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Se l'onorevole Riccardo Minardo, nel periodo di vacanza fosse più attento a proteggersi dalla canicola, evitandone gli effetti alla testa, forse oggi, non avremmo il privilegio di conoscere la verità sul bilancio del Comune di Modica. Il parlamentare regionale in una dichiarazione rilasciata al giornale di sicilia in data 18 agosto, afferma di condividere le linee generali che hanno come obiettivo il risanamento dell'ente diretto dal sindaco Buscema, fermo restando che i prossimi bilanci non potranno essere più approvati con i ritardi che caratterizzano quello in via d'approvazione.
Sarebbe opportuno capire di quale risanamento parli l'onorevole, posto che nessun costo è stato limato, risulta difficile comprendere come si possa realizzare un percorso di risanamento. Evidentemente non si sentono appagati di aver vinto le elezioni, sproloquiando sul tema del risanamento! Sarebbe opportuno che ai cittadini si spiegasse come intendono rilanciare l'economia locale,non apportando modifiche sostanziali e di correzione ad un'attività dell'ente che continua sulla strada di chi li ha preceduti.
Il bilancio di cui parla Minardo,sarà approvato entro agosto per essere rivisto entro il 30 settembre, quando cioè saranno trascorsi i 9 dodicesimi dell'anno e ad oggi sono trascorsi gli 8 dodicesimi, si chiede a questo esperto della finanza, cosa possa cambiare nell'arco d'un mese negli equilibri di bilancio, se i giochi sono già fatti.
Cerchiamo di capire anche quanta credibilità possa avere un bilancio che ad oggi abbia incassato gli oneri previsti solo al 30% e in qualche caso, al di sotto di questa soglia, per avvenuti accertamenti pari a zero.
Sappiamo che l'onorevole Riccardo non ha una formazione specifica in termini di economia, ma non può per questo affermare certe baggianate come quella di prevedere l'uscita da ente strutturalmente deficitario in tempi che la legge non riconosce, così come sarebbe opportuno che ricordasse che il Commissario di Stato ha già bocciato la proposta di rientro dalle anticipazioni regionali in 10 anni piuttosto che nei tre previsti, per evitare di parlare di qualcosa che già si sa di non poter perseguire.
Ma l'onorevole ha voluto tentare una furbata politica, nel tentativo che qualcuno ci cadesse!
Lo sa l'onorevole Riccardo che il bilancio 2009 è "orfano" del conto patrimoniale, obbligatorio da allegare al conto economico?
Allora, se davvero vuole informare la cittadinanza di quanto accade nel Palazzo, lo faccia nel rispetto della verità, altrimenti privilegi il silenzio.
Il sottoscritto Migliore Giovanni,Consigliere Comunale di Idea di Centro, fa appello all’ Assessore al Commercio, Avv. Frasca Caccia , di voler considerare la seguente proposta formulata: Spett. Assessore, malgrado il Suo assessorato abbia da tempo attenzionato i problemi che caratterizzano il settore del commercio ambulante, nonostante il Suo ufficio stia lavorando anche in queste settimane,giusto impegno da Lei assunto il 15 luglio scorso, per ovviare alle problematiche emerse dallo svolgimento del mercato settimanale in viale Manzoni, l'ambulantato a Modica, continua a porre problematiche che ritengo di sottoporre alla Sua attenzione, affinchè da un adeguato studio possa venir fuori una soluzione congrua per la nostra città e per gli operatori interessati. Gli ambulanti a posto fisso, muniti di regolare autorizzazione, potrebbero essere controllati mediante l'apposizione d'un cartellino numerato sul mezzo in cui è depositata la merce e con delle tabelle che delimitino il posteggio, sulle quali venga segnato l'orario di vendita autorizzato.
Inoltre, ravviso l’opportunità che con strisce orizzontali, venga delimitato lo spazio occupato da ogni singolo operatore. Gli ambulanti locali itineranti, potrebbero essere muniti del numero di cui sopra ma di diverso colore, da apporre sempre sul proprio mezzo; infine, gli ambulanti itineranti con nulla osta, lo stesso cartellino numerato ma di colore diverso rispetto agli altri.
Questi piccoli ma necessari accorgimenti, potrebbero contribuire a mettere ordine in un problema annoso che genera non poca confusione tra gli operatori e danno economico al nostro Comune e che se attivati, certamente contribuiranno a migliorare i controlli degli organi preposti.
Ho ritenuto doveroso sottoporLe queste mie ipotesi di regolamentazione d'un settore "difficile" ma per il quale bisognerà pure trovare adeguata soluzione,in uno spirito di collaborazione. Rimango in attesa di Suo cortese riscontro,dichiarandomi sin da ora disponibile a qualunque forma di confronto volto alla soluzione di questo problema.
>Sig. Geometra,non capisco il riferimento agli automobilisti e il limite di velocità, in ogni caso la foto che ho allegato era solo per fare un esempio di come potrebbe essere la recinzione e non centra nulla con l'altezza del viadotto.Se ci fa caso la rete metallica è della stessa altezza di quella del ponte Gurrieri,solo che è più sicura per il semplice fatto che l'estremità della stessa è piegata verso l'interno per far si che in qualche modo ostacoli chi volesse scavaccarla.A mio avviso questo tipo di rete è sicuramente migliore dell'attuale e spero che qualche politico o addetto ai lavori prenda in seria cosiderazione l'idea di cambiarla.Bisogna fare qualcosa immediatamente.Bisogna intervenire con la messa in sicurezza del ponte Gurrieri, del Costanzo e del viadotto Nino Avola.So benissimo che se un povero disgraziato vuole compiere l'insano gesto trova il modo per farlo,ma le istituzioni devono fare qualcosa per prevenire.Quella di cambiare la rete di protezione è solo un'idea,magari qualcuno se ne ha altre sono gradite.
Consigliere Migliore, legga questa sentenza e ne tragga le conclusioni.
Saluti.
Società partecipate: i Consiglieri comunali possono accedere agli atti (Tar Piemonte, Sez. I, Sentenza n. 934+10) di Alessio Tavanti Il diritto di accesso agli atti da parte dei Consiglieri comunali è esteso a tutte le società di cui si avvalgono gli Enti locali per la gestione dei servizi pubblici, a prescindere dalla misura della partecipazione del Comune al capitale sociale e dalla qualità di società partecipata o di mero concessionario della gestione dei servizi. E’ quanto ha affermato il Tar Piemonte, con la sentenza in commento, con la quale ha accolto il ricorso presentato da un Consigliere comunale avverso il diniego di accesso agli atti di una società partecipata dall’Amministrazione. Nel caso di specie, il ricorrente aveva presentato istanza per accedere all’elenco fornitori della società mista, a partecipazione pubblica maggioritaria, affidataria di alcuni servizi pubblici, ritenendo tale diritto strumentale all’espletamento del mandato elettivo. La società, per contro, aveva negato l’accesso, sostenendo che, nonostante la partecipazione maggioritaria del Comune, essa non sarebbe stata qualificabile come Ente o azienda dipendente dal medesimo, ex art. 43 del Tuel, non configurandosi nella fattispecie il modello gestorio dell’in house providing di cui all’art. 113 del Tuel, mancando il requisito del controllo analogo. Da ciò è scaturito il ricorso del Consigliere comunale, il quale ha lamentato la violazione dell’art. 43 del Tuel e del Regolamento del Consiglio Comunale. In particolare, ha sostenuto che il diniego all’accesso, giustificato con la presunta non riconducibilità della società tra le aziende dipendenti dal Comune, comporterebbe, innanzitutto, una restrizione del diritto di accesso dei Consiglieri, maggiore di quello riconosciuto alla generalità dei cittadini che, ex art. 22 Legge n. 241+90, trova estensione anche ai soggetti di diritto privato gestori di servizi pubblici. Inoltre, la specifica composizione societaria sopra citata non varrebbe ad impedire il richiesto diritto di accesso. Infine, ha affermato il ricorrente, non vi è alcuna norma che delimiti la nozione di Ente dipendente dal Comune alle sole società in house. Il Tar adito ha, preliminarmente, posto l’attenzione sul contenuto del diritto di accesso del Consigliere comunale e, partendo dall’interpretazione dell’art. 43 del Tuel, ne ha effettuato una ricostruzione richiamandosi alla numerosa giurisprudenza intervenuta sul punto. Il Collegio, in particolare, ha affermato che tale diritto deve essere letto in un’accezione ampia sia da un punto di vista soggettivo, dovendosi ricomprendere “qualsiasi informazione ritenuta dal richiedente utile all’espletamento del mandato elettivo, con esclusione delle sole richieste strumentali ed indeterminate e senza alcun onere di motivazione scritta” (Tar Piemonte, Sez. II, Sent. n. 2128+09), sia da un punto di vista oggettivo dovendo interpretare il termine “utili” come estensione del diritto a qualsiasi atto ravvisato utile all’espletamento del mandato (Consiglio di Stato, Sez. V, n. 5264+07). All’Amministrazione non è di fatto lasciato alcuno spazio di sindacato in merito all’interesse del consigliere alla visione degli atti e all’ottenimento delle informazioni, in quanto “sul piano oggettivo, esso ha la medesima latitudine dei compiti di indirizzo e controllo riservati al Consiglio comunale (al cui svolgimento è funzionale)”(Consiglio di Stato, Sez. V, Sent. n. 4471+05). Per quanto riguarda la possibile estensione di tale diritto anche agli atti delle aziende o Enti partecipati dal Comune, a prescindere dal loro inquadramento nella figura dell’in house providing, il Giudice amministrativo ha ribadito l’inesistenza di una norma, secondo cui il diritto d’accesso può estendersi solo alle aziende comunali riconducibili all’anzidetta forma gestionale. Nessuna norma di legge o principio costituzionale, infatti, autorizza l’interprete ad operare una simile discriminazione, la quale si rivelerebbe lesiva degli stessi canoni ermeneutici di origine costituzionale, di cui agli artt. 3, 24 e 113 Cost. Né, tantomeno, tale restrizione può essere ravvisata nelle intenzioni del Legislatore del Tuel, il quale nell’utilizzo dell’espressione “aziende o Enti dipendenti” del Comune, non poteva assolutamente riferirsi agli organismi in house, non essendo in quel momento ancora riconosciuti dalla giurisprudenza, né in via normativa, quale figura organizzatoria tipica. La stessa sentenza Teckal del 1999 non era peraltro idonea in quel momento a delineare la figura dell’in house providing, come successivamente elaborata dalla dottrina e dalla giurisprudenza e poi disciplinata nell’art. 113 del Dlgs. n. 267+00. Inoltre, i giudici hanno evidenziato che tali aziende o Enti gestiscono pubblici servizi locali per il Comune e per questo che il legislatore li ha individuati come soggetti passivi del diritto di accesso dei rappresentanti della popolazione locale. Tutto ciò, secondo il Giudice amministrativo, fa propendere per una lettura interpretativa estensiva delle intenzioni del Legislatore, tale da considerare le società in house come solo uno dei possibili soggetti destinatari delle richieste di accesso dei consiglieri, rappresentando insieme alle altre figure di società partecipate dall’Ente locale, uno dei diversi soggetti giuridici idonei a gestire i servizi pubblici locali. In sostanza, a parere del Tribunale, il discrimine ai fini dell’assoggettamento al diritto di accesso dei consiglieri comunali ex art. 43 Tuel, è contrassegnato dall’essere, l’azienda o l’Ente affidatario della gestione di un pubblico servizio locale per conto del Comune, non rilevando il modello di gestione. Tale assunto trova conferma nella recentissima giurisprudenza, la quale ha ritenuto soggette al diritto d’accesso dei Consiglieri comunali tutte le società di cui si avvalgono gli Enti locali per la gestione di servizi, a prescindere dalla misura della partecipazione del Comune al capitale sociale e dalla qualità di società partecipata o di mero concessionario della gestione dei servizi. Il Giudice amministrativo, nel caso di specie, pronunciandosi su una richiesta di accesso formulata nei riguardi di una società consortile comunale, cui partecipava l’Ente con una quota non maggioritaria, ha precisato che la natura di società di capitale non preclude l’esercizio del diritto in oggetto, dato che la proprietà della medesima è in parte imputabile al Comune, elemento che vale a giustificare e legittimare la richiesta documentazione. Pertanto, è possibile affermare che “le società partecipate pubbliche, siano esse strumentali agli enti partecipanti o concessionarie o affidatarie di servizi pubblici locali, restano assoggettate alle regole di buona amministrazione imparziale, secondo il principio di legalità, di cui all’art. 97 Cost. e al capo I della legge n. 241 del 1990. Finché questi strumenti societari impiegano soldi pubblici per lo svolgimento di funzioni pubbliche o per l’erogazione di servizi pubblici, non è consentito che il rivestimento formale privatistico possa consentire ad essi di sottrarsi alle regole di trasparenza e di controllabilità che indefettibilmente caratterizzano la funzione e il servizio pubblici”.( Tar Campania – Napoli, Sez. V, Sent. n. 448+10). In conclusione, il Collegio ha accolto il ricorso del Consigliere comunale, ritenendo riduttiva la linea interpretativa sostenuta dall’Amministrazione, secondo cui l’accesso agli atti delle società partecipate resta subordinato alla norme civilistiche in forza delle quali tale diritto vada negato ai soggetti estranei agli organi della società e non può esercitarsi al di fuori dell’assemblea (artt. 2381 e 2403 c.c.). Tale interpretazione, infatti non tiene in considerazione l’inevitabile segno distintivo caratterizzante le società di gestione dei pubblici servizi, rappresentato dal vincolo della funzionalizzazione dell’attività della società agli scopi di pubblico interesse sottesi alla gestione di servizi di pubblica utilità. Pertanto, il Consigliere comunale ha diritto di conoscere anche le notizie e le informazioni relative alle società o organismi che gestiscono servizi pubblici a favore del comune.
Sig. Libero, la sua domanda mi sembra molto pertinente, siamo in tanti a porcela, da tanti anni. Ricordo che una volta (ancora giovane geometra di cantiere) sollevai il dubbio al mio capo (stimato Ingegnere della Provincia di Ragusa) circa l'altezza delle reti di protezione del ponte Guerrieri (Le faccio una nota: il ponte prende nome da un insigne Politico modicano, Emanuele Guerrieri, il cui ritratto campeggia con onore nell'aula consiliare di Palazzo San Domenico). L'Ing. mi rispose che non potevano essere più alte in quanto l'"effetto vela" che si crea al passaggio di forti correnti d'aria metterebbero a rischio la struttura e l'incolumità stessa del ponte; insomma come dire che "quel" ponte è stato calcolato per sopportare un certo carico di vento e se si fa una barriera più alta la superficie che si oppone al vento aumenta a tal punto che il ponte crollerebbe solo a causa del vento. Non chiesi più nulla. Il ponte è lì dal 1966+67 e ha servito milioni di veicoli in transito; tuttavia i tempi sono cambiati e la tecnologia ha fatto passi da gigante, per cui probabilmente oggi potrebbe esserci una soluzione che salvaguardi tanto la struttura quanto l'incosciente che vuole buttarsi giù. Per quanto riguarda il pericolo per gli automobilisti, beh, basterebbe rispettare il codice della strada e il limite di velocità, non pensa?
P.S. Quello della foto a Milano è un cavalcavia che sarà alto massimo una decina di metri dal suolo (basta vedere la tabella pubblicitaria in fondo a destra), per cui non mi sembra un esempio pertinente.
Ma la Sua osservazione sul Ponte Guerrieri è giustissima.
Gent.mo Dr. Migliore, in allegato Le invio un doumento, che sicuramente le sarà utile, quando lei deciderà di rispondere al quel famoso avvocato che è sceso in campo per difendere la "professionalita" del Direttore Tecnico della Modica Multiservizi.
Un caro saluto.
Diritto di accesso: è riconosciuto anche a soggetti privati che svolgono compiti di interesse pubblico (Consiglio di Stato, Sez. IV, Sent. n. 1470+10)
Le regole dettate in materia di trasparenza della Pubblica Amministrazione e di diritto di accesso ai relativi atti si applicano a tutti i soggetti privati, chiamati all’espletamento di compiti di interesse pubblico. Questo è il principio ribadito dal Consiglio di Stato, nella Sentenza in commento, con la quale ha respinto il ricorso presentato da una Società avverso la Sentenza del Tar che aveva accolto la richiesta di accesso agli atti presentata da un partecipante a una procedura selettiva per l’assunzione di cantonieri. La Società aveva indetto una procedura selettiva per il reclutamento di cantonieri, successivamente era nato un contenzioso con un partecipante, con conseguente condanna di quest’ultimo, da parte della Corte d’appello, al risarcimento del danno. A seguito di tale condanna, il partecipante alla selezione aveva chiesto alla Società di poter accedere ad alcuni documenti riguardanti i contratti di lavoro e la documentazione contabile retributiva di tutti i dipendenti assunti a seguito delle procedure selettive. La Società aveva risposto negativamente a tale richiesta, non consentendo al richiedente di consultare e prendere visione della documentazione richiesta. Avverso tale diniego, il richiedente aveva presentato ricorso al Tar, deducendo violazione e falsa applicazione degli artt. 22-25 della Legge n. 241+90 e l’insufficienza e la contraddittorietà della motivazione. Il Tar aveva accolto la richiesta avanzata dal ricorrente, ritenendo legittima la richiesta di accesso ai documenti. La Società ha proposto appello avverso tale sentenza, lamentando l’inammissibilità del ricorso originario. Secondo il Consiglio di Stato l’interesse ad agire e la posizione qualificata sono direttamente e concretamente collegati all’esercizio del diritto di impugnare. Nel caso di specie, nonostante la richiesta di accesso contenga alcune imprecisioni (in particolare con riferimento ad acquisizioni generiche di notizie), secondo i giudici amministrativi si evince che l’intento del richiedente era quello di visionare copia dei contratti di lavoro e le partite contabili riguardanti i trattamenti retributivi dei lavoratori con determinate qualifiche funzionali, contesti temporali e bandi di selezione. Il Consiglio ha richiamato espressamente quanto affermato dall’Adunanza Plenaria n. 5 del 5 settembre 2005 e nn. 4 e 5 del 22 aprile 1999, secondo cui: • le regole dettate in materia di trasparenza della P.A. e di diritto di accesso ai relativi atti si applicano a tutti i soggetti privati (concessionari di pubblici servizi o società ad azionariato pubblico), chiamati all’espletamento di compiti di interesse pubblico; • la disciplina dettata dagli artt. 22 e 23 della Legge n. 241+90 consente l’esercizio dell’actio ad exhibendum nei confronti di chi svolga un pubblico servizio, in base ad una norma di legge o ad un atto amministrativo, applicando le regole di diritto privato; • possono formare oggetto di accesso tutti gli atti di gestione del personale dipendente degli Enti pubblici e degli altri soggetti, previsti dall’art. 23 della Legge n. 241+90, in quanto, nonostante la loro natura privatistica le esigenze di buon andamento e di imparzialità dell’Amministrazione, ex art. 97 Cost. riguardano allo stesso modo l’attività volta all’emanazione dei provvedimenti e quella con cui sorgono o sono gestiti i rapporti giuridici disciplinati dal diritto comune. In conclusione, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dalla Società, confermando la Sentenza del Tar e riconoscendo al partecipante alla selezione il diritto di accesso ai documenti relativi ai contratti applicati e alle partite contabili concernenti i trattamenti retributivi dei lavoratori assunti.
Controlli a tappeto, massimo rispetto delle regole, stretta su orari di chiusura dei locali. Il questore di Ragusa Marina di Ragusa, Filippo Barboso, ha rassicurato il sindaco Nello Dipasquale, che ha chiesto la tutela dei residenti e dei villeggianti dopo gli ultimi episodi di vandalismo nel centro della frazione balneare.
In particolare nella zona dei pub e dei locali, vie Augusta, Imperia, Tindari e Genova, che ospitano i locali più "a la page" dell´estate 2010 e dove si svolge la movida di Marina. Il questore impegnerà pattuglie della polizia che agiranno con i vigili urbani per tenere sotto controllo la situazione soprattutto nei giorni a cavallo di Ferragosto. Sul tasso alcolemico dei giovani, sul rispetto della quiete pubblica e delle norme della circolazione stradale, orari da osservare da parte dei titolari dei locali pubblici la tolleranza sarà zero.
I residenti del centro lamentano soprattutto gli schiamazzi notturni dei giovani fino alle prime ore del mattino con danneggiamento di porte, citofoni, cancelli; atti di vandalismo che niente hanno a che fare con il divertimento e l’allegria. Le denuncie presentate dai residenti negli ultimi mesi non sono bastate ma il sindaco Dipasquale è intenzionato a mantenere alto il decoro ed il senso di ospitalità della frazione ed ha coinvolto anche i vigili urbani nella sua battaglia per il rispetto delle regole anche se il sindaco di Ragusa è stato il primo a rompere l’accordo approvato in prefettura in tema di limitazione degli orari sull’apertura dei locali e sull’intrattenimento musicale per tutelare i commercianti di Marina di Ragusa. Ora quella posizione, criticata dai suoi colleghi sindaci, sembra ritorcersi contro lo stesso Dipasquale che reclama la stretta che prima ha rigettato.
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Qualcuno per favore vuole spiegare al nostro Sindaco cosè un'ordinaza?Stamattina parlavo con amici chevivono nel quartiere di Viale Manzoni, e mi dicevano che ieri sera verso le 23:30 è stato dato alle fiamme un cassonette della spazzatura e sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.Si lamentano del fatto che ogni pom e fino a notte inoltrata, nella villetta comunale di Viale Manzoni c'è costantemente la presenza di un folto gruppo di giovinastri che con scooter e auto disturbano la quiete dei residenti.La villetta in questione è completamente in mano ai vandali, nessuono osa più attenzionare i ragazzi ad un comportamento più civile visto che la risposta di questi è un atteggiamento provocatorio e minaccioso.Consigliere Migliore io a nome di queste persone mi permetto di attenzionarla a questo disagio che i residenti tutti sono costretti a subire.Io mi chiedo il perchè i vigili o le forze dell'ordine non eseguono dei controlli più costanti anche nelle vie e viuzze del quartiere?Un signore anziano che ascoltava,ha esclamato: siemu lassati suli e nessunu ni senti. In passato avevo fatto una proposta tramite questo blog,di mettere dei paletti parapedonali all'accesso della villetta per impedire il transito degli scooter e cosi evitare quantomeno le gare che si svolgono all'interno della villetta.
Consigliere Migliore, c'è una domanda che ogni giorno faccio a me stesso ogni volta che transito dal ponte Gurrieri:perchè questa rete di protezione è cosi bassa?non sono mai riuscito a darmi una risposta.Lei magari potrebbe girare questa mia domanda a un tecnico del comune?Da quando esite il ponte Gurrieri e il Costanzo,ormai non si contano più le tragedie avvenute e sfiorate.La domanda che ci poniamo un po tutti è sempre la stessa:perchè non si trova una soluzione?perche la rete non si può alzare?questa mia domanda non vuole essere una polemica,ma vorrei soltanoto capire il perchè non si trova una soluzione?grazie mille
Ps: le allego una foto di un viadotto di Milano dove c’è un tipo di protezione che potrebbe essere piu sicura di quella attuale dei nostri ponti.Se ci fa caso, la rete è piegata verso l’interno per impedire o quantomeno ostacolare il tentativo di scavalcarla.
Consigliere Migliore, c'è una domanda che ogni giorno faccio a me stesso ogni volta che transito dal ponte Gurrieri:perchè questa rete di protezione è cosi bassa?non sono mai riuscito a darmi una risposta.Lei magari potrebbe girare questa mia domanda a un tecnico del comune?Da quando esite il ponte Gurrieri e il Costanzo,ormai non si contano più le tragedie avvenute e sfiorate.La domanda che ci poniamo un po tutti è sempre la stessa:perchè non si trova una soluzione?perche la rete non si può alzare?questa mia domanda non vuole essere una polemica,ma vorrei soltanoto capire il perchè non si trova una soluzione?grazie mille
Goletta Verde ------------------------------------------------------ Mare più inquinato in Sicilia 2,3 milioni di persone scaricano i rifiuti in mare senza depurazione
Mare inquinato e pericoloso soprattutto nelle regioni del sud Italia, in particolare in Calabria, Campania e Sicilia; mentre in Sardegna e Puglia il mare meno inquinato.
Questo è quanto risulta da un’indagine di Goletta Verde dopo un’analisi di 2000 km in due mesi di supervisione delle coste italiane. L’indagine è stata utile anche per verificare lo stato delle spiagge italiane, l’abusivismo edilizio e gli allarmi ambientali.
Per la maggior parte dei casi l’inquinamento è generato dagli scarichi fognari che finiscono nei mari o nei fiumi e dalla poca efficacia o inesistenza dei depuratori. FONTE: http://www.sciclinews.com/articolo/17011/Mare-piu-inquinato-in-Sicilia ---------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------- .... ma tutto il mondo non è paese... .... meno male che a Marina di Modica abbiamo acque limpide e bagnanti rassicurati come ha dichiarato recentemente un nostro assessore....
A stagione estiva pienamente inoltrata, l’Assessore Tiziana Serra, intende, dopo una fase di vivace dibattito a volte esagerato nei toni e fuori tema in alcune argomentazioni, fare delle riflessioni nella qualità di titolate della delega all’Ambiente. La necessità di una disamina è utile per supportare una corretta e serena valutazione sullo stato di salubrità degli arenili e del mare, fotografando la situazione di adesso, e su quanto accaduto in un recentissimo passato. Non eravamo partiti bene il 18 luglio, afferma Serra, quando una chiazza scura aveva fatto gridare, “al lupo, al lupo” attivando un processo di psicosi da inquinamento che aveva mosso sospetti pesanti sulla salubrità del mare di Marina di Modica e Maganuco. Chi lanciò il grido di allarme non rese un servizio né al bagnante, timoroso inutilmente delle acque, né ai due centri balneari tacciati, incolpevolmente, di essere sospetti di acque inquinate con danno all’immagine in un momento in cui era, invece, necessario un supporto utile per avviare l’inizio di stagione Le analisi dell’Arpa di ieri e di oggi, infatti, continua nella nota Serra, non hanno dato esito positivo: solo la presenza di mucillagini. Aver lanciato il pericolo ha prodotto solo un effetto positivo cioè quello legato a fortificare l’attenzione da parte di quest’Assessorato al problema. E’ stato messo in moto un lavoro sinergico, peraltro già collaudato lo scorso anno, con la capitaneria di Porto di Pozzallo, con il Comune di Scicli con il comando di PM, con l’Arpa e ancora più oggi con il comparto della Protezione Civile della Provincia regionale di Ragusa creando un sistema squadra che sta svolgendo un’azione quotidiana di monitoraggio delle coste con personale altamente specializzato. I risultati si vedono: acque limpide e bagnanti rassicurati. L’Assessore Tiziana Serra dedica un capitolo a parte per gli arenili che vengono puliti quotidianamente con un sistema di filtraggio moderno ed efficace , le passerelle, le aree di maggiore concentrazione sociale sono soggette a spazzamento continuo. Il lavoro di raccolta dei rifiuti si completa con la differenziata anche a Marina di Modica. E il tutto in un momento assai delicato per le maestranze che devono ancora percepire emolumenti e continuano la loro opera con senso del dovere e abnegazione e alle quali va il nostro ringraziamento. Quando rifletto su quanto leggo, in questi giorni, sull’uso di spiagge limitrofe durante e dopo il ferragosto ritengo che abbiamo saputo governare responsabilmente le nostre spiagge anche grazie al senso civico dei bagnanti e dei villeggianti senza la condotta dei quali mai nessuna pubblica amministrazione riuscirebbe a dare servizi efficienti e puntuali e garantiti nel tempo. I COMMENTI (rtm) ex assessore 18 agosto 2010 alle 16:42 Scusate ma queste dichiarazioni sono rese dall’assessore all’ecologia o da qualche estraneo al Legambiente. Leggendolo attentamento si ha l’impressione di essere presi per i fondelli. Ma siamo scemi noi cittadini che abbiamo assistito quasi con cadenza settimanale agli sversamenti di “m….” e che li denunciamo o qualcuno vive in un altro mondo. Ci hanno rifilato l’esito dei risultati del 18 luglio e ancora si batte questo tasto. Ed i fatti della prima domenica di agosto, a Punta Regilione, che si sono registrati anche la domenica successiva. E stamattina abbiamo fatto il bagno con schiuma e particelle puzzolenti in acqua ce li sogniamo. Ma volete proprio prenderci in giro?
SUPERPIPPO 18 agosto 2010 alle 16:44 ma il problema non sono le spiagge. siete sicuri che si trattasse di mucillagine? o è solo per evitare di fare oculati accertamenti su alcuni scarichi che potrebbero finire in mare? il dubbio resterà sempre purtroppo per l’assessore serra. art. su radiortm.it del 19 luglio 2010 “Le continue segnalazioni della presenza di chiazze di liquami sospette nelle acque del litorale modicano, Marina di Modica e Maganuco”, com’è che ora si tratta di mucillagine?
“Nonostante ciò sarebbe importantissima la collaborazione del Comune per avviare controlli porta a porta in quelle abitazioni a ridosso del demanio al fine di realizzare una mappatura degli scarichi così come prevede il testo unico per l’ambiente.” è stata fatta?
“Una situazione del genere si registro il 19 agosto dello stesso anno quando la Serra convocò … di una lunga scia giallastra in mare e di piccole cellule bianche che chi entrava in acqua si ritrovava alle caviglie. … Ed in quella circostanza fu lanciato l’invito alla gente è di mettersi in regola con gli scarichi” se invito qualcuno a fare qualcosa, allora so che qualcuno non sta rispettando le regole.
nzinu 18 agosto 2010 alle 17:05 Scusate ma queste cose siamo sicuri che le ha scritte l’assessore Serra perchè altrimenti c’è veramente da preoccuparsi. Sono convinto che non siano cose dette da lei, ma da qualche incompetente in materia. Ce li fate vedere i risultati del 7 agosto per favore
giorgio s. 18 agosto 2010 alle 17:16 Assessore dove posso spedirle la copia del certificato sopedaliero di mia figlia per le conseguenze dell’acqua di marina inquinata? mario 18 agosto 2010 alle 19:05Scusate, l’unico commento che rispetto è quello di giorgio s. Tutti gli altri commenti non ci rassicurano se ci dobbiamo preoccupare oppure è tutto a posto. Mario. verità 18 agosto 2010 alle 21:08…leggo che più nessuno ha fiducia…come la mettiamo? Mah!
zinu 18 agosto 2010 alle 21:30 Assessore la ossequio,mi duole disturbare la sua intelligenza, potrebbe pubblicare, dove vuole lei su stampa cartacea, online, anche in questo sito tutti i certificati dell’Arpa nel quale si evinca cosa ha l’acqua del mare. Lei sapientemente,precisa solo che l’acqua è buona, ok quindi nulla ha da che rendere nota gli esiti nelle varie date. Le cose sono due: o non si capisce il referto, o è scritto in termini tecnici di laboratori incomprensibili, se ciò fosse la invito x tanto a pubblicare i referti, così ognuno di noi va dal proprio medico, o laboratorio, a farsi dare chiarimenti. Non le chiedo che poco e di facile attuazione. grazie e mi scuso se ho disturbato la sua intelligenza.
maria agnese 18 agosto 2010 alle 22:13 Sig.ra assessore, ho trascorso un mese di vacanze a Marina di Modica. Sono di Vicenza ed ho conosciuto questo interessante blog. Le dico questo perchè io personalmente sono stata testimone delle presenze marroni in acqua il primo agosto, quando improvvisamente mi sono ritrovata mentre nuotavo in mezzo alla melma. Ho gridato, schifata. Perchè signora assessore si ostina a rilasciare questo tipo di dichiarazioni che non sono per nulla veritiere. Nessuno le attribuisce colpe, ma così lei vuole offendere l’intelligenza anche di gente diciamo mediocre come me. Lei oggi ci dice che si trattava di mucillagine, che l’allrme lanciato già il 18 luglio era un processo di psicosi da inquinamento che aveva mosso sospetti pesanti sulla salubrità del mare. Ma scherziamo? Ma se avete immediatamente convocato un tavolo tecnico per trovare delle soluzioni(lo abbiamo letto sui giornali). E’ allarme se il primo ed l’8 agosto erano palesi le presenze di macchie marroni e ora lei ci viene a raccontare che non c’è inquinamento. Ma lei quelle domeniche dov’era assessore. Lei vuole salvare solo la faccia e coprire cose reali e punta il dito su chi lancia l’allarme. Me lo consenta..si dimetta. Una a cui piace il mare di Modica e non le menzogne
carmelo r. 18 agosto 2010 alle 22:17 Ciò che mi viene in mente leggendo questo lungo e incredibile comunicato è: se oggi l’avv. Serra non fosse un assessore, se non fosse di centrosinistra e fosse la referente locale di LegAmbiente, direbbe ancora queste cose? Mi auguro che quando non sarà più assessore abbia l’onestà intellettiale di stare zitta, solo allora potrò tornare a stimarla. Carmelo
pippo 18 agosto 2010 alle 22:53 Assessore ma ha riletto quello che ha scritto. Al moderatore: ma è giusto che ci facciate prendere in giro con queste str…..te”. Sindaco ma si rende conto dei contenuti di queste dichiarazioni. Qui significa che centinaia di persone sono impazzite e che la Serra è la bocca della verità. Mandatela a casa
luca antonucci 18 agosto 2010 alle 22:54 Leggo che l’assessore è ambientalista? E dice queste cose? Complimenti ai modicani che l’hanno votata. Io le ho viste quelle chiazze, ma lei villeggia a Marina di Modica o tra le nuvole?
> Sig. Tiresia ha perfettamente ragione e credo che il problema da lei attenzione sarà frutto di un'ulteriore interrogazione che porrò all'ente. Ho cercato di leggere tra i vari faldoni che sono ai lavori pubblici ma sembra un lavoro arduo, ovviamente non assurdo. Io spero che anche grazie all'aiuto di qualche collega possa venire a capo di questo gravoso problema. A giorni le farò vedere a lei a agli amici blogger il mio lavoro che ho fatto fino ad oggi sul cimitero. Spero che a breve, tempo permettendo, riesca a trovare qualche "capo" del grande e grosso "gomitolo" del cimitero.
> Richiesto di un giudizio sulle religioni, Daisaku Ikeda risponde : "Io e i capi della "Soka Gakkai" abbiamo fatto studi e ricerche su tutte le religioni del mondo. Ed abbiamo scoperto che, per una ragione o per ... continua la lettura.
Così come negli anni precedenti, la Parrocchia di San Massimiliano Kolbe di Modica alta, anche quest'anno, dal 2 al 22 agosto con un programma ricco di appuntamenti religiosi e con spettacoli che vedono la partecipazione dell'intera comunità parrocchiale, celebra il proprio Santo. Questa è la settimana conclusiva dei festeggiamenti in onore di San Massimiliano; domenica 22 infatti, alle ore 19,30 sarà celebrata la S.Messa officiata da Mons. Malandrino,Vescovo emerito della diocesi di Noto. Seguirà lo spettacolo d'intrattenimento dei noti comici Toti & Totino, personaggi di punta del programma "Insieme" di antenna sicilia,i quali a partire dalle ore 22, non mancheranno di divertire il pubblico intervenuto. Le celebrazioni si concluderanno attorno alle ore 24, con dei fuochi d'artificio che assieme all'illuminazione e allo spettacolo di domenica,sono stati gentilmente offerti dalla Provincia Regionale di Ragusa. Il Comune di Modica invece,si è fatto carico di sostenere le spese per il palco,i costi della Siae e quelli per l'affissione dei manifesti.
L'intera comunità parrocchiale è felice di rilevare quanto nel tempo diventi sempre più radicato e diffuso il sentimento di fratellanza d'ogni singolo fedele,che con la propria presenza,il proprio impegno, contribuisce a creare una comunità viva e sensibile ad ogni possibile momento di aggregazione.
E la percentuale di probabilità che il mercato di viale manzoni venga regolamentato è pari alla metà della somma delle probabilità del carcere e dell'aeroporto messe assieme.
La percentuale di probabilità che venga costruito un nuovo carcere a Modica è la stessa di quella dell'aeroporto di Comiso che entri in funzione. cioè lo 0,000000000000001% !
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