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Amici del blogger, oggi ho fatto un esperimento di partecipazione. Il mio intento è quello di dare la possibilità ai blogger accreditati di poter scrivere con caratteri, colori diversi e poter anche inserire foto. Chiunque vuole aderire a questa iniziativa mi comunica alla mia posta elettronica info@giovannimigliore.it questa sua volonta e allo stesso il numero di telefono. Per posta elettronica invierò le credenziali e per telefono faremo insieme i primi passi.
Stamattina con il blogger-cavia abbiamo fatto il primissimo esperimento e come avete visto ha dato i suoi primi risultati.
Per me è una soddisfazione che il mio blog possa diventare sempre di più un blog di informazioni per tutti e un interfaccia in cui ognuno possa esprimere al meglio il suo pensiero e le sue idee.
Il confronto e il sapere degli altri è una vera e propria dottrina.
Consigliere Migliore è arrivata l'ora di mettere la parola fine a questa annosa vicenda.Speriamo che almeno il Prefetto intervenga e metta l'amministrazione con le spalle al muro.Ci tenga sempre aggiornati.GRAZIE.
Al parcheggiatore abusivo dell'Azasi, danno fastidio le 12 auto abusive . Ah...ah...ah... questa sì che è bella !! E' come chiedere ad un ladro di fare la legge per chi ruba.
Ieri sera a Striscia la Notizia hanno mandato in onda un servizio su come si svolge il servizio di raccolta dei rifiuti a Parigi.Interessante.Praticamente di giorno non si vede in giro nessun cassonetto
> Controlli della Polizia municipale il primo maggio. Sette macellerie contravvenzionate. Erano aperte.
Nell’ambito dei servizi predisposti dal comandante, Giuseppe Puglisi, relativi ai controlli degli esercizi commerciali nei giorni festivi, in particolare quando ne è prevista la chiusura, la sezione di “Annonaria” della polizia municipale ha effettuato nella giornata di sabato primo maggio controlli a tappetto su tutto il territorio comunale per accertare eventuali inottemperanze all’ordinanza 444/or dell’otto aprile 2010. Nel corso dei controlli, gli agenti hanno accertato la presenza di sette esercizi per la rivendita di carne. In particolare è risultato che a Modica Alta e a Modica Centro si era dato corso nella maniera totalitaria alla disposizione di Palazzo San Domenico mentre nel Quartiere Sacro Cuore e zone attigue, come si diceva, sette macellerie stavano svolgendo regolare attività. Nei confronti dei proprietari o gestori sono stati elevati verbali di infrazione che equivalgono a sanzioni pecuniarie comprese tra il minimo di 516 euro ed il massimo di 2582 euro. In questi casi viene applicato un terzo del massimo e, pertanto, ogni verbale ammonta a 860,67 euro.
Questa è la mia amarezza. Facciamo tanti sforzi per migliorare la nostra immaggine, per ultimo mi viene da pensare alla presenza a Modica di Cecchi Paone, per poi trascurare realtà come il concorso "Sicilia Barocca 2010" che ha visto la partecipazione di tantissime persone da tutte le parti del mondo, il quale come immagine è stato regalato a Ragusa. Infatti per la prima volta questo concorso si è svolto a Ragusa per mancanza di un patrocinio con il Comune di Modica (anche simbolico). Questi sono fatti che devono spingere tutti a fare una riflessione attenta. Giovanni Migliore
CONCORSO DI DANZA “SICILIA BAROCCA 2010”. IERI SERA A RAGUSA IL GRAN GALA’ FINALE A RAGUSA E PREMIO ALLA CARRIERA A IRINA TROFIMOVA
Premio alla carriera alla grande Irina Trofimova, famosa ballerina e coreografa russa di fama internazionale, a Ragusa in questi giorni come presidente della giuria del concorso internazionale di danza “Sicilia Barocca”. E’ stato il maestro Evgeni Stoyanov, direttore artistico del concorso, a consegnare, con un inchino, il premio alla Trofimova, docente responsabile di metodologia della danza all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo. Ieri sera è stata festa grande al teatro tenda con il gran galà finale di Sicilia Barocca. Sul palco si sono esibiti tutti i vincitori arrivati sul podio nelle varie categorie delle singole sezioni. Per la classica si sono esibiti i vincitori delle categorie allievi, juniores e seniores, per la moderna i vincitori delle categorie juniores e seniores, poi spazio ai gruppi ed infine l’esibizione per il premio legato alla composizione coreografica. E ieri sera sono stati resi noti i nomi di tutti i vincitori, non solo dei concorrenti arrivati ai primi posti, già comunicati il giorno precedente. Per la sezione classica categoria allievi si sono classificati Sergio Chinnici di Capaci (Pa) al primo posto, Simone Tribuna di Ficarazzi (Pa) e Carla Mammo Zagarella di Palermo al secondo posto ex aequo, Rachele Pascale di Messina al terzo posto. Per la categoria juniores primo posto ex aequo per i giapponesi Shunsuke Mizui e Akari Akagawa, al secondo posto ex aequo Cristina Seguiti di Roma e Stoyan Ianov dalla Bulgaria, al terzo posto Serena Guerrera di Catania. Infine sempre per la classica nella categoria seniores al primo posto Nicola Hadjtanev dalla Bulgaria, al secondo posto Rosario Vestaglio di Partinico (Pa), al terzo posto Ivo Soilkov dalla Bulgaria e Fabiana Gagliano da Catania. Per la sezione moderna nella categoria juniores al primo posto Silvia Cassata di Palermo, al secondo posto Cristian Cosentino di Catania e Cristina Seguiti di Roma, al terzo posto Alessia Rapisarda di Catania. Una borsa di studio a Luca Rapisarda di Catania. Come già annunciato in precedenza, per la sezione gruppi i premi sono andati ad “Arte e Balletto” di Catania e a “Danzanica” di Acireale. Il premio per la composizione coreografica è andato a Cinzia Cona di Palermo. Premio speciale, infine, per Floriana Basile di Catania. “E’ la danza che ha vinto – commenta in conclusione il direttore artistico Evgeni Stoyanov – Abbiamo avuto bravissimi concorrenti che hanno danzato al massimo per poter vincere attraverso lo studio intenso e l’allenamento. La danza è disciplina, non è soltanto andare in tv a prendere qualche applauso, alimentando false speranze. E i concorrenti che hanno partecipato al nostro concorso l’hanno avuto sempre in mente”.
Consigliere Migliore attento alla salute. Il suo attivismo quando supera la soglia, può diventare nocivo alla sua salute. Noi lo vogliamo forte e "duro" come una roccia. Io capisco che lei ha una forte preoccupazione per il sito, ma ci penseremo noi a controllare il sito. Qualche giorno di vacanza non fa male.Del materiale che lei ha messo nel sito ne abbiamo da dire cose.Un controllo attento, mi raccomando!!!!!! A proposito noi cittadini modicani abbiamo da fare una relazione per rispondere alle "fesserie" scritte nella relazione del Sindaco. Ho letto le prime 5 pagine e ci sono oltre 20 inesattezze. A presto e si riposi.
L’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque ha dettato regole e mosso fiumi di denaro, lungo tutto il perimetro degli Ato. Di emergenza in emergenza, in più occasioni è finita sotto accusa. L’Ars ne ha deciso quindi, nel dicembre 2008, lo scioglimento. Eppure continua a esistere e a reggere i giochi. Lo farà per tutto il 2009. Ma tante cose vanno muovendosi perché la decisione venga revocata.
C‘è un soggetto pubblico in Sicilia che evoca emergenze, ma anche torrenti di denaro. È l‘Arra, Agenzia regionale per i rifiuti e le acque, istituita con decreto del presidente della regione Cuffaro il 28 febbraio 2006. Si tratta di una struttura centralistica, rigidamente verticale, che ha avocato competenze che appartenevano a un pulviscolo di enti territoriali: dai comuni ai consorzi di bonifica, assumendone comunque di nuovi, sulle linee della legge Galli. L’avvento di tale organo ha chiuso in via definitiva la fase, inaugurata dal generale Roberto Jucci, dei commissari regionali per l’emergenza idrica, di cui si erano serviti i passati presidenti. In una situazione che sempre più andava intricandosi, con il mobilitarsi di interessi forti oltre che con la crescita delle problematiche sul terreno, quella esperienza si era dimostrata in effetti debole, necessariamente priva di profilo strategico. E il passaggio, logico e per certi versi necessario, si è dimostrato adeguato alle aspettative. L’Arra, guidata dall’avvocato Felice Crosta su designazione di Cuffaro, ha permesso di convogliare nell’isola fondi europei per miliardi di euro, che non potevano essere utilizzati con la gestione commissariale. Palazzo d’Orleans ha potuto contare, da quel momento, su un braccio operativo coeso, in grado di porsi come interlocutore unico di tutte le parti in gioco, quindi garante di un sistema. In definitiva si è materializzato dal versante pubblico il collante che occorreva per combinare interessi distanti, passato e presente, tradizioni che non intendono demordere e scommesse sul futuro.
A dispetto dei suoi poteri di mediazione e, almeno in via ufficiale, di intervento specialistico, l’Arra reca un profilo pesante. Come altri organi regionali di recente istituzione è retta infatti da logiche di sottogoverno, tese a garantire la stabilità del personale politico a dispetto degli eventi. In questo senso non differisce tanto dagli enti regionali di un tempo: l’Ems, l’Eas, altri ancora. Si è distinta inoltre, sin dalla nascita, per le spese inusitate del suo funzionamento, a tutti i livelli, a partire comunque dal più elevato. Crosta, che dagli esordi la dirige con piglio decisionistico, è risultato il burocrate meglio pagato in Italia, con un compenso complessivo di oltre 500 mila euro l’anno, pari a circa 1500 al giorno. Per contenere lo scandalo che andava montando nel paese, si è adottato un escamotage singolare, inteso a bilanciare di fatto i poteri nell’Agenzia. Nel 2008 è stato posto per legge un tetto di 250 mila euro ai compensi dei burocrati, ma, contestualmente, è stato deciso di affiancare a Crosta tre consiglieri, perché tutti i partiti di governo potessero essere rappresentati. La scelta è caduta quindi su Giuseppe Infurna, ex deputato regionale di An, Rossella Puglisi, già candidata per l’Udc alle politiche del 2008, Guglielmo Scammacca, ex assessore regionale ai Lavori Pubblici: quest’ultimo poi sostituito, per riequilibrare le influenze, da Giovanni Cappuzzello, già candidato Mpa alle politiche. Anche tali consiglieri beninteso, sulle cui professionalità e competenze ha dovuto garantire Crosta, non importa con quanta convinzione, godono di compensi annui di 250 mila euro cadauno, per 750 mila complessivi.
Gli stipendi d’oro e gli scambi con i partiti di governo, nel solco appunto di una tradizione, costituiscono tuttavia solo il sintomo di un modo di essere, perché nelle politiche sul terreno si sono espresse compiutamente le logiche dell’autorità regionale. Ne sono uscite infatti istituzionalizzate emergenze che prima erano state gestite in modo contingente e tattico, con aggravamenti non da poco. In tema di rifiuti, il caso più rappresentativo è quello dei termovalorizzatori, la cui realizzazione, a dispetto dell’opposizione di intere cittadinanze, era stata assegnata nel 2003 a compagini guidate dal Gruppo Falck e da Waste Italia. Dopo l’annullamento della Corte di Giustizia dell’UE dei due appalti, quando le installazioni erano già in opera, l’Agenzia di Crosta avrebbe potuto agire con determinazione lungo vie alternative, come veniva indicato da tecnici e da estesi movimenti. Invece ha preso tempo e insiste a prenderne, tanto da legittimare l’ipotesi, nell’ambito delle opposizioni politiche e non solo, che si voglia eludere, con dei marchingegni, il divieto dell’Unione Europea, mentre nelle città siciliane incombono emergenze rifiuti di rilievo napoletano e in certi ambienti si insiste a guadagnare con le discariche abusive.
In tale vicenda, che ha visto in palio oltre un miliardo di euro, Felice Crosta, prima da vice commissario per l’emergenza rifiuti, poi da presidente dell’Arra, è andato muovendosi in realtà con spesse motivazioni. Nel 2003 ha siglato personalmente la convenzione con le compagini vincitrici, di cui ha avuto modo di conoscere da vicino caratteri, progetti, apparentamenti. Le anomalie degli appalti che alcuni anni dopo sarebbero state riscontrate in sede comunitaria non poterono essere quindi frutto del caso. Richiamano bensì degli atteggiamenti. E la cosa tanto più appare indicativa, di un clima se non altro, se si tiene conto di alcune realtà economiche incastonate in quelle cordate aggiudicatarie, che reclamano oggi una penale di 200 milioni di euro per l’annullamento degli accordi. Si tratta della Emit, che fa capo alla famiglia Pisante, e della Altecoen, che riconduce al medesimo gruppo oltre che all’imprenditore Pietro Gulino di Enna. La prima risulta presente negli appalti per i termovalorizzatori di Palermo e Casteltermini, sotto la guida della Actelios del gruppo Falck. La seconda figura nel cartello aggiudicatario dell’inceneritore di Augusta, guidato ancora da Actelios, mentre costituisce un pezzo forte del consorzio Sicil Power, che si è aggiudicata l’appalto dell’inceneritore di Messina. A fare la differenza sono comunque due dettagli. Sia i Pisante sia Gulino recano un passato giudiziario importante. I primi, che proprio con l’imprenditore ennese sono stati dentro l’affare dei rifiuti di MessinAmbiente, finito in scandalo con numerosi arresti, risultano inseriti in modo strategico, con presenze quindi a tutto campo, nell’altro ambito interessato dall’Arra: quello dell’acqua. Ebbene, tutto questo, ancora una volta, non può essere considerato casuale. Richiama bensì concertazioni mirate, una macchina in movimento, che trova riscontri proprio nei modi in cui l’Agenzia di Crosta si è posta sul terreno delle risorse idriche.
In effetti, pure da tale prospettiva sono andati creandosi strani miscugli, largamente condivisi dai potentati regionali. Il momento di avvio, che in qualche modo ha aperto le piste dell’affare siciliano, si è avuto comunque con l’entrata in campo della multinazionale francese Veolia intorno al 2003. Tale società aveva già stretto un patto di ferro con i Pisante, attraverso la condivisione del pacchetto azionario della Siba, che aveva assunto gestioni di acqua e depuratori lungo tutta la penisola. Volgendosi alla Sicilia, recava quindi buone ragioni per fare cordata con l’alleato pugliese, che peraltro, proprio nell’isola recava interessi e referenti. Pure con questi ultimi, beninteso, la multinazionale ha dovuto fare i conti. Si è ritrovata a interloquire infatti con il Gulino di Altecoen e ha dovuto riconoscere spazi di tutto rispetto al nisseno Di Vincenzo. In tali termini si compiva quindi, nel 2004, la maggiore esperienza di privatizzazione dell’acqua nell’isola, con il passaggio degli acquedotti dall’Eas a Sicilacque. E Felice Crosta, nelle vesti allora di commissario straordinario all’emergenza, sul piano strettamente operativo ne è stato l’artefice, per diventarne infine, da plenipotenziario dell’Arra, il garante.
Nell’aprile 2004, Salvatore Cuffaro dichiarava solennemente che la privatizzazione era ormai pressoché fatta e l’emergenza in via di superamento. Ma le aspettative di un iter veloce e confortevole della prima sono durate poco. L’istituzione dell’Agenzia è apparsa la risposta idonea. E in una certa misura lo è stata, se è riuscita, appunto, ad avocare a sé poteri, a stabilire quindi regole e direzioni di marcia in tutto il territorio regionale. Non si è tenuto tuttavia conto di talune situazioni sul terreno, che sono andate facendosi sempre più magmatiche. Non si tratta solo dei ricorsi al Tar, che nella definizione degli appalti sono diventati una consuetudine. Né delle direttive comunitarie, che pure hanno costituito uno scoglio difficile, talora addirittura insuperabile. È maggiormente lungo il perimetro degli Ato che il disegno strategico di Crosta è andato impigliandosi. A partire dagli Ato stessi. Ne sarebbero potuti nascere uno per provincia. Ne sono risultati 27, che contano ben 189 consiglieri d’amministrazione. In sintonia con contraenti privati, sotto comunque le direttive dell’Arra, le autorità di Ambito avrebbero dovuto mettere ordine nei servizi idrici e nel ciclo dei rifiuti, invece su entrambe le linee si è finiti in piena calamità. In ultimo, l’intera macchina degli Ato è entrata in crisi, fino al limite del dissesto, con un indebitamento complessivo di quasi un miliardo di euro, non tanto per le difficoltà economiche degli enti locali di riferimento, pur significative, quanto per i modi in cui ha gestito le proprie economie, a partire dalle spese di funzionamento, che non costituiscono beninteso le maggiori. Alcuni numeri al riguardo sono eloquenti: solo i 189 consiglieri di amministrazione costano ai comuni circa 12 milioni di euro l’anno; una somma analoga viene destinata a incarichi di consulenza; qualche milione viene speso addirittura per le auto blu.
L’Agenzia di Crosta è andata portandosi, come è evidente, su un terreno critico. Alle emergenze che ne hanno garantito la sopravvivenza e il potere, se ne sono aggiunte infatti altre, meno controllabili, tanto più in tempi di recessione. D’altra parte, restano impegnative le pretese del privato, entro cui insistono a influire le ipoteche della tradizione. Garante di un sistema che ha incluso ed escluso, l’Arra ha sempre rispettato i patti con i contraenti, visibili e sottintesi. Ne danno conto i capitoli di spesa della Regione, l’impiego di fondi europei, la concessione a certe condizioni del patrimonio pubblico, la condivisione o la tolleranza di taluni stati di fatto. Con l’apporto decisivo degli Ato e non solo, ha finito quindi con il rendere sistema, più ancora che in passato, lo spreco di risorse. Mentre si consuma allora il fallimento del piano rifiuti, Felice Crosta può trovare confacente siglare un accordo con Actelios e Sicil Power, con cui viene stabilito in 200 milioni di euro la somma che dovrà essere pagata alle medesime a titolo di penale per l’annullamento dell’appalto degli inceneritori: un importo, appunto, che lascia tanto dubitare. A dispetto dell’obbligo di astensione, l’Arra trova altresì confacente proporre nuovi bandi di gara, che violano di fatto l’obbligo di esecuzione della sentenza della Corte di Giustizia Ue, oltre che i princìpi della libera concorrenza. E ancora, di concerto con la Regione, che intanto ha dovuto farsi carico dei 540 milioni di debiti accumulati dall’Eas, trova congruo che gli indebitamenti degli Ato vengano risanati, come è avvenuto nel caso di Simeto Ambiente, con i fondi delle autonomie locali.
Tutto questo ha recato beninteso dei costi, che possono esporre l’autorità regionale a una serie di pericoli. Alcuni segnali possono persino evocare gli anni dell’Eas di Aristide Gunnella, finiti in scandalo: il crepuscolo cioè di un sistema che nei decenni della Dc aveva espresso i caratteri di un feudo. In tutta la Sicilia è in effetti allarme. Le denunce si moltiplicano. In numerosi centri la protesta, che sempre più riunisce l’intera banda delle emergenze, giunge a coinvolgere sindaci ed esponenti degli stessi partiti che governano la Regione. E dal palazzo liberty da cui muovono Crosta e i suoi commissari ad acta si colgono indizi di tensione, mentre la partita dei termovalorizzatori, sempre più influente e contaminante, rischia di generare ulteriori scoperture. Su tali sfondi trova senso allora la decisione di sciogliere l’Agenzia, presa dall’Ars il 28 novembre 2008, su proposta del consigliere Giuseppe Laccoto del Pd. Il termine delle operazioni di chiusura è stato fissato nel 31 dicembre 2009, dopo cui è prevista l’entrata in funzione di un Dipartimento delle acque e dei rifiuti presso il nuovo assessorato dell’Energia. Ma per il sistema vigente è scoccato realmente l’inizio della fine?
L’Arra, espressione del potere regionale, si è resa garante di equilibri delicati, fino a divenire l’emblema, si direbbe il monumento, della privatizzazione in stile siciliano. Non può quindi scomparire senza che se ne avvertano serie risonanze. Crosta in particolare si è assunto l’onere di condurre in porto progetti che restano largamente irrisolti. Esistono servizi idrici da assegnare in aree importanti, come quelle di Messina e Trapani. La problematica dei termovalorizzatori rimane appunto nelle secche. Per tali ragioni, e non solo, è difficile che entro il dicembre 2009 i conti possano essere chiusi. Se da parte dell’opposizione, con un emendamento proposto dallo stesso Laccoto, è stato chiesto quindi di anticipare lo scioglimento dell’Agenzia e il passaggio di consegne, nell’ambito dei partiti di maggioranza si sta operando perché la decisione dell’Ars venga rivista, elusa, fatta decadere. In questa direzione va in particolare la presa di posizione del capogruppo dell’Udc Rudy Maira, secondo cui la professionalità acquisita sul campo dai funzionari dell’Arra non è sostituibile. Il resto, ovviamente, va facendosi in sordina.
(Fonte: “L’isola possibile” rivista mensile siciliana allegata a “Il Manifesto”- press.sicilia.it)
Buongiorno, sono un parcheggiatore abusivo e lavoro da anni ormai nel piazzale interno dell'AZASI.... è da tanto tempo che ho un problema ma non so a chi posso rivolgermi. Disturbiamo il Consigliere Migliore... Dentro al piazzale suddetto infatti, ci sono 12 veicoli del comune di modica regolarmente targati (quindi la tassa la pagherà qualcuno o no) in giacenza, abbandonati ma che servono sia come pezzi di ricambio che a contribuire al decoro della pubblica amministrazione agli occhi del cittadino. Un invito al Consigliere Migliore: Perché non viene a dare un'occhiata, magari un sabato mattina, così si rende conto del mio disagio, che non posso sfruttare questi posti a mio comodo? La aspetto
Consigliere Migliore non MOLLI, i cittadini di Modica anche chi come me nn la conosce personalmente,hanno bisogno di uno come lei perchè questa nostra bella città ha bisogno di giustizia e tante cose grazie al suo impegno sono state risolte.Ce tanto da fare ancora vedi:mercato di Modica alta,abusivi,spazzatura,strade,perdite della nostra preziosisima acqua ecc ecc ecc....Questa foto che le allego ne è un esempio.Oggi sono passato apposta da quel posto e la macchina nn cera piu.Spererei solo una cosa:che i suoi colleghi consigliere che da anni e non siedono tra i banchi di palazzo san Domenico, le dessero una mano invece di mangiare pane a tradimento. cordialmente MV
solidarietà per gli eventi drammatici che la vita ci riserva senza preavviso (basta una distrazione momentanea e può accadere il peggio).
solidarietà per il giusto riposo che il fisico umano (limitato per natura) si prende senza chiedere al suo padrone se sia il momento giusto o no.
solidarietà verso il suo impegno costante oltre quelli che sono i suoi limiti istituzionali.
solidarietà contro coloro che vogliono metterlo "nel fascio d'erba" dei politici-partitici.
solidarietà contro chi non ha capito che la sua costanza e perseveranza è frutto di una rettitudine morale e civile che matura dalla nascita e non si crea in un giorno o in un mese o in un anno.
solidarietà al Consigliere Migliore che sta ingaggiando una delle lotte per cui questo governo modicano di centrosinistraautonomista era nato ma che, dopo due anni, non riesce neanche a capire da dove si comincia; mentre Lui ha già le idee chiare (e non senza un grande sforzo di studio e preparazione tecnica).
Carissimo Consigliere Migliore, oggi 03 Maggio 2010 con grande dispiacere, per alcuni Lavoratori della Modica Multiservizi comincia una delle più brutte stagioni della vita, perchè mentre questi Lavoratori da oggi sono stati "Licenziati", e la cosa più brutta è che forse nessuno sa', è che codesti Lavoratori sono stati mandati via con una grossa beffa, che è quella di non avere percepito, nè gli stipendi arretrati è neanche la Liquidazione di fine rapporto. Allora cosa voglio dire, che mentre questa Amministrazione Comunale, Socio Unico di questa Società, che fà, manda ha casa gente che ancora aveva molto da dire sulla sua competenza, teniamo gente che non è competente per i servizi svolti, o meglio fanno Consulenze esterne di €2000 per solo quattro giorni settimana, oppure gente senza il vero Titolo ha € 100.000,00 l'anno nel posto dove si fanno i licenziamenti. Il mio Disappunto di tutto questo nasce nel avere creduto fortemente in un cambiamento radicale con questa Amministrazione, cosa che non solo non è avvenuta, ma in molte cose la riconosco in quella passata, è con dispiacere siamo anche senza Opposizione. Cordili saluti, è speriamo che da oggi vi guardate un pò tutti in faccia, Maggioranza e Opposizione.
Consigliere Migliore ci vuole raccontare meglio di questo suo blitz all'ufficio scuola. L'anno scorso aveva parlato di persone che impropriamente utilizzavano la "macchinetta" per le verifiche delle presenze. C'è in questa storia del Comune di Modica il suo zampino?
Io credo che a breve tempo i lavori del Consiglio diventeranno così !!!
Il Consiglio si riunisce 1 volta alla settimana, esita 1 punto o a volte nemmeno questo, le interrogazioni giacciono negli uffici di presidenza dal mese di Novembre...... credete che questa foto sia surrealista ?????
La caratteristica comune a tutte le manifestazioni surrealiste è la critica radicale alla razionalità cosciente, e la liberazione delle potenzialità immaginative dell'inconscio per il raggiungimento di uno stato conoscitivo "oltre" la realtà (sur-realtà) in cui veglia e sogno sono entrambe presenti e si conciliano in modo armonico e profondo. (fonthttp://it.wikipedia.org/wiki/Surrealismo)
Amici del blog, questa settimana (salute permettendo sarà dedicata al Mercato di Modica Alta) non so che cosa programmerò interrogazione, mozione, lettera al prefetto...vediamo. Il nuovo dirigente avrà avuto il tempo per analizzare probabili soluzioni ?
Spesso ho parlato in questo blog del trasferimento in altra sede come probabilmente al foro boario, perchè ?
Logicamente capite bene che per me questa è una estrema ratio cioè quello di trasferire temporaneamente il mercato all'ex foro boario ma si è resa necessaria poichè il silenzio dell'amministrazione, lo scarso impegno dei Vigili Urbani ( spesso non voluto ma determinato per l'insufficenza di personale) e l'imposizione dall'alto da parte dei rappresentanti degli ambulanti nel dividere gli operatori in due trance, non porta a nessuna soluzione.
Nel frattempo assistiamo al perpetuarsi dell'illegalità sia per il posizionamento abusivo degli ambulanti sia per non garantire nessun tipo di sicurezza. Ad esempio il 15 Aprile mattina , volevo andare dal Prefetto e come tale volevo portarmi con me un elenco degli ambulanti che sono a Modica Alta. Sono andato all'Ufficio Cosap è alla richiesta di questo elenco, mi è stato risposto che l'ufficio non aveva nulla.
Come può essere una cosa del genere ?
La domanda nasce spontanea per il fatto che ogni 15 giorni i Vigili Urbani hanno preso le presenze.
Cosa sono servite queste presenze ?????????????????
Dopo una accesa rimostranza nei confronti dell'ufficio Cosap, quest'ultimo si è organizzato e ha inviato tre funzionari.
Cosa è successo ?
Al mercato c'erano sia i Vigili Urbani e sia i funzionari Cosap.
Questi tre funzionari hanno controllato tutto il lato destro del Viale Manzoni cioè a partire dalla Madonnina fino al Bar Pulino. Hanno controllato circa 50 ambulanti e di questi solo 2 ne hanno trovato in regola. Nessuno dei 48 ha pagato le 149,26 €. Molti hanno risposto che i Vigili Urbani li hanno invitati a pagare € 6,50. Cosa sono questi € 6,50 ????????
Presenza giornaliera assegnati a posteggio
Nessuno ha licenza come concessione, nessuno ha un posto e quindi non ha senso fare pagare la presenza giornaliera.
Oltremodo vi allego un documento che viene rilasciato ognivolta un ambulante richiede un posto.
Viene rilasciata una concessione a condizioni che:
vengano rispettate le condizioni igienico-sanitarie prviste dalla normativa, venga ripristinato lo stato origianrio dei luoghi al termine delle ore concesse < font size="6">vengano adottate tutte le misure necessarie per evitare pericoli per la pubblica incolumità, e venga garantira la sicura circolazione pedonale e veicolare
Ho chiesto agli uffici Cosap di redigere un verbale dove attestino la condizione "FUORI-LEGGE" in cui si trova il mercato rionale.
A questo punto che fare :
credo che ci sono tutte le condizioni affinchè intervenga il prefetto sul fatto.
La lettera scritta stamattina dal Signor R.C. e confermata dal Signor Libero fa capire a lettere CUBITALI che dietro a questo mercato potrà nascondersi un dramma.
La pubblica incolumità è barbaramente trascurata e violata.
Non sono rispettati gli standard minini di sicurezza.
Nel luogo vi sono due plessi scolastici e una casa circondariale.
Credo che dopo una carrellata che dura oltre un'anno sia arrivato il tempo di dire basta !!!!!!
............per finire vi prego di leggere nella relazione del Sindaco (sui primi 18 mesi di attività) cosa c'è scritto a pag. 16 "sistemazione logistica al Mercato di Modica Alta"
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