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La Fiumara di Modica,chiamato anche Moticano (o Mothicano), è un corso d'acqua a carattere torrentizio della Sicilia sud-orientale. Il suo corso si svolge interamente nella provincia di Ragusa ed è lungo 22 km.
Il Moticano nasce dalla confluenza di due torrenti nel centro città di Modica, lo Janni Mauro (o S. Francesco) ed il POZZO dei PRUNI (o Santa Maria). L'incontro tra i due corsi d'acqua avviene proprio sotto la Torretta dell'Orologio del Castello dei Conti di Modica e dopo altri 300 m il Moticano raccoglie le acque del torrente San Liberale, proveniente da sinistra.
SINTESI DEL TRAGICO EVENTO :
Le quattro e venti antimeridiane del 26 settembre 1902. Proprio a quest'ora, il volume della pioggia che sembra già insuperabile, si dilata spaventosamente; non si tratta più di pioggia, più o meno torrenziale, ma di una valanga d'acqua che piove compatta a velocità incredibile. Si sono aperte le cateratte del cielo. La terra non è più in grado di contenerla; enormi distese mostrano la nuda roccia spogliata dell'humus che ha iniziato la sua macabra corsa verso la rovina. Laggiù in fondo c'è la città che dorme, ignara dell'apocalisse. I fulmini scavano solchi abbaglianti nel cielo nerissimo, squarciano le tenebre e si insinuano nelle fessure delle finestre e delle porte, come a spiare; i tuoni rotolano sulle coste e fanno tremare le case. I torrenti POZZO dei PRUNI, Ianni Mauro e Santa Liberante cominciano a vomitare montagne d'acqua.
Particolarmente terribile il primo, alimentato da un bacino di circa diciassette chilometri quadrati, con pendenze che superano, in molti punti, il 30%, inizia la sua pazza corsa a sette chilometri dalle porte di Modica. Via via che precipita verso il fondo valle, raccoglie le acque in piena del Passo Gatta, di Cava Fazio e della Vaccalina, come un enorme imbuto. All'altezza del San Pancrazio, entra nella strettoia degli argini; a questo punto il dislivello di oltre 150 metri e la strozzatura graduale aumentano vertiginosamente l'altezza della fiumara e la sua velocità.
Piomba alle spalle della Chiesa di Santa Maria come una gigantesca palla di cannone: si tratta di un fronte di acqua di quasi undici metri di altezza proiettato ad oltre cinquanta chilometri l'ora. Il ponte della Catena, investito dall'onda che porta avanti un grosso albero, a guisa di ariete, crolla senza resistenza. Il primo vero ostacolo è rappresentato dalla curva di Via Dione su cui sorgono tre case di abitazione, a diversi piani, che vengono spazzate via come castelli di sabbia. Dove un momento prima c'erano tre costruzioni di mole rispettabile, l'acqua si scava un nuovo letto profondo più di tre metri dal piano della strada e largo più di quindici! La parete est della Chiesa, robustissima e di nuova costruzione, servì quasi da guida all'acqua per scagliarsi contro il palazzo dirimpetto, che subì gravissimi danni, e per irrompere, attraverso i balconi sfondati, nelle stanze del primo piano dove lasciò un metro di fango. La Chiesa, il cui pavimento ha una superficie di quasi mille metri quadrati, si riempì di acqua melmosa per una altezza di tre metri e cinquanta. In Piazza Mazzini, il famoso piano Orosco, la piena ha un attimo di sosta, a causa del suo improvviso allargamento di fronte.
E' solo un attimo; poi, la folle avanzata riprende. Le colonne del ponte Pilera si incrinano, l'atrio comunale è allagato, la balconata dell'Ufficio Postale è divelta. A questo punto, le acque del POZZO dei PRUNI si incontrano con quelle del torrente Ianni Mauro; con un enorme boato, un tratto di ben 68 metri dell'alveo coperto di Piazza San Domenico scoppia letteralmente, a seguito della pressione interna provocata dal rigurgito dei due torrenti nel punto di incontro. Malgrado le notevoli proporzioni della piazza, l'acqua raggiunge una altezza complessiva di quasi dieci metri dal tetto dell'alveo. Le traccie lasciate sul palazzo Grimaldi arrivano a cinque metri e novanta dal marciapiede che, a sua volta, si innalza di quattro metri dal fondo della cava. Forti del reciproco apporto, le acque continuano la loro opera di distruzione e di morte. Buona parte delle case costruite sull'area dell'attuale Ufficio Postale ed i terrani situati all'incrocio di Via Arancitello con Via Santa, vengono diroccati. Più di trenta persone di questo quartiere, sorprese nel sonno, affogano come topi in trappola.
"Tratto da "La grande alluvione" (op. cit. pp.59-65)di G.Modica Scala --------------------------------------------------------------------- <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
Quasi 110 anni dopo,nei pressi del torrente POZZO dei PRUNI definito nella cronistoria ("particolarmente terribile ,alimentato da un bacino di circa diciassette chilometri quadrati, con pendenze che superano, in molti punti, il 30%, inizia la sua pazza corsa a sette chilometri dalle porte di Modica"), si continua a costruire, opzione parecchio discutibile anteposta alla primaria necessità di una seria messa in sicurezza dell'intero quartiere. Correva l'anno 2011. Primo Ministro a Roma S.Berlusconi. Primo cittadino di Modica A.Buscema.
Consigliere Migliore , veda che molti consiglieri dell'attuale maggioranza avevano fatto una riunione nei locali della Chiesa della Madonna della Catena. Non le dico le promesse.Poi altri amici che militano nella Legambiente avevano promesso ferri e fuoco per risolvere il problema. Tutto nel silenzio più totale. Un consigliere che ha fatto sempre battaglie contro il cemento, ora sta in silenzio. Questo consigliere di cui io parlo ha un padre che ha fatto tante battaglie e continua a battagliare contro questo palazzo. Oggi per me è una domenica triste.Non posso credere che delle persone e in particolare i paladini contro il cemento rimangono in silenzio davanti a questo scempio. Un paese intiero parla di questo squallore ma nessuno parla. Ha fatto bene a togliere i nomi dei proprietari nei documenti perchè questi erano capaci di querelarla. Interessi di casta.Che dirle tanti auguri per questo modo di portare avanti le cose, i fatti di tutti noi. Un grosso rammarico dove è il Sindaco Antonello Buscema, dove sono i consiglieri integralisti contro il cemento , dove sono tutti gli altri consiglieri di minoranza del suo partito e degli altri.la ringrazio per avermi dato la possibilità di sfogarmi e la prego di contattarmi nell'email riservata se ha bisogno aiuto o sostegno per questa battaglia contro i mulini a vento.Buona Domenica a lei e alla sua santa famiglia.Auguri.
vivissimi complimenti all amministrazione attuale per avere permesso di costruire accanto ad un torrente in pieno centro storico speriamo mai ma se accadesse qualcosa almeno sapremo i nomi dei responsabili dopo quasi trent'anni tutti i pareri sono okkei quuindi...l'opera sarà compiuta,,con la felicità(!) di chi ci abita nella zona--- dire vergogna è poco ma rispettiamo tutte le autorizzazioni che sono state rilasciate sicuramente da persone responsabili e competenti ma che preferiscono la cementificazione al posto della sicurezza o del verde o dei parcheggi,,,maaahhh
Ho dovuto impiegare diverse ore per togliere i nomi dai vari documenti. In questo post vi allegherò alcuni documenti. Ricordo che alcuni di questi non sono disponibili nel fascicolo al Comune di Modica. Quanto detto è testimoniato dal fatto che giovedi sera nel corso di una interessante e proficua discussione con l'Assessore Avv.Giurdanella, mi resi conto che lo stesso non aveva la senteza del Tribunale delle Acque. Ovviamente gli lasciai la mia copia che avevo appresso.
Ora vi pubblico tutta la diatriba di allora.
Il Consiglio Comunale nel bilancio di previsione del 1982 aveva stanziato 200.000.000 di Lire per la pavimentazione e sistemazione dell'area risultante dalla copertura dell'alveo Passo Gatta a prolungamento della Via Marchese Tedeschi.
La Giunta il 31 Gennaio 1983 e riadottata con delibera 872 del 18/05/1983 e ratificata dal Consiglio Comunale con atto n.40 del 6/6/1983 aveva approvato il progetto redatto dall'Ing. Diana per la copertura dell'alveo.
Ovviamente per la realizzazione dell'opera era necessario espopriare i terreni.
Il Sindaco il 22 Novemnre 1983 rilascia una concessione edizia, la n.257 con la quale si poteva costruire un palazzo di 5 piani fuori terra con 2 appartamenti per piano. Iniziano le opere di sbancamento.
Il 14 Aprile 1984 con ordinanza 388 il Sindaco pro-tempore espopria alcuni tratti di terreno per la copertura dell'alveo.
Alcuni residenti fecero una segnalazione al Genio Civile e questi con provvedimento n.8252 del 03/07/1985 ordinò di eseguire tutti i lavori a ripristinare allo stato quo ante il terreno latistante l'argine destro del torrente per tutta la striscia di mt.10 di larghezza.
In data 16/10/1985 i proprietari fecero ricorso al Tribunale delle Acque a Roma
qui nelle righe successive riporto alcune pagine più significative
Infine vi allego un esposto dove evidenzia, come in itinere sono state cambiate le carte e cioè fu presentato un progetto di variante al progetto originario dell'Ing. Diana ....
...con il quale il Comune di Modica al posto del muraglione e del relativo riempimento nello stacco di suolo dei proprietari intendeva e ha costruito una passerella pedonale a sbalzo della larghezza di mt. 1 ,50 incastrata nel muro d'argine della copertura del torrente. Tale passerella oltre ad essere in difformità al progetto origianrio e all'espropria del suolo, costitui una strozzatura del traffico pedonale proprio nell'incorcio col ponte Mulinello ......
ma i vari proprietari mostrarono il loro disappunto per una disparità di trattamento poichè questi hanno avuto occupate dal Comuen di Modica per intero le aree espopriate e case demolite.
Questi documenti non sono presenti nel fascicolo. L'avv. Giurdanella invece mi ha riferito che la ditta ha avuto il parere del genio Civile e della Sovraintendenza grazie al PAI che ha superato tutto.
Non parliamo di cani, ma di una bimba di appena 4 anni, non parliamo di Meredione, di Sud, di Sicilia, ma di Fossalta di Piave, Comune della provincia di Venezia, nel Veneto.
Questa è la storia di un sindaco imbecille, di un dirigente scolastico altrettanto imbecille e di una bambina di 4 anni vittima di due super imbecilli.
Fortunatamente esistono anche gli Intelligenti, che sopperiscono con Amore alle assurde prese di posizione di due benemeriti imbecilli servitori dello Stato.
Possiamo mettere alla berlina una Comunità, una Provincia, una Regione per colpa di due imbecilli? Non credo. La Comunità ha dato prova che purtroppo gli imbecilli e le meschinità esistono in tutte le latidunini e vanno combattute con l'Amore.
P.S.
la frase sotto compare nell'home page del sito ufficiale del Comune
"Il Comune di Fossalta di Piave vi augura una buona nottata!"
Qualcuno, forse, andando a letto con la pancia troppo piena, ha gli incubi?
Consigliere Migliore, il caso è stato trattato anche su organi di stampa ma purtroppo non si è riusciti a bloccare questo scempio. Personalmente ho parlato pure con il sovrintendente che nonostrante fosse contrario non poteva bloccare il progetto perchè era tutto regolare, anche se in passato alcuni enti avevano dato pareri negativi, successivamente (magicamente) i pareri sono diventati positivi. Spero che il consiglio possa fare qualcosa. * giò 1 febbraio 2011 alle 12:06
Si tratta di uno scempio… fino a qualche giorno fà si vedeva un bellissimo arco in pietra che sarà completamente coperto dalla struttura. Spero anch’io che il consiglio possa fare qualcosa ma temo sia troppo tardi!!! * SicMan 1 febbraio 2011 alle 13:10
anch’io sono allibito davanti a questo scempio.
Non solo si va a deturpare un angolo della Modica antica, ma potrebbero esserci dei rilevanti problemi di sicurezza, visto che la costruzione insiste proprio sul letto del torrente e, in caso di piogge molto abbondanti, potrebbe fungere da pericolosissimo tappo.
Su questo pericolo almeno, sarei contento di essere smentito dai tecnici che seguono il progetto. * Antò 1 febbraio 2011 alle 14:08
Concordo a pieno per il fatto che non rispecchia al massimo il principio di salvaguardia del patrimonio storico, ma signori, ci sono padri di famiglia a casa senza lavoro. In questo particolare momento, e direi veramente tragico, alla bellezza dell’arco in pietra, comunque, preferisco che almeno gli operai impegnati in tale opera possano portare il “pane a casa”. Dal punto di vista della sicurezza credo proprio che i tecnici abbiano valutato bene, anche perchè sarebbero i primi a rimetterci. Nel nostro territorio tutta l’economia ruota attorno all’edilizia ed all’agricoltura e mi sembra proprio che le restrizioni, a tutti i livelli (zone edificabili da piano regolatore esaurite, piano paesaggistico, 1000 autorizzazioni per ogni intervento spesso rilasciate da uffici lentissimi), stanno provocando il collasso della nostra città. Continuando così rimarranno a lavorare solo i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate….e ne avranno di lavoro per tirare dalle tasche della gente i pochi spiccioli che sono rimasti. Scusate lo sfogo….. * bestiale 1 febbraio 2011 alle 19:18
bestiale il danno all’Ambiente, alla Città,
bestiale “l’equivalenza” di “Antò”: costruire = abbrutimento, spiegategli che si può fare nuova edificabilità anche costruendo edifici belli e integrati con l’Ambiente,
bestiale ignorare la verità: si è favorito l’ennesimo potente, avido all’inverosimile, permettendogli qualcosa che in un paese civile non sarebbe mai stato permesso,
bestiale l’omertà, perchè ognuno ha il suo fazzoletto/ettaro di terreno trasformato stranamente da agricolo a edificabile, e vaff….o all’Ambiente, basta “ca io mi puozzu canciari a machina”, SOLO VIGLIACCHI E PUTIARI * SicMan 1 febbraio 2011 alle 19:49
x Antò mi spiace, ma non si può giustificare qualsiasi sfregio all’ambiente o alle città con il solito discorso che così la gente lavora, le famiglie possono andare avanti ecc. ecc.
Allora perchè non radere al suolo tutti i palazzi (e le chiese) lungo il corso Umberto per ricostruirvi tante belle palazzine ? Sai quanti posti di lavoro si creerebbero… * siamo ai pilastri!!! 1 febbraio 2011 alle 23:23
Tra qualche giorno oltre al piano seminterrato ci sarà anche il solaio a livello con la strada. Strano che ci si accorga solo adesso di tutto ciò! Un cartello abbastanza visibile mostra da diversi mesi ciò che si sta realizzando. Inoltre, a quanto pare, l’idea dei proprietari era di realizzare un palazzo come quello che c’è accanto e la scelta finale è il risultato di una contrattazione che se esasperata avrebbe probabilmente dato ragione ai costruttori e ci saremmo ritrovati un altro palazzone che avrebbe fatto danni più seri a tutto il contesto. Se avessi potuto decidere io non l’avrei fatto realizzare ma a quanto pare gli amministratori del tempo non la pensavano come me e come molti di coloro che hanno commentato. Si è provato a trovare il modo per bloccare questa costruzione che certamente non servirà a garantire un tetto al costruttore, ma ad oggi di fattibile non è arrivato niente. E fino a quando non accadrà è legittimo che chi ha un’autorizzazione proceda con i lavori. * Antò 2 febbraio 2011 alle 8:59
Certo, x carità, è indubbio che si debba salvaguardare l’ambiente! Premesso che io non ho fatto nessuna equivalenza costruire = abbrutimento (da bestiale, ma forse non ho capito bene il suo messaggio). E premesso che lavoro nel settore. Dicevo solo, in via generale e non contestualizzato all’edificio oggetto dell’articolo, che costruire oggi è diventato quasi impossibile x i troppi vincoli e il troppo potere affidato a funzionari di uffici pubblici (che stanno comodamente seduti su una sedia sicuri che il 27 arriverà lo stipendio, non sto dicendo a far niente però!!!!). Il mio discorso sarà populista, scritto in maniera molto semplice, ma non so voi ma io conosco tantissima gente che in questo periodo è a casa senza lavoro! E’ inconcepibile!! Io fossi un politico non dormirei la notte!! Apprezzo lo spirito rivoluzionario di “Bestiale” che definisce “Vigliacchi e Putiari” chi si accontenta di cambiare la macchina. Dico io: magari potremmo permettercelo!!!! Saranno da 20 anni che non vedo più una manifestazione di iniziativa popolare, soprattutto a Modica. Ma chi potrebbe mai permettersi di perdere un giorno di lavoro per stare in piazza. E urlare alle orecchie di chi? E poi ritornando all’edificio in questione. Ma cosa dovrebbe fare il consiglio comunale? Bloccare i lavori e obbligare l’impresa a ripristinare i luoghi? Ha tale potere? E’ mai successo prima? E pensate veramente che un impresa investa centinaia di migliaia di Euro senza avere le carte in regole, con tutte le firme necessarie? * Marco 2 febbraio 2011 alle 13:00
C’è poco da discutere: si tratta di un progetto che non tiene in alcun conto la tradizione costruttiva cittadina né un qualunque accettabile gusto contemporaneo. A me, poi, fa schifo! * maria calabrese 2 febbraio 2011 alle 14:09
non è possibile, un fatto del genere. Credo che il Sindaco dovrebbe intervenire e chiedere almeno una sospensione dei lavori. In attesa, grazie. * michele 2 febbraio 2011 alle 16:33
A prescindere se la popolazione, tutta, sta vivendo un momento di grande austerità lavorativa, agricola ed edilizia, che sono gli assi portanti della città di Modica, da sempre ma, a me sembra inopportuno abbruttire e rovinare paesaggi storici, solo perchè la politica ha deciso che tutto è in regola. Ma bisogna stabilire per chi, si usa la “regola” e chi deve usarla. Negli anni passati, anche il palazzo della Bicatex (memorabile), compreso quello affiancato, sono risultati in regola, ma solo dietro gli imbrogli perpetrati dai politici dell’epoca e per favorire qualche costruttore di comodo, tant’è vero che i due piani in sovrappiù, sono rimasti legali ed in perfetta regola. Personalmente, sarei contento, e del parere, se i due aborti, del potere edilizio e politico, venissero abbattuti per ridare al centro storico la sua tanto mancata bellezza e ci metto anche quella schifosamente schifosa, “fontana del progresso”. Ma di quale progresso stiamo parlando? Probabilmente di quello servile. * mimmo 2 febbraio 2011 alle 18:49
Ah, il famoso edificio “da sorgere”! Qui non si salvaguarda nemmeno l’italiano!
Ringrazio "Annichilito!" per aver riposto tanta fiducia nella mia persona e nella mia risposta, che comunque voglio dare a prescindere dal fatto che non sono un esperto in materia di ingegneria idraulica.
L'esperienza probabilistica del ciclo degli eventi naturali (scienza su cui si basano le previsioni dei terremoti, per esempio) ci insegna che "se un evento è accaduto può ripetersi".
Sulla scorta di ciò è facile che in un qualsiasi momento dobbiamo aspettarci tanto il ripetersi di un terremoto simile a quello che sconvolse il Val di Noto nel 1693, quanto l'Alluvione che rasò a zero Modica Bassa nel 1902.
E badate bene che nel 1902 ancora gli alvei dei torrenti modicani erano scoperti, quindi le acque non subivano una pressione che risulterebbe nefasta per tutto il tratto coperto (C.so Umberto I, Via Marchesa Tedeschi partendo da Via Quasimodo e prima ancora dai pressi dell'ex Foro Boario, Via Nazionale nel tratto adiacente Via Tirella, V.le Medaglie D'Oro).
Due scenari si aprirebbero in caso di alluvione: 1) l'imbocco degli alvei si intasano, si otturano, e l'acqua non scorre più nel letto dei torrenti, ma tracima (con la violenza che tutti possiamo immaginare) e trascina a valle ogni casa, ogni cosa (anche il costruendo edificio della Vignazza), perchè si sa: "l'acqua non ha ossa" e s'infiltra dappertutto. 2) l'imbocco degli alvei non si intasa, ma più probabilmente si intasano proprio alla confluenza dei torrenti in piena; quì la scena diventa apocalittica, perchè l'acqua crea una pressione tale che è simile ad una bomba: le coperture degli alvei scoppiano per la troppa pressione e la quantità di acqua che ne fuoriesce "di botto", mista ai detriti della deflagrazione, crea un "effetto mina", con una violenza, questa volta, che difficilmente riusciamo ad immaginare.
Quindi il problema dell'edificio in questione non è legato al rischio idraulico "straordinario" dovuto all'evento calamitoso, ma al rischio "ordinario", cioè al rischio che, modificando il suolo e in parte il sottosuolo, anche una normale pioggia creerà problemi che prima erano sconosciuti.
Per questo mi consta che sia proibito tassativamente costruire NUOVE COSTRUZIONI lungo gli alvei dei fiumi e in Centro Storico (notate che devono avverarsi entrambe le condizioni, cioè 1) - che ci troviamo in Centro Storico e 2) - che parliamo di Nuove Costruzioni), mentre è possibile fare una Manutenzione Ordinaria e Straordinaria di quelle costruzioni che esistevano in Centro Storico prima dell'avvento dei vincoli.
Per quanto riguarda invece l'impatto ambientale paesaggistico, non posso che rammaricarmi con Le Soprintendenze che a volte negano Nulla Osta all'apertura di una finestrella e a volte autorizzano obbrobri del genere.
> Che questa costruzione sia uno schiaffo alla nostra Città Patrimonio UNESCO,alle nostre tradizioni ed alla nostra cultura e' indubbio! che la concessione edilizia in questione abbia superato ed ottenuto positivamente tutti i passaggi anche questo almeno sembra indubbio! quale è quindi il Peccato Originale?...semplice:Quando si è al cospetto di simili Problematiche Urbanistiche, chiamiamole così, dove il diritto(riconosciuto) del privato cozza terribilmente con i valori paesaggistici,ambientali ecc.. la soluzione avrebbe potuto e dovuto essere una sola: PROGETTARE UN'OPERA PUBBLICA IN QUEL SITO(SPAZIO A VERDE), INSERIRLA NEL PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE PREVEDENDO IN BILANCIO LA RELATIVA SOMMA E QUELLA RELATIVA AL GIUSTO INDENNIZZO AL PROPRIETARIO, CONCILIANDO COSI' L'INTERESSE PRIVATO CON LA SALVAGUARDIA DEL PAESAGGIO.IO NON SO SE I SINDACI CHE SI SONO SUCCEDUTI IN QUESTA VICENDA HANNO TENTATO QUESTO PERCORSO, NON MI RISULTA A MEMORIA COME NON RISULTA CHE I CONSIGLI COMUNALI CHE SI SONO SUCCEDUTI SIANO STATI MESSI A CONOSCENZA DELLA DELICATA VICENDA.
> Io penso che fregirsi del titolo di Città patrimonio dell'UNESCO, debba includere l'impegno a mantenere e migliorare l'aspetto della Città. Purtroppo a Modica lo sport più gradito è deturpare il territorio. A prescindere che paesaggisticamente quel palazzaccio sarà una ferita non rimarginabile, vorrei solo far notare cosa potrebbe accadere se malauguratamente la natura decidesse di ripetere, nella sua imprevedibilità, quello che è successo nel 1902 e non trascuriamo che purtroppo ciò può accadere in qualsiasi momento. Supponiamo che la costruzione venga costruita con criteri da sopportare la massa d'acqua proveniente dal fiume Pozzo dei pruni. Per l'acqua la costruzione sarebbe un ostacolo da superare e pertanto di allargherebbe ai lati aumentando il livello e sbattendo sulle case che sono ai lati. Quale darà la forza d'urto? Potranno resistere quelle case costruite parecchi decenni fa? Il Geometra in pensione potrebbe illuminarci?
> Automobilisti,Centauri a bordo di moto di grossa cilindrata scopiazzatori delle gesta del Valentino Rossi di turno che sfrecciano in citta superando i 100Km ora,scooteristi con motori truccati, velocissimi e rumorosissimi che non hanno alcun rispetto delle regole e della incolumità dei pedoni(quasi tutte le strade del centro storico sono privi di marciapiedi), tutto questo e quant'altro di peggio accade nella nostra Città spesso sotto lo sguardo indifferente dei Vigili Urbani.Sono anni che denuncio in tutte le sedi questo malcostume e posso mostrare le numerosissisme interrogazioni,interpellanze,comunicati,appelli fatti in tutte le sedi istituzionali...ma niente,nessun intervento, nessuna azione di prevenzione e repressione da parte delle cosidette "Autorità Competenti"..Dobbiamo rassegnarci? NO!!!! perchè domani(speriamo di no!)potrebbe ripetersi l'ennesimo incidente dovuto a questo malcostume e seminare ancora lutti e dolore.Vorrei tanto che tutti i cittadini normali e responsabili facessero sentire la loro VOCE per debellare questi incivili e irresponsabili comportamenti.Fate qualcosa perchè ormai il pericolo incombe notte e giorno!
Grazie sig.consigliere Migliore per il suo impegno nel presentare il problema illuminazionea.Sicuramente chi di competenza non risiede a Modica Alta.La informo che in via Celso e via Salonia più buio non si può.Grazie.
Caro giovanni, sono appena salito a casa dopo essere stato giù in strada a soccorrere un povero gatto mortalmente investito da un automobilista, la cosa sembra normale ogni giorno decine di gatti e cani finiscono sotto le ruote di qualcuno, ma debbo segnalarti e colgo l'occasione funesta di questo ulteriore tragico evento che qui in via Roma i gatti e i cani a finire sotto le ruote di qualcuno sono tanti, non perchè vi sia nella zona una anomala riproduzione di animali ma perchè la via Roma è diventata un circuito di prova della velocità delle automobili. Qui si corre e si corre anche tanto, forse la gente intende la via roma come una strada dove poter provare l'ebrezza della velocità, moltissimi passano per questa via mantenendo livelli di velocità tali che un autovelox impazzirebbe dalla felicità. tutto ciò ha per ora portato, oltre a qualche incidente, in maggior numero solo a una strage di poveri animali che hanno solo la colpa di non capirne niente di velocità delle automobili, ti rendo noto che la via Roma è per lunghi tratti priva di marciapiedi e vi sono curve a gomito che non consentono la piena visione della strada, ultimamente ci si è messa anche l'illuminazione pubblica, MA TU ORA PENSA..... se l'automobilista che corre deliziato dal rombo del suo motore intrapendendo ad alta velocita quella curva a gomito senza marciapiede e al buio ed invece di un gatto sulla sua strada, dove secondo lui ha tutto il diritto di correre, dove ha tutto il diritto di provare l'ebrezza del rischio, la sulla sua rottta vi è una persona no è un bambino............ l'automobilista che corre infischiandosene dei limiti cosa farebbe tirerebbe dritto come ha fatto quello che ha investito il gatto? Ti chiedo di interessare chi di competenza affinche si trovi una soluzione, installare dei dissuatori, o posizionare una pattuglia con l'autovelox (ti assicuro il comune si farebbe un bel po di grana) o altro, prima che il tutto porti a dover soccorrere veramente qualche povero cristo che ha avuto solo come sbaglio quello di uscire in strada quando passava il solito cogl.. che se ne frega di rispettare i limiti. Cordiali saluti
Buongiorno a tutti voi Modicani. Io vivo in Australia a Melbourne da 45 anni, tre anni fa sono venuto a Modice e ho trovato una bella città.Io sono orgoglioso che Modica esca nel nostro museo tra le città patrimonio dell'Unesco.Ieri mia sorella che abita che nel quartiere di Santa Margherita mi ha riferito di questa notizia e cioè che dei soggetti stanno costruendo in uno dei posti più affascinanti per me perchè ricordano la mia fanciullezza e cioè il quartiere Vignazza. Dalle foto sono rimasto stupito più che sconvolto.Non posso credere mai che delle persone possono nel 2011 rovinare, deturpare qualcosa di prezioso.Io non so cosa rappresenta lei per la politica di Modica ma credo che debba intervenire immediatamente per fare sospendere i lavori. Spero che continui a parlare di questo fatto per capire meglio.A presto, Martino.
sempre in Via Fontana, precisamente all'altezza del curvone che immette nella traversa che porta all'ex Macello, la Soprintendenza Sez. Archeologia ha bloccato la costruzione di un edificio in piena curva (da parecchi anni ormai insiste lo scheletro in cemento armato tra l'altro pericoloso proprio perchè su una curva quasi cieca e sempre con l'asfalto bagnato, luogo di tanti scivoloni in motorino che, fino ad oggi, non hanno causato morti, ma tanti feriti). Credo che l'organo preposto alla salvaguardia dell'ambiente possa e debba mettere un veto anche al costruendo edificio della Vignazza (o meglio "ro ponti 'i mulineddha"), essendo un periodo storico, questo, ove il Dirigente Archeologo della Soprintendenza BB. CC. AA. di Ragusa, già professore a contratto di Archeologia tardoantica e medievale presso l’Università di Catania, dal 2002 Direttrice Onoraria del Museo Civico di Modica, con all'attivo numerose pubblicazioni inerenti l’età preistorica (in particolare l’età neolitica e la prima età del bronzo) e l’età tardoantica (censimenti e studio di catacombe ed ipogei) e medievale (insediamenti e chiese rupestri) è anche Assessore al Centro Storico del Comune di Modica.
Un'altra considerazione: ma gli argini dei fiumi (salvo situazioni pregresse) non sono proprietà del Demanio per i primi 7 metri? però non so se si possa applicare questo principio anche nei centri abitati!
Alle ore 19:10 è iniziato il Consiglio Comunale. A ciel sereno sono state presentate dal Consigliere Minardo le proprie dimissioni per motivi personali. Sono rimasto attonito dalle parole dello stesso quando ha sottolineato che le dimissioni sono emerse da un senso di responsabilità dove per motivi personali non poteva garantire la propria presenza.
Sintesi della sua considerazione : "Una persona votata dai cittadini per fare il consigliere comunale, una volta eletta ....deve farlo. Siccome per motivi personali non posso più garantire la mia presenza e quindi dare un contributo....... ........per il bene della città è giusto dimettersi."
Amici del blog,una relazione del genere ci permette di riflettere. Credo che sia ......una buona lezione per tutti.
(Ascolta
il messaggio)Tema: 27 - Post: 6101 a cura di L'archeologo ( il cugino dello psicologo)
del
03/02/2011 19:30:29
Moltissime abitazioni della parte vecchia della città, addossate le une sulle altre, sono spesso l'estensione delle antiche grotte abitate fin dall'epoca preistorica. Sono state censite quasi 700 grotte,680 per l'esattezza, che una volta erano abitate o comunque adibite a qualche uso, fra quelle visibili e quelle "inglobate" in nuove costruzioni.
Di notevole rilevanza storica è l'ottimo stato di conservazione, in pieno centro storico, della necropoli del Quartiriccio, al quartiere Vignazza, con alcune decine di tombe a forno scavate nella roccia, risalenti al 2200 a.C. Il tessuto urbano, adagiato sui fianchi delle due vallate e sui pianori delle colline sovrastanti, è un intrigo di casette, viuzze e lunghe scale, che non possono non ricordare l'impianto medievale del centro storico.
Il primo sito conosciuto relativo all’antica età del bronzo è quello di Cava Lavinaro, individuato da P. Orsi già nel 1905; Le testimonianze site a ridosso del centro urbano di Modica sono costituite prevalentemente da necropoli poste per lo più lungo il versante occidentale del torrente Pozzo dei Pruni, nell'area compresa fra l'ex centrale elettrica ed il quartiere Sbalzo, sotto lo sperone della rocca del Castello. Già S. Minardo aveva segnalato tombe a grotticella artificiale nella zona del Pastificio della Contea e dell’ex centrale elettrica5; in questo versante il gruppo più cospicuo di tombe, sopravvissuto alle cave di pietra ed ai moderni edifici, si trova al Quartiriccio: se ne contano circa trenta a forno, a pianta subcircolare, talora precedute da un'anticella; l'ingresso è tondeggiante o rettangolare6. Altre tombe apparentemente isolate, in quanto più intensa è stata la moderna attività edilizia, si ritrovano lungo lo stesso versante, in via Santa Venera e presso l'omonima chiesa rupestre7. È ipotizzabile che l'abitato relativo si trovi nei pianori soprastanti: materiali castellucciani infatti sono stati rinvenuti nella zona di Santa Teresa. Un recupero di materiali coevi è stato effettuato in occasione di lavori stradali nella vallata, presso la fontana di San Pancrazio nel 1878.
In altre parole,l'antichissimo quartiere della Vignazza,secondo mio modesto parere,DOVEVA ESSERE SALVAGUARDATO da ogni forma di speculazione edilizia ,colpevole di modificare permanentemente ed in maniera grave quello splendido scenario che si perde nella notte dei tempi. Ma se consideriamo la fine che ha fatto a Modica la Necropoli tardoromana di Treppiedi,in confronto,il quartiere della vignazza può ritenersi fortunato.
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