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Malitalia cristallizzata. Fotografata superbamente da Stefania Piazzo. Null’altro da aggiungere se non il disprezzo verso l’indifferenza mostrata in questa agghiacciante Mappa di una Italia degli orrori, da parte di chi invece, ha il dovere legale della tutela e la salvaguardia della vita di tanti animali, creature senzienti, alle quali viene tolta ogni dignità poiché sono soltanto un numero, un problema, una seccatura, una quisquiglia.Una fonte di lucro per mala uomini.
Null’altro da aggiungere se non un grazie a Francesca Martini e alla sua task force, a Gaetana Ferri e a Rosalba Matassa, ai Nas, a Stefania Piazzo, a Edoardo Stoppa, a Geapress che , soli, pubblicano la realtà di un mondo dove tutto pare lecito. Anche la morte per stenti e per maltrattamento.Anche la crudeltà più feroce. Anche l’impunità.
Ai rari sindaci e veterinari che si prodigano per modificare uno status quo da terzo mondo.
Null’altro da aggiungere se non il senso di una gratitudine infinita nei confronti dei volontari e volontarie, che ridotti e ridotte con le pezze al sedere, denunciano, svergognano, lottano per salvare almeno una vita al giorno, graffiando con le unghie quel silenzio assordante che sta perdurando da…. secoli.
Il muro è sbrecciato.
Ora insieme dobbiamo abbatterlo.
Costi quello che costi.
Buona lettura
Chiliamacisegua
www.chiliamacisegua.org
LA PADANIA 30 GENNAIO LAGER E INCIVILTÀ, LA MAPPA D’ITALIA
Che lo si voglia o no, il corso aperto dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha rotto l’omertà e ha dato una speranza. Uno spiraglio di umanità. Passi difficili, perché nessuno, tranne le associazioni, il territorio, e pochi e rari sindaci, poche e rare Province, e pochi e rari veterinari illuminati hanno compreso che la svolta è iniziata. Culturale e legislativa.
Servono almeno 20-30 anni per vedere i frutti di questi semi che soffrono di gelate. Ma la strada è aperta, così come è stata sollevata
la pietra tombale della mafia dei canili lager, delle collusioni tra gestori privati, asl e sindaci, si è puntato il dito sulle ingiustificate inadempienze che a tutti i livelli si consumano. Una concezione antiquata e gretta del benessere animale abita l’intelletto di troppa classe dirigente sanitaria e amministrativa.
Tanto, chi li tocca. La magistratura? Archivia troppo e seppellisce con le prescrizioni i reati contro gli animali. E nessuno invia la Finanza a vedere cosa c’è nei bilanci.
Amen.
Infine, la stampa non si abbassa a studiare e investigare perché sono solo animali e il livello di formazione culturale e attenzione del giornalismo italiano è quello che è. Da paranza.
Tuttavia una crepa nel muro di questa ideologia dell’inadempienza c’è. Sui canili lager si indaga, i canili lager si sequestrano, dei canili si parla , si scrive. Sui reati contro gli animali, in un susseguirsi di principi etologici incardinati nella legislazione, si procede a colpi di ordinanza, in attesa di un ddl che pianti questo benedetto chiodo nel muro della coscienza e della legge.
Questione solo di tempo. Il lavoro svolto dalla stampa (due nomi, la Padania e Striscia la notizia e di recente l’agenzia Geapress - il resto non esiste e se c’è copia poi torna a dormire), dalle associazioni (Chiliamacisegua in testa forte di circa 60mila contatti in rete, in proficuo accordo con Enpa, Lega del cane e altri), da un gruppo di sindaci che fanno scuola con il patentino e i corsi,con le Province che segnano la strada (Perugia la più attiva d’Italia), dal ministero con l’istituzione, con pochi mezzi e pochi soldi, ma tanto coraggio e onestà e senso dello Stato, dalla task force contro i canili lager coordinata da Rosalba Matassa, con la supervisione del direttore generale Gaetana Ferri, con la fondamentale presenza dei Nas, ebbene, tutto questo lavoro... si può dire poderoso e senza precedenti. Abbiamo individuato sulla cartina dell’Italia alcune tra le più rappresentative situazioni di criticità e illegalità conclamate. Sono solo alcuni casi. Sono solo pochi esempi. E, tra gli esempi, abbiamo scelto questi.
Nessuno dimentica
P O RTO EMPEDOCLE e il silenzio del suo sindaco ai chiarimenti del ministero sulla mattanza di cani seviziati.
Il Molise di CAMPOBASSO detiene la palma dell’inciviltà e della durezza di comprensione dei propri amministratori. Il lager dei lager è S. Stefano. 700 anime in pena, murate vive tra tombini che rigurgitano acqua e feci, tra crolli e frane della struttura.
RIETI, diventata simbolo - al convegno del ministero della Salute e la magistratura - dell’immagine del maltrattamento animale, con il cane Alina divenuto poster dell’evento, Rieti appunto è l’altro emblema di un canile fatiscente, sorto a ridosso della vecchia struttura di amianto mai rimosso, con un processo finito in nulla perché morire per Tanax senza motivo – per accelerare lo svuotamento dei box e il trasferimento nella “nuova struttura”, non era ancora reato.
È l’Italia di RIPALIMOSANI , struttura posta sotto sequestro, a ridosso del depuratore, sotto un cavalcavia, dove non esce un cane a pagarlo, il cui titolare fornisce cibo al lager di S. Stefano. Il gestore fa ancora il bello e il cattivo tempo.
È il Molise di POGGIO SANNITA, plurisequestrato e dissequestrato, dove i comuni non vedono e le asl per tanto tempo non hanno voluto vedere cosa si consumasse tra le catapecchie e il cimitero di animali interrati e gli scoli di liquami non a norma e i cavi della luce tra i liquami e la terra aperta e gli animali malati... Fino a quando, ed è dei giorni scorsi, è intervenuta la task force a porre definitivamente sotto sequestro la struttura, predisponendo una relazione alla magistratura per maltrattamento. Poggio Sannita è però per il Molise un punto di svolta dopo il sequestro della task force assieme al nuovo responsabile per il randagismo, Claudio Di Ludovico, di Isernia, veterinario asl di frontiera che ha sterilizzato per 12 anni sempre con gli stessi ferri chirurgici perché nessuno gli dava fondi. Né ascolto. Neanche il subcommissario latitante per il Molise, dr. Mastrobuono , come si evince dai risultati del fallimento. Più cappottini bianchi e scarpe che sostanza.
È l’Italia di RIPABOTTONI e il suo canile sanitario promiscuo e tutto il resto della struttura all’aperto, senza riparo. Con i cani incidentati e paralizzati lasciati a morire senza cure, un canile in appalto ad una ditta di Napoli addetta al verde.
Il Molise è però ancora MIRABELLO SANNITICO, un’altra piaga ancora da sanare. Svuotare e legalizzare. Il Molise è la Campobasso dell’ex sindaco Di Fabio con l’ordinanza per affamare i randagi, moda poi dilagata in tutta Italia come a SAN MARCO IN LAMIS, a uno sputo da San Giovanni Rotondo, dove anche la pietà cappuccina non ha pietà per i cani sul sagrato, tranne un solo frate, padre Francesco.
E, ancora, è il Molise che ha fatto trasferire con una delibera voluta dal delegato del sindaco per il canile, De Marco, 300 cani a S. Giuliano Milanese per 20 anni, pagando anche per i cani che moriranno un appalto alla Tecnovett di Rieti.
È ROCCA DI PAPA, un’ordinanza di sgombero dal 2005 e un niente di fatto. La task force impone al sindaco un’ordinanza per evitare nuovi ingressi e svuotare il canile.
È TUSCANIA (Viterbo), non un’autorizzazione. Prima che arrivasse la task force andava a tutti bene così.
È GIULIANO di Roma,sequestro, dissequestro e svuotamento del canile coordinato dalla task force.
Nonostante la difficoltà dei sindaci a capire.
È l’Italia dell’allevamento prestigioso dei pointer di Guberti, alle porte di RAVENNA , che tra loro ingaggiavano una sorta di lotta per la sopravvivenza, su montagne di sterco apprezzate dai tanti estimatori di questa fabbrica di campioni.
Poi che dire della COSTA SMERALDA, di come si possa morire da cani sotto il sole dei vip. L’emblematico e crocifiggente caso di morte angosciante ad Olbia (località Monti), con un cane agonizzate dietro le macchine da giorni sotto lo sguardo indifferente dei passanti e le parole stizzite di chi, fuori da un negozio, era all’aperto per fumarsi la sigaretta, irritato dall’animale che si straziava.
È l’Italia di GALEATA(Forlì), in cui nessuno ha capito che ci faccia un canile in una zona semidesertica sulla montagna, al ghiaccio e al vento, quasi impossibile da raggiungere. Un modello di libero accesso alle adozioni o un modello per come guadagnare chiudendo a vita i cani invisibili?
È l’Italia di RIZZICONI, 800 cani morti nel fango in pochi minuti per la piena del fiume dove sorge il canile, costruito dal titolare-tecnico del Comune. Eppure la Lav aveva avvertito per tempo del potenziale disastro. Che ne ha fatto la magistratura di questa strage annunciata e dei permessi per costruire così disinvolti?
È GIOIOSA IONICA dove i bocconi killer si mettono senza pudore davanti all’asilo. Nessuna bonifica, nessun cartello. E tutti impuniti, anche gli inadempienti.
Stessi bocconi impunti a S O V E R AT O (Catanzaro) con solo le guardie zoofile delle associazioni a denunciare i fatti.
Sono i cani bruciati vivi a RUVO DI PUGLIA, nei poderi. Cani senza chip, randagi di proprietà del sindaco che non sterilizza e non crea anagrafe canina. Come lui, tanti e troppi altri. Ovunque.
È il modello PESCHICI, in Puglia, con una dozzina di cani chiusi a chiave nel centro del paese da un “matto” del posto, che toglie l’impiccio e il pensiero dei randagi al sindaco e ai carabinieri e ai vigili urbani.
È la Puglia di MANDURIA, un canile con 100 decessi l’anno e 250 presenze. Tutto regolare.
È TRICASE, un lebbrosario di canile, pagato servito e riverito. Tutto regolare.
È l’Italia del sindaco di SESTO S. GIOVANNI, che per due centesimi trasferisce i cani dal canile di Segrate della Lega del cane, dove le adozioni sfiorano il 98%, alla struttura di Pantigliate, dove le adozioni sfiorano percentuali da prefisso telefonico, una fabbrica che accumula randagi a colpi di appalti al ribasso d’asta nei comuni. E che di recente ha avuto autorizzazione per diventare più grande.
È LIPARI e i suoi randagi a catena dallo sfasciacarrozze, un canile di favore, finito col trasferimento dei 21 animali a Taurianova. Nessuna voglia del Comune di prevenire il randagismo e costruire strutture, si sbologna il sacco.
È SIRACUSA e la discussa ospitalità del Piccolo Panda, in una città che non ha ancora un canile sanitario.
È PAT E R N Ò , dove i cani avvelenati finiscono nel secchio, in strada. Sterilizzazioni al palo. Da analfabeti in Sicilia l’applicazione dell’ordinanza contro i bocconi killer.
È l’Italia, eccoci qua, di CICERALE, nella Campania dove tutto è possibile, in cui la veterinaria pubblica, sancisce il ministero, non è in grado di garantire la salute pubblica visti i deficit di controlli (allevamenti, alimenti, salmonellosi, randagismo). Cicerale è il primo caso nella storia d’Italia in cui il ministero si è costituito parte civile contro la struttura in cui i cani entravano e uscivano dal camino, camino indicato dalla polizia anche come luogo per smaltire la droga da Napoli fin lassù, nel luogo più impervio e dimenticato da dio. Un’ispezione della task force nel 2009 pone fine al gioco, ma il gioco delle continue autorizzazioni concesse dall’asl Salerno 3 imbarazzano il mondo civile. E al via del processo per maltrattamento, per ben due volte è un nulla di fatto perché i carabinieri non riescono a trovare Cafasso. Che, tuttavia, continua ad essere trovato dall’asl e a vincere di conseguenza appalti per accalappiare ed estendere la propria attività anche in Calabria.
È ATRIPALDA , dove i sindaci dimenticano di pagare la retta e lasciano finire sott’acqua cani e struttura per giorni e giorni.
È AGROPOLI e un allevamento abusivo con la prova del reato bruciata dall’asl Salerno 3, come documenta l’ispezione della task force.
È MARIGLIANO, tutto ok per l’asl ma non per la task force, tanto da veder confermato il sequestro in procura.
È CAMPOLATTARO e 40 cani avvelenati in due notti. Referti? Dopo 9 mesi. Tutto da chiarire....
È la deportazione in Calabria dei cani della B A S I L I C ATA , al massimo ribasso ma con un appalto da 3,2 milioni di euro.
È poi l’Italia di SOMMA LOMBARDO e delle tigri rinchiuse al Dog’s Ground, un canile anche zoo.... nel varesino.
È la GORNATE OLONA dei cuccioli importati dall’est, prigionieri prima e prigionieri dopo il sequestro, lasciati in balia del medesimo proprietario da una magistratura che ne impediva le uscite, le cure e le adozioni. Ne morivano 15, gli altri venivano lasciati nella rogna.
È il canile di S. Lorenzo a PEGOGNAGA (Mantova), in cui non tornano i conti tra cani presenti e fatture e microchip.
È il Friuli di SEDILIS e il trasferimento dell’asl di cani e gatti di proprietà in un canile senza autorizzazioni.
È l’Abruzzo di COLLELONGO e SANTE MARIE, per tetto l’eternit e l’acqua che diventa ghiaccio, di recente oggetto di un’ispezione della task force per prescrivere misure urgenti per la sopravvivenza dei cani. L’asl non sapeva?
Non sapevano nulla della strana moria di cani anche a CREMONA, 6mila, inceneriti, e che arrivavano da tutta Italia. L’agghiacciante quadro della fabbrica del Tanax evidenziata dal veterinario forense Rosario Fico ha sancito anche casi di morte forzata di cani tenuti legati pur di somministrare loro la morte. E guadagnare per ogni cane bruciato. L’Olocausto.
È MONTICHIARI e la lettera del sottosegretario Martini alla Regione per il rispetto delle norme sull’allevamento nella multinazionale dei cani da vivisezione Greenhill.
È l’Italia di Napoli e della FENICE a Ponticelli, isola di legalità sfrattata a ripetizione dal Comune inadempiente che rinnega le promesse variando il piano regolatore. È intervenuta la task force per mediare dopo più di un decennio di latitanza sindacale.
È sempre la Campania con A LTAVILLA e le ambigue sterilizzazioni non autorizzate dal ministero con le fascette elettriche. Poi, il sindaco prepara l’ordinanza per rimettere in libertà i cani del canile sulla strada.
È la Sicilia di MODICA e SCICLI, della morte di un bimbo per cani che (forse) appartenevano ad un uomo privo di tutte le facoltà mentali ed economiche e che tuttavia era stato indicato dalla procura come idoneo a custodire i cani, idoneità della struttura giudicata positiva senza varcare la soglia anche dai veterinari asl. Sindaco rinviato a giudizio assieme a tecnici e vigili.
E levata di scudi contro la Padania e il sottosegretario che aveva fermato, col Viminale, la mattanza dei cani decisa dall’ordinanza del sindaco inadempiente. Chi dimentica?
È MESSINA e l’ispezione della task force nei locali dell’ex facoltà di Medicina. Tutto da rifare. Fascicolo aperto.
È l’Italia di VILLACIDRO e il blocco del trasferimento senza ragione al canile Europa di Olbia.
È la Puglia dei sindaci leccesi che manifestano la volontà di svuotare i canili facendo uscire i cani custoditi.
ÈARAGONA, e anni di baracche zeppe di cani sulle spalle di un’ottantenne malata, situazione alla quale si sta venendo a capo dopo l’intervento ripetuto della task force.
E’ FROSINONE e il sequestro di 70 cani di razza in un «contesto spaventosamente lordo», sequestrati e dopo 5 giorni restituiti alla stessa proprietaria da un altro magistrato.
È MATERA e i cani rubati dai cinesi nei poderi per farne uso improprio. La Matera anche sgomberata dalla task force nei siti archeologici improvvisati a canile.
È la pet therapy all’OASI S. RAFFAELE , con animali esotici e di bassa corte ai quali segano ali e becchi per “curare” i pazienti. Il magistrato archivia.
È VIGUZZOLO e le prescrizioni dimenticate nel cassetto dell’ssl e riscoperte dai nas. Altrimenti...ciccia?
È l’Umbria di TUORO al Trasimeno, agriturismo e allevamento con cavalli sotterrati, eliminati perché inidonei all’agonismo; l’Umbria di TERNI che lavora in appalto con la Tecnovett di Rieti, già sottoposto a ispezione della task force, con un fascicolo ancora aperto; l’Umbria del canile e gattile di FOLIGNO, ancora sotto inchiesta da parte della task force. È il caso di MAGIONE, con lo sgozzamento islamico del capretto sul terrazzo e i tempi lunghi per intervenire.
È un assaggio di malitalia, la cura è la legge.
s.piazzo@lapadania.net;
(70 - continua)
LA GIORNATA DELLA MEMORIA PER QUELL’AGNELLO SACRIFICALE
Che differenza c’è tra un furgone che carica i malati di mente e l’uomo che li lascia senza cibo, né acqua, macerati per giorni nelle proprie feci, e un furgone che carica cani randagi, con meta finale, per entrambe, l’inceneritore ?
La morte accomuna questi destini e la barbarie accomuna il comune denominatore che lega un olocausto umano alla distruzione degli esseri viventi: il disprezzo per la vita. La morale è che ciò che è improduttivo non ha valore legale né merita un dibattimento ma solo archiviazione e prescrizione dei termini. E dove si può, l’eliminazione fisica. Forse un giorno ci sarà anche la giornata della memoria per i cani, i gatti, i cavalli e altri animali vittime della crudeltà, chi morto infilzato da qualche parte per gioco, chi bruciato per diletto, chi trascinato da un’auto sino ad usura delle membra, chi avvelenato per brama di bava umana. Chi aperto su un tavolo per esperimenti. Chi costretto a ballare con l’anello al naso. Forse, è meglio morire subito passando per il camino. Non c’è pietà. I kapò sono ancora con noi. Gli animali sono i deportati del terzo millennio. Questa certezza greve accompagna tutti i giorni chi volge lo sguardo verso i loro occhi. Basta solo pescare ogni giorno nel mucchio per trovare la follia dell’uomo e l’ignavia della giustizia e scegliere un caso a caso. Non una condanna esemplare. Rarissime le risposte dai comuni e dalle asl. Italia paese dei lager, smascherato pezzo per pezzo dal volontariato, da la Padania, dalle associazioni che documentano la catena degli orrori, denunciato e ispezionato per merito di Francesca Martini e della sua task force ma l’Italia è e resta il paese dei lager animali, con il Sud capofila della barbarie e dell’inciviltà. Condanne? Si contano su una mano.
Stefania Piazzo
Viaggio nell’Italia bestiale di Stefania Piazzo
SETTANTESIMA PUNTATA
LAGER E INCIVILTÀ, LA MAPPA D’ITALIA
Mappaitalia1.jpg Un Terzo mondo contrastato a suon di ordinanze, ispezioni, denunce della stampa
30 gennaio
SETTANTUNESIMA PUNTATA
*LAGER E INCIVILTÀ, LA MAPPA D’ITALIA
Mafia, connivenze, ignoranza, è l’Italia dei canili. E non solo
LA GIORNATA DELLA MEMORIA PER QUELL’AGNELLO SACRIFICALE
Che differenza c’è tra un furgone che carica i malati di mente e l’uomo che li lascia senza cibo, né acqua, macerati per giorni nelle proprie feci, e un furgone che carica cani randagi, con meta finale, per entrambi, l’inceneritore?
...e certo, Cons. Migliore, così è sicuro che la STORIA DEL MERCATINO DI VIALE MANZONI è destinata a diventare INFINITA. non erano questi i suggerimenti da tradurre in direttive dell'Assessore Frasca Caccia. e dire che di materiale buono ne aveva a disposizione tanto, tantissimo!
Quello che paventano i vari post precedenti al mio, tuttosommato, non sono una novità, bensì quanto paventato da me e da altri su questo blog tanti mesi fà.
"uno qualunque", nel post n.6063, ha ragione di inveire.
la migliore delle soluzioni era quella che recitava più o meno così: (la sintetizzo cercando di essere più chiaro possibile)
poniamo che gli ambulanti presenti al mercato di Modica Alta siano A,B,C e D. da tanto tempo e fino ad ora A,B,C, e D hanno venduto merce OGNI 15 GIORNI in Viale Manzoni, fidelizzando una clientela, perchè il mercato si svolge un giovedì si e uno no;
da ora in poi il mercato si svolgerà TUTTI I GIOVEDI' e A e B (ovvero il 50% degli ambulanti) saranno presenti il PRIMO e il TERZO giovedì del mese, mentre C e D potranno essere presenti solo il SECONDO e il QUARTO giovedì del mese;
QUINDI NESSUNO DEGLI AMBULANTI PERDEREBBE CLIENTI E GIORNI DI PRESENZA MENSILI AL MERCATINO!
gli altri problemi sono di tutt'altra natura: - gli abusivi saranno perseguiti a norma di legge; - i bagni chimici dovranno necessariamente essere previsti per tutto l'anno (e non solo per i giorni di mercato); - lo sfoltimento delle bancarelle andrebbe a tutto vantaggio della sicurezza stradale e dei mezzi di soccorso (ambulanze, Vigili del Fuoco ecc.); - i residenti non sarebbero costretti a subire le ovvie negatività di un mercatino, anzi potrebbero più agevolmente fruire delle indubbie positività dello stesso; - Modica Alta non perderebbe un momento storico di aggregazione sociale ed economica; - tutti gli ambulanti pagherebbero volentieri le tasse per un posto di lavoro certo e controllato; - visto che molti ambulanti provengono da fuori Modica, si potrebbe fare (per tutti e non solo per i "forestieri") un servizio di pagamento della COSAP direttamente sul posto evitando di doversi recare in uffici che molto probabilmente non sanno neanche dove si trovano;
scusate la mia presunzione, ma credo che tutto ciò sia possibile e credo che tutto ciò sia la migliore delle alternative alla VERA SOLUZIONE DEL PROBLEMA: creare nel terreno cosiddetto "carrubbella" uno spazio atto a ricevere solo e solamente il mercatino di Modica Alta (ma di questo già se n'era parlato abbondantemente quasi un anno fà, con i risultati che vediamo oggi).
Giorno 20 c.m. segnalo all'U.R.P. tramite web una situazione di pericolo in un incrocio di Modica. Giorno 25 c.m. cioè dopo soli 5 giorni ricevo e mail di conferma e presa in carico della segnalazione. Oggi 31 Gennaio 2011,entro il termine di 10 gg lavorativi,con un tempismo formidabile,il lavoro richiesto è stato effettuato. Complimenti ai dirigenti che hanno impostato e coordinato il lavoro e agli operai che lo hanno eseguito. Sono soddisfatto e come me anche le altre centinaia di persone che beneficieranno di questo intervento. Grazie.
Tre sono i sistemi per impedire la "Finta Raccolta Differenziata" 1°)La percentuale di Raccolta Differenziata sbandierata dai tanti Comuni DEVE RISULTARE dal raffronto anno per anno delle tonnellate di rifiuti conferite nelle discariche. 2°)I Comuni devono evitare di appaltare ad una unica ditta sia la raccolta dei rifiuti solidi urbani che quella della DIFFERENZIATA!...accertato che le ditte vengono pagate per le tonnellate raccolte e conferite in discarica. 3)Realizzare i CENTRI COMUNALI DI RACCOLTA(Lo chiedo da 10 anni)ove i cittadini e le ditte incaricate devono conferire le varie tipologie di rifiuti differenziati.Ai cittadini verrà rilasciato un buono in base al quantitativo di differenziata conferito da detrarre dalla tassa sui rifiuti solidi urbani.Un servizio "Porta a Porta" di raccolta differenziata esteso a tutto il centro storico utilizzando attraverso un nuovo appalto gran parte del personale attualmente impiegato nella raccolta normale.Attuare tutto questo è semplice ed è solo questione di buona volontà e di osservanza delle norme vigenti non ultime le "Convenzioni tra Stato e CONAI e tra Regione Sicilia e CONAI" stiupulate da dieci anni...ma tutto questo pur essendo molto CONVENIENTE per i Cittadini probabilmente non lo è per tanti altri "Addetti ai Lavori".
LATINA - Previsti mercoledì gli interrogatori di garanzia per sei dei sette arrestati nell'ambito dell'inchiesta che ha portato alla luce una colossale truffa ai danni del comune di Minturno messa in atto dalla società Ego Eco - incaricata della raccolta rifiuti -.
LE ANOMALIE - La raccolta dell'immondizia è una farsa, i bilanci della società vengono truccati, i rifiuti differenziati finiscono nella discarica dell'indifferenziato: tutto documentato e filmato dai Baschi Verdi di Formia. Ego Eco viene multata ma i soldi vengono miracolosamente restituiti. Il contratto con il Comune potrebbe essere rescisso eppure la società va avanti. E di mezzo quasi sempre Del Balzo, nel ruolo di «dominus», per usare le parole del Gip. Che fa da paciere anche quanto le maestranze protestano perchè non ricevono stipendio.
da "SUD" free press di giornalismo investigativo di Catania. 02+11+2010
Nel 2009 Raffaele Stancanelli aveva presentato la raccolta differenziata “porta a porta” come la vera rivoluzione della sua azione amministrativa. Un vero e proprio martellamento mediatico finanziato con 1,7 milioni di euro di fondi pubblici. Poi è arrivata la classifica di Legambiente che ha relegato Catania all’ultimo posto per la sostenibilità ambientale. Un vero e proprio disastro costato otto posizioni sulla classifica nazionale. Un fallimento amministrativo in parte nascosto dalla stampa dominate a Catania, definita “rete di protezione” dal senatore Enzo Bianco durante un’intervista nella redazione di Sud.
Sud è andata a verificare alle 2.00 di notte cosa avviene mentre la gente va a dormire. I catanesi infatti credono che la differenziata avvenga realmente. Con la telecamera nascosta è stato realizzato un reportage di pochi minuti che dimostra come tutto finisca nel compattatore insieme a lavatrici, piumoni e altri rifiuti di ogni genere. ATTENZIONE: QUESTE COSE LE FANNO I DIPENDENTI COMUNALI.
GESTIONE RIFIUTI,UNA TRUFFA VERA E PROPRIA, IL CONTENUTO DI 32 CASSONETTI MISCELATI TUTTI INSIEME NEL CAMION.
Luciano CAIAZZA, dirigente regionale e nazionale del sindacato CISAS, che contesta i dati sulla raccolta differenziata rilasciati dal Presidente della IV^ Commissione Ambiente, Francesco Basile. Infatti, ultimamente Basile ha pubblicamente affermato che la raccolta differenziata a San Nicola ha raggiunto il 29 per cento. “Sono tutte sciocchezze che servono solo a tenere la popolazione tranquilla” – ha aggiunto Caiazza – “Posso documentare, facendo anche il nome e cognome dell’autista del camion, che tutta la spazzatura presente nei 32 cassonetti ubicati alla Rotonda e lungo i due galoppatoi est ed ovest, siano essi organici, indifferenziata, vetro, carta, viene prelevata e sversata in un unico camion come rifiuti tal e quale. Ma di quale differenziata parla l’amministrazione comunale” – ha proseguito l’esponente sindacale –“anche il più ingenuo dei cittadini sa che queste sono solo bugie, come quelle dette l’anno scorso quando l’ente esternò la sua piena soddisfazione nell’aver raggiunto nel mese di ottobre 2009 l’obiettivo di superare la percentuale del 25% di raccolta differenziata dei rifiuti prevista dall’art. 11 della Legge n. 123 del 14 luglio 2008. ______________________________________________________________________ ----------------------------------------------------------------------
l'opinione di Fonte Internet: potrei continuare nella ricerca di questi articoli,ne esistono a decine,le truffe in Italia ormai non fanno più scandalo,ormai vengono metabolizzate dalla gente come se fossero delle fiction.
Ciò che mi preoccupa è che recentemente un cittadino ragusano che ha ripreso con il telefonino la scena di un operatore ecologico che conferisce nel proprio mezzo,mischiandoli,diversi tipi di rifiuti differenziati, viene definito da un sindacato "un vile sconosciuto". Al posto d'incoraggiare la gente a denunciare presunte scorrettezze o truffe in danno della collettività,si preferisce invece intimidirla, accusarla d'infamia o denunciarla,come nell'altro caso recente del video relativo ai sotterranei di un'ala dell'ospedale di modica,fatto con l'intento di portare alla luce ciò che si vorrebbe far rimanere al buio. Le denunce e le segnalazioni sono l'unica arma democratica in mano alla gente contro qualsiasi inefficienza,negligenza,sopruso o ingiustizia. Ogni tentativo atto a scoraggiarle è semplicemente viltà.
L'annosa storia del mercatino settimanale di Modica alta, sembrerebbe essere giunta al capolinea. E' di questi giorni infatti la notizia che l'Assessore allo sviluppo economico avvocato Frasca Caccia abbia approntato un'ipotesi di soluzione che presto sottoporrà al vaglio del Consiglio comunale.
Si tratterebbe di limitare a 45/50 le autorizzazioni ad altrettanti ambulanti in viale Manzoni e dislocare i rimanenti operatori alla caitina. In teoria, l'Assessore avrebbe risolto gli anni di contestazione dei residenti e le innumerevoli contestazioni di carattere politico mosse.
Ma è davvero così ? In primis, salta agli occhi la palese discriminazione che si verrebbe a determinare, in quanto non si capisce in virtù di quale principio, a parità di requisiti un operatore possa rimanere dove ha sempre operato ed un altro debba spostarsi coattivamente in un altro posto nel quale verosimilmente non potrà essere seguito dai suoi clienti, subendo un danno economico non indifferente.
E poi, così facendo, stiamo davvero dando risposte definitive e soddisfacenti ai residenti che da anni lamentano disagi per la mancata tranquillità e rischi conseguenti all'allocazione del mercato in un posto certamente inadeguato ?
Penso proprio di no!
50 operatori piuttosto che 80 non cambiano radicalmente la realtà e la materia invece avrebbe meritato soluzioni più adeguate e radicali, quale ad esempio quella d'inviduare un sito che mettesse tutti gli operatori sullo stesso piano e che non creasse problemi ai cittadini per andarci a fare le proprie spese.
Ma in questa città ormai, ci si orienta a mettere pezze ad ogni problema, nel frattempo però il vestito sta cadendo di dosso perchè ridotto davvero male!
Consigliere Migliore,cosa ne pensa il suo eccellentissimo partito? Cosa ne pensano l'avv. D'Urso e l'avv.Carpenzano.Mi pare che i suoi compagni di partito non l'hanno appoggiato mai perchè quello che lei ha proposto e fatto, è contro i principi democratici.Credo che lei dovrebbe farsi qualche lezione privata dai suoi colleghi.Perchè vuole fare il politico?
> Grazie a Giorgio e a tutti i blogger che hanno scritto in materia del Mercato Rionale di Modica alta. Preciso che l'ultimo invito a cui ho partecipato è stato alla fine del mese di Luglio. Da allora ...silenzio.
La mia lotta è stata solo ed esclusivamente orientata verso gli operatori abusivi che hanno reso invivibile un quartiere.
Cercherò di sintetizzare il mio pensiero...stasera al ritorno di una buona pizza .... con amici. A presto giovanni
> CARO GIOVANNI, SAI CHE IO SONO STATO AL TUO FIANCO DALL'INIZIO DELLA TUA "LOTTA" CONTRO GLI ABUSIVI, E SONO CERTO SULLA BONTA' DEL TUO LAVORO, MA IL PROBLEMA NON E' STATO RISOLTO, BENSI' TRASLOCATO! ALLA CAITINA CI SARANNO SEMPRE CENTINAIA DI ABUSIVI, AUMENTERANNO MAGARI I VISITATORI, NON CI SARA' MAI UNA VIA DI FUGA ADATTA ALLA MOLE DI PERSONE CHE FREQUENTANO IL MERCATO(QUESTE LE MIE PREVISIONI OVVIAMENTE) MA LA COSA CHE IO CONTESTO E' IL METODO UTILIZZATO PER DEFINIRE LA PROBLEMATICA. A QUELL'INCONTRO ERANO PRESENTI OLTRE AL DIRIGENTE ED ALL'ASSESSORE, CREDO TU E LA CONFCOMMERCIO, OVVERO SOLO UNA PARTE DI CITTADINI, DIFATTI MOLTI AMBULANTI NON ISCRITTI ALLA CONFCOMMERCIO E MAGARI CHE NON HANNO VOTATO TE ALLE SCORSE ELEZIONI, NON SONO D'ACCORDO CON LE VS. SCELTE. ED INOLTRE IL MERCATINO DI SERIE B PREVISTO A MODICA ALTA(QUI AGGIUNGO UNA MIA ALTRA PREVISIONE), VEDRA' MAX 20 AMBULANTI APPARTENENTI AD UN SOLO SETTORE MERCEOLOGICO: FRUTTA E VERDURA! WOW CHE BELLA PROSPETTIVA. PERO' I RESIDENTI SONO FELICI, SIETE SICURI? NON CREDO CHE LE TANTE PERSONE ANZIANE CHE VIVONO A MODICA ALTA AVRANNO LA POSSIBILITA' DI ANDARE AL "CAITINA".. CIAO GIOVANNI E BUON LAVORO, TI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE PERCHE' SONO CERTO CHE PUBBLICHERAI IL MIO PARERE. GIORGIO IABICHELLA
Consigliere Migliore, credo che i suoi sforzi hanno portato un'altro grande risultato. Lei è un consigliere della gente e non del palazzo.Questo fatto lo dimostra di come il palazzo e mass-media abbiamo scartato il suo lodevole impegno per questa iniziativa. Chi si è fatto avanti?L'assessore, il consigliere Zaccaria. Migliore è inutile.Credevo in un suo articolo o un rimprovero alla testata del Corriere di Ragusa che ha sfruttato una sua foto ma di lei nemmeno traccia http:++www.corrierediragusa.it+articoli+attualità+modica+12140-sloggia-il-mercato-di-via-manzoni-respiro-di-sollievo-per-i-residenti.html Le persone migliori dovrebbero essere lodati, coccolati e invece vengono scartati. io sono una persona che con piacere la seguo, leggo ogni sua email e credo che nel lungo periodo il suo lavoro darà grandi soddisfazioni a tutti noi modicani e modicane.Grazie per tutto.
> poveri noi. anche lei come libero e come silvio avete problemi di comprensione. avete sfruttato tutto per i vostri scopi.lei per esempio sarà qualche soggetto che ha un'attività alla Sorda e ha fatto di tutto per spostare il mercato alla SOrda. Cosa significa? la gente andrà alla sorda e li comprerà. modica alta resterà nella merda.
Qualche minuto fa ho ricevuto questa email. Anzichè girarla ho pensato di inserirla, per ricordarci a gran voce quanto è misera, la miseria umana.Grazie Martino
> Sig. Libero lei mi è stato sempre sul ca....... lei sarà un'impiegato che mangia pane a tradimento e non ha fatto altro e continua a non fare altro che sporloquiare contro gli ambulanti. Una persona che scrive su questo sito non so se è lei o qualche altro, è fratello del consigliere Zaccaria.Avete sfruttato questo sito e il Consigliere Migliore per raggiungere lo scopo.Il consigliere Migliore visto che è cocciuto come mai avevo visto, ha portato una battaglia avanti all'inverosimile anche se poi nessuno gli ha riconosciuto meriti.L'assessore Frasca Caccia una volta in una riunione ci disse che era costratto a intervenire perchè se lasciava la cosa in aria gli conveniva dimettersi.ora tutto è finito.Il consigliere Migliore viene dimenticato, la rovina rimane a noi e a delle persone come lei gli resta la gloria.poveri disillusi.
> io spero che ogni giovedi piova.Ricordatevi che i residenti di modica alta sono arrivati all'esasperazione a causa della vostra ignoranza e della vostra inciviltà..a prossima vota ca ciovi a casa pottici l'acqua e la vostra inciviltà.
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