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Area tematica:  "Cittadinanze Onorarie"

 

Un articolo che è un capolavoro ( replica) (Ascolta il messaggio) Tema: 11 - Post: 4556
a cura di Fonte internet ( da Janula città digitale)

del 05/07/2010 09:39:47

Modica: IKeda Pluricittadinanzeonorato
Intervento di Devadattak in data 10-06-2010

Comune di Modica: Daisaku Ikeda tra lauree e cittadinanze onorarie
http://www.noallasokagakkai.eu/


Modica, inserita dall’Unesco nel Patrimonio mondiale dell’Umanità per le sue magnificenze barocche, è una ridente cittadina a 150 metri sul livello del mare, vicina a Ragusa, con circa 55mila abitanti. Quella mattina del 13 maggio scorso (2010) c’era un bel sole. E nulla, ma proprio nulla, lasciava presagire che, da lì a poco, sarebbe scoppiato un temporale, ma che dico? Un uragano! Dal nome caraibico “Hurican”, che designa il dio del male! La prima impercettibile avvisaglia si manifesta con un garbato messaggio inviato ad una radio locale.
Fausto Righi scrive “Digitare su google: bluff Daisaku Ikeda. Grazie”. Da una approfondita analisi esegetica emerge, senza ombra di dubbio, che Fausto Righi è un esperto! La teoria della comunicazione insegna infatti che un’affermazione “intrigante” come quella del messaggio, colpisce l’attenzione molto di più di
un’affermazione assertiva, del tipo:”Il tal dei tali è un bluff”. A cogliere la potenzialità esplosiva del messaggio è un Consigliere del Comune di Modica, il Dott. Giovanni Migliore, che si rivelerà, da subito, persona attenta, aperta al dialogo e sinceramente interessata al bene e al buon nome di Modica. Migliore di nome e di fatto, il Consigliere pubblica l’intrigante messaggio sul suo
forum. E non a caso. Il 30 gennaio 2010 il Sindaco di Modica, Sig. Antonello Buscema, già noto per le sue proposte drasticamente risolutive in tema di randagismo - discusse anche nella trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa - aveva infatti conferito la cittadinanza onoraria indovinate a chi? Al Signor
Daisaku Ikeda, leader indiscusso della setta Soka Gakkai e del partito guerrafondaio Komeito (ora New Komeito); stramiliardario tra i più potenti non del Giappone ma dell’Asia; autore estremamente prolifico - secondo i critici letterari e non solo - di opere non sue; persona che si fa pregare due volte al
giorno assieme ai morti pur essendo ancora vivo; pluri-laureato ma solo honoris causa; definito dai suoi - ma solo dai suoi - “la più alta espressione del buddismo del mondo” con buona pace del Dalai Lama, che non lo conosce e nemmeno lo riconosce. Insomma, ce n’è abbastanza per dar fiato alle trombe. Il popolo degli internauti non si fa attendere. E con l’arguta e dissacrante ironia che
caratterizza il mondo virtuale dei blogger, appaiono “firme” prestigiose che spalano, a più non posso, sui davvero malcapitati Daisaku Ikeda & Soka Gakkai.Innominato, Tapiro d’oro, Pietro Micca, Dr. Jekill e Mr. Hyde, Inorridito, Convertito, Sempre più Inorridito, Senti chi parla fino al Presidente del Club dei Potenti Nemici della Soka Gakkai sono solo alcune delle tante “firme” che battono e controbattono su un tema che tra paure, ansia, affiliati mistici, affermazioni subito smentite e proclami totalmente inascoltati, riscaldano gli
animi in questa estate ancora incerta. C’è chi vuol conoscere i nomi dei cittadini insigniti della cittadinanza onoraria e quali sono i criteri per assegnarla. Il Consigliere Migliore ricorda che una sera, sicuramente prima di un Consiglio Comunale, aveva capito che c'era un buddista nella stanza del
Sindaco ma non sapeva della consegna della cittadinanza onoraria. Appare l’
Innominato e pubblica: Informazioni sul fondatore della SGI - Soka Gakkai
Internazionale -La setta giapponese che diffonde un falso buddismo http://www.
fiorediloto.org/sokagakkai.htm . Non poteva trovare di meglio! Davanti a così
sconcertanti notizie, Pietro Micca si chiede e chiede: Ma come facciamo, noi
Modicani, a scegliere? Daisaku Ikeda? Chi è costui? Non vorrei che anche questo
fosse un bidone come i soci privati della defunta Multiservizi. Quali sono i
criteri? Esiste un elenco? Quanti sono? Dove possiamo attingere per sapere?
Forse sul sito del Comune? Consigliere Migliore ci aiuti a conoscere questi
nostri Cittadini onorari e Onorati. E’ evidente, dal pathos che trapela dalle
angosciose domande di Pietro Micca che i cittadini sono turbati e chiedono, con
ansia, di essere rassicurati anzi, “illuminati”. Lo”Scarparu”(?) si esprime con
un linguaggio dialettale arcaico che mi sembra esprima comunque disappunto: “è nautru ca mancia pani a trarimientu a Muorica i cugniemu tutti. pacienza”. Silvio fa accostamenti con Scientology e suggerisce Amore, Amore, Amore. Direi che è comprensibile. Cosa di meglio, davanti a ciò che non si conosce e che quindi fa paura, che appellarsi al sentimento più grande, più nobile e più appagante? Il pathos si sta trasformando in anelito mistico di salvezza. Per R.C. appare sempre più inopportuna la cittadinanza onoraria resa dal Sindaco di Modica a questo tizio giapponese, profeta del bene e della pace, ma del quale l'umanità intera farebbe tranquillamente a meno. E poi Modica, città delle 100 chiese (cristiane), da sempre legata a sentimenti e tradizioni prettamentedi fede cattolica cristiana, che dà gli onori ad un "falso" buddista, be… pare molto fuori luogo. Da notare che l’osservazione di R.C. si differenzia dalle precedenti perché esprime un malcontento basato su un ragionamento logico.
C’è il tentativo di razionalizzare. Questa caratteristica indica che il problema della cittadinanza onoraria è sentito e seguito da cittadini di diverso livello culturale, tutti accomunati da identica contrarietà. Che sia un caso di hitai doshin? Per chi giustamente non lo sapesse hitai doshin è un’espressione usata
dalla Soka Gakkai per esprimere, in maniera complicata, la banalissima constatazione che l’unione fa la forza. Il Consigliere Giovanni Migliore, preoccupato per quello che sta succedendo ai suoi concittadini scrive: “Io spero che con il contributo di tutti, riusciamo a capire bene chi è questo Daisaku Ikeda. Voglio fare l'avvocato del diavolo e quindi voglio sforzarmi a trovare tutte le buone ragioni e considerazioni che hanno portato l'Amministrazione a dare la cittadinanza onoraria a questa persona. Aiutatemi”.
Pubblichiamo tutto quello che troviamo. Alla fine di questa ricerca, se le cose non sono chiare, farò una interrogazione al Sindaco per farmi e quindi farci spiegare da lui quali sono stati i presupposti per il rilascio di questa cittadinanza onoraria.La miccia ha preso fuoco: arriva di tutto. Qualcuno ha la sfrontatezza di citare il libro di dialoghi di Daisaku Ikeda con Arnold Toynbee e si ritrova sbattuta in faccia la lettera della nipote dello storico inglese,
Polly Toynbee, che racconta tutta un’altra versione. Le risate continuano. Il 3 giugno, il Giornale di Ragusa pubblica un articolo dal titolo: Chi è il cittadino onorario modicano Daisaku Ikeda? Un pacifista, un truffatore, un miliardario, o che altro? Nell’articolo si accenna anche alla vergogna del Tempio Sho Hondo e alle discusse frequentazioni di Daisaku Ikeda con il dittatore panamense Noriega. Nella stessa data appare sul forum una Ricerca
intitolata “Daisaku Ikeda & Cittadinanze onorarie. Ma allora è un vizio”! Cosa non salta fuori! E’ ormai evidente che il Consigliere Migliore sta rendendo un servizio a tutto il Paese, all’Italia, stimolando una riflessione e una presa di coscienza collettiva attorno a fenomeni che sollevano inquietanti interrogativi: perché succede tutto questo? A cosa serve? Sarà il caso di informare l’ANCI? Il sindaco Buscema risponde il 5 giugno e sembra di leggere
un comunicato standard della Soka Gakkai. Un blogger fa osservare al Sindaco che è stato scritto fin troppo per smontare le cose asserite dal primo cittadino. Basta cercarle nel forum del Consigliere, senza bisogno di andare lontano. Ecco che scoppiano discussioni sulla attendibilità delle notizie in rete. Praticamente qualcuno prova a sostenere che le fonti attendibili di internet sono solo quelle alle quali attinge lui. Quelle degli altri sono false. Tra l’altro viene fuori, dalla risposta del Sindaco, che Daisaku Ikeda ha scritto un libro pure con Aurelio Peccei. Notizia questa sempre sottolineata
dalla Soka Gakkai e davanti alla quale continuo a rimanere perplesso. Dal ping pong di ritorno si apprende infatti che Peccei era un Massone. In un disperato tentativo di difesa qualcuno ricorda l’adesione della Soka all’O.N.U. L’avesse mai fatto! La risposta è: E’ UFFICIALE la lettera a Javier Peres-de-Cuellar
(1990) Segretario Generale delle Nazioni Unite dove si chiede di: “privare la Soka Gakkai della sua sede alle Nazioni Unite, ottenuta a partire da un'affiliazione immeritata.” Non solo, apprendiamo anche che, tra gli affiliati all’O.N.U. c’è anche la Chiesa del Reverendo Moon, il Rotary Club di Kathmandu
e l’Associazione Scouts della Tanzania. Con tutto il rispetto per queste associazioni, ci viene comunque da ridere nell’apprendere che a Roma i seguaci della Soka Gakkai hanno anche provato a cambiare il nome di una scuola elementare, che era intitolata a Carlo Pisacane. Questi pseudo buddisti - il Buddhismo è ben altra cosa - volevano che si chiamasse Tsunesaburo Makiguchi,
il fondatore della setta. Per fortuna la protesta dei genitori è stata“incontenibile”. Cosa sarebbe successo se la scuola si fosse chiamata col nome impronunciabile di Tsunesaburo Makiguchi. Cosa avrebbe risposto una creatura di sei o sette anni alla domanda: Tesoro, ma tu in che scuola vai? Il 7 giugno un Cittadino attento, sconvolto dai dati emersi dalla Ricerca “Daisaku Ikeda &
Cittadinanze onorarie. Ma allora è un vizio” chiede al Sindaco Buscema di fargli conoscere l’elenco esatto delle cittadinanze onorarie conferite al giapponese. Testualmente: “Mi riferisco solo a quelle italiane, le altre lasciamole stare. In particolare vorrei conoscere, non per curiosità ma per consapevolezza, se mancano dei Comuni all’elenco che sottopongo alla sua attenzione e a quella dei membri della Soka Gakkai. Vorrei anche sapere se l’elenco, racimolato da quanto emerso da alcuni post di questo forum, ivi
compresa la sua risposta, è corretto. Perché, navigando in questo mare magnum anzi, in questo oceano, sono venute fuori anche targhe e dottorati vari. Ma, come lei ha più volte affermato, la trasparenza è un obiettivo del suo impegno
politico. In nome di questa trasparenza attendo fiducioso una risposta.
Grazie.”
ELENCO PROVVISORIO, FORSE INCOMPLETO,FORSE IMPRECISO, DELLE CITTADINANZE
ONORARIE ITALIANE di DAISAKU IKEDA:
Asti ? Castelbuono ? Cecina ? Certaldo ? Civitavecchia -Firenze - Floridia ?
Grosseto - Marciana Marina ? Matera - Modica - Occhiobello ? Palermo ? Pisogne
? Sabaudia - San Marino - San Benedetto del Tronto - San Lazzaro di Savena - Terracina ? Torino - Venegono Superiore?. Non è finita! Salta fuori pure il problema delle Lauree honoris causa e dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. Si parla di legami tra gli Ordini dei
Cavalieri di Malta, Cavalieri di Gran Croce e Massoneria. Spuntano i Cavalieri della Tavola Rotonda di Scicli, i Cavalieri di Sant’Agata di San Marino e il reciproco scambio di cortesie con i discendenti dei samurai. E una chicca, da segnalare all’Organizzazione Mondiale della Sanità: Soffri di Bulimia? No problem! Basta far molto daimoku e la pillola va giù, la pillola va giù, la
pillola va giù? L’ipotesi di segnalazione all’O.M.S. è stata accantonata dopo aver sentito il parere di un Neurochirurgo, ex membro Soka e, in quanto tale, doppiamente competente. Non mancano nemmeno i riferimenti a Ratzinger e alla pedofilia, per la serie “Guarda quelli, mica sono meglio di noi”. Come dire per
esempio che, se tutti imbrogliano, che male c’è se imbroglio anche io? Tentativo veramente maldestro, disperato e di cattivo gusto, di salvare quel che affonda. O che galleggia? Dimenticavo! Del caso “Cittadinanza Onoraria a Daisaku Ikeda” si interessa anche il telegiornale regionale e non mancano video
di You Tube, fotografie e splendidi fotomontaggi di blogger, anche loro doppiamente competenti.
Questo e molto altro in http://www.giovannimigliore.it/forum_cittadinanza.asp
Di questo passo, perché è ancora tutto in progress, Modica, città dei
merletti, diventerà famosa per aver individuato una nuova tipologia di essere umano: il Pluricittadinanzeonorato!
Hurican, il dio del male, non si è ancora placato. Devadattak



Commenti: 1


Daisaku Ikeda (Ascolta il messaggio) Tema: 11 - Post: 4550
a cura di Email firmata

del 04/07/2010 01:49:04

http://kritika.freewebsites.com/


http://www.ilmascalzone.it/cms/uploads/132526457548ced2f85986d8,48385722.pdf

Antonino Saponaro L’atteggiamento dei praticanti soka esprime ormai chiaramente l’aspetto più deteriore del bisogno di aggregazione e fusione dell’essere umano in un micro sistema nel quale perdere la propria identità sull’altare di non ben precisati “ideali”:

1.la prima cosa che contesto è la pretesa “superiorità” della soka e della dottrina del buddismo di nichiren così come trasmesso dalla soka, che secondo la soka è il VERO INSEGNAMENTO. Al di fuori di essa non c’è salvezza, un po’ come la chiesa, secondo la quale “extra ecclesia nulla salus”. Ma stiamo scherzando?? Complimenti per la dimostrazione di umanità e apertura verso la vita. Bei presupposti per perseguire la pace nel mondo. La verità è che questo atteggiamento esprime un bisogno di indicazioni su come affrontare la vita. Per quello che ho sperimentato, quando una persona impara ad amare il mondo così come è, e ad accettare che il mistero della vita è molto più profondo e complesso di come sembra, e che non si può cristallizzare in una dottrina, o meglio, in una unica dottrina, quando si amano gli esseri umani così come sono, non si riesce più a far parte di un gruppo o di una organizzazione. Questo perché chi ama la Terra così come è ama veramente, e questo amore unisce. Chi fa parte di un gruppo invece si separa dagli altri e questo crea divisioni, odio, rivalità. C’è una differenza di profondità immensa tra questa visione della vita e quella che propaga la soka gakkai.
2.la seconda cosa è LA MILITANZA FORZOSA E FORZATA E SOPRATTUTTO AUTOREFERENZIALE che viene “imposta” ai malcapitati fedeli, che si esprime soprattutto con atteggiamenti indiretti, intimidatori ma in modo subliminale. Mi riferisco al fatto che, invece di porre l’accento sulla necessità di vivere nel presente e , attraverso questa accettazione della realtà, donare se stessi agli altri, a prescindere dai risultati che si ottengono dal “donare”, si ingenera nei membri la convinzione che recitando daimoku la realtà del presente, che spesso è sgradita, (la maggior parte delle persone iniziano a praticare perché qualcosa li disturba o li fa soffrire) si può cambiare. Così ci sono frotte di persone che si fiondano davanti al gohonzon, recitano ore e ore in attesa che la situazione presente cambi. Ma in realtà, nel profondo la rifiutano. E rifiutano il presente. Così si attaccano alle "attività" sperando che facendo queste la loro vita cambi. E il tempo passa. E ne derivano insoddisfazione, desiderio di trovare conferma in questo modo “disturbato” di vivere la spiritualità . ( le persone vengono spronate a fare una pratica ego-centrica: esempio, si dice fai attività per quel meeting che poi realizzi i tuoi desideri….ma che cazzo, nichiren non dice mica questo nel gosho i desideri terreni sono illuminazione, anzi, tutto nella sua filosofia spinge ad accettare la vita così come è, vedi "felicità in questo mondo". La realizzazione di qualcosa è sempre collegata ad una accettazione della vita. E’ questa che apre la porta anche alle realizzazioni materiali).
E’ COSI’ DIFFICILE INVECE DI USARE IL CLASSICO GLOSSARIO SOKA, TIPO: IL GOHONZON MI HA DETTO….. HO VISTO DAVANTI AL GOHONZON…..I DEMONI MI HANNO ATTACCATO….ECCC…cominciare a usare un diverso modo di esprimersi, basato su qualcosa che viene dal profondo… Possibile che il bisogno di identificazione sia ingigantito anziché rimpicciolito? Ma il buddismo non dovrebbe portare alla dissoluzione dell’ego?
3.arriviamo alle RESPONSABILITA’: l’etimologia della parola già chiarisce l’equivoco. Non c’è bisogno di persone “abili nelle risposte”….anche perché il mistero della vita, come chiarito nel capitolo hoben, dove shakyamuni dice “shoho jissho” è non spiegabile, va oltre la mente, ed è compreso e condiviso solo fra buddha. Invece che succede? Trovi persone che si gonfiano come l’uccello “gura” non appena hanno un incarico nell’organizzazione e pensano di riscattare la loro vita nella comunità soka. Recitano un ruolo, e danno vita a questa prassi ormai consolidata, cristallizzata: anche senza conoscere le persone, formulano le classiche domande di rito: come stai? (ma che vuol dire???), e poi ripetono alcune frasi di gosho a macchinetta, nella convinzione che per il ruolo che ricoprono devono dire sempre qualcosa e avere sempre la risposta a tutto. Il discorso potrebbe essere molto più lungo, vedi la cosiddetta “piramide rovesciata” che in realtà non esiste, in quanto chi è in alto decide anche per gli altri, e spesso decide cosa va detto e cosa non va detto. Mi fermo qui.
4.altro punto : I MEETINGS: spesso sono più che altro sedute da alcolisti anonimi, dove le persone sfogano le loro sofferenze. Vogliamo accettare questa cosa o no? Vivaddio!!!!! I membri, usando sempre questo ridottissimo glossario soka fatto di modi di dire, scaramanzie varie alla Lourdes (esempio: domani devo andare a fare la tal cosa, aspetta che faccio un turno al kaikan che mi porta fortuna) e leggendo solo o prevalentemente materiale della soka gakkai non attingono mai a tutto ciò che c’è di buono all’esterno. Tra l’altro i contenuti delle pubblicazioni soka sono auto – referenziali. E’ incredibile che per trasmettere incoraggiamenti e riflessioni perfettamente compatibile con Nichiren Daishonin, non si possano mai citare fonti ed esperienze vissute in modo diretto ma si debba usare lo stesso glossario soka altrimenti si è tacciati di fare riferimento a cose provvisorie, parziali, ecc…Questo è tipico di una setta…….
5.ultimo punto: LA CONTINUA NECESSITA’ DI PARAGONI CON ALTRE RELIGIONI: anche questa non è una questione di poco conto. Si usano alibi del tipo: ma..parla direttamente con le persone che fanno confronti, ecc…E’ UN FENOMENO GENERALIZZATO. Fino a pochi anni fa addirittura si parlava di “vero Buddismo” in riferimento a quello della Soka Gakkai. Ma è chiaro cosa c’è dietro: per mettere a tacere i propri dubbi interni si mettono in luce i presunti punti deboli delle altre religioni. Tra l’altro, si tratta sempre di critiche superficiali e che denotano una scarsa conoscenza delle stesse, anzi spesso non si conosce nemmeno bene il pensiero di Nichiren, finendo così per dire un insieme di amenità incredibili.

questa poesia esprime secondo me questo atteggiamento:

Peter Goblen poeta americano

tratto da "Journey through the light", 1973

LO SPACCIATORE


Guardatevi da colui che cerca discepoli,
dal missionario,
dallo spacciatore,
sono tutti cacciatori di proseliti,
tutti proclamano di aver trovato
il cammino del cielo.

Ma il suono delle loro spade
è il silenzio del loro dubbio.
L'allegoria della vostra conversione
li sostiene nella loro incertezza.
Persuadendovi, lottano
per convincere se stessi.

Hanno bisogno di voi
mentre vi dicono che avete bisogno di loro:
c'è una simmetria di cui non parlano
nel loro sermone,
o durante l'incontro
vicino alla porta segreta.

Mentre diffidate di tutti
siate sospettosi anche di queste parole,
poiché io, dissuadendovi,
ottengo una nuova prova
del fatto che non c'è nessuna scorciatoia,
nessun cammino,
nessuna destinazione.



grazie per l'attenzione.
Antonino Saponaro

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Messaggio privato (Ascolta il messaggio) Tema: 11 - Post: 4545
a cura di Email firmata ma per sempre anonima

del 03/07/2010 22:46:50

Trieste: testa di capra recapitata ad ambientalista

L’ambientalista triestino Roberto Giurastante, dirigente delle associazioni Greenaction Transnational e Alpe Adria Green, ha trovato sulla soglia di casa una testa di capra mozzata con le corna troncate e la bocca semi fracassata. Giurastante ha fatto la macabra scoperta al rientro pomeridiano dall’ufficio di Greenaction. La testa di capra sembra appartenere a una specie nana o a un esemplare giovane, e’ mozzata di fresco e non completamente spellata. Secondo Giurastante, si tratta di una intimidazione nello stile delle mafie e delle sette. Sul posto sono intervenuti agenti della Digos e i carabinieri, che hanno prelevato il reperto.

Giurastante non fa mistero di essere oggetto da tempo di varie minacce e ritorsioni, a seguito delle sue attivita’ ambientaliste, prima con il Club amici della terra e poi con Greenaction, della quel e’ presidente, e con la rete internazionale Alpe Adria Green di cui Greenaction fa parte. Le attivita’, inchieste e denunce principali portate avanti da queste associazioni in sede italiana ed europea riguardano in particolare cartelli degli appalti e delle discariche abusive, con relative supposte connessioni mafiose. Nel mirino delle associazioni, anche alcune sette delle quali gli ambientalisti hanno rinvenuto e denunciato numerose tracce di riti sul Carso, basandosi anche su un testimone poi deceduto in circostanze non chiare. Giurastante ha anche pubblicato e diffuso da qualche settimana l’edizione di prova di un libro dettagliato che ha scritto su queste vicende, che a suo avviso potrebbe aver disturbato ulteriormente persone o ambienti coinvolti.

http://www.udine20.it/trieste-testa-di-capra-recapitata-ad-ambientalista/



IL GIALLO DELL'ESTATE 2010

La frase che ho evidenziato in rosso mi ha portato a riflettere su quanto accaduto a Riccardo Minardo.

Un'ipotesi per assurdo e banale.

Il Parlamentare Regionale ( a Palermo) ha contatti con Antonio La Spina (Palermo)

Fa da mediatore per la cittadinanza onoraria (1/2 Buscema) e la concedono. (Minardo è nelle foto della celebrazione)

Movente :

C'è nell'aria la revoca (quasi impossibile) che innescherebbe reazioni avverse alla soka G.

Ipotesi cognitiva:

Che sia stato un loro avvertimento ?

I dubbi :

Però , perchè Minardo e non Migliore che è l'artefice del trambusto creato?

Risposta 1) :

Perchè Minardo ha potere sul Sindaco

Risposta 2):

Perchè intimidire Migliore avrebbe creato molti sospetti.



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del 03/07/2010 22:36:31

http://www.antiplagio.org/

RAPPORTO SULLE SETTE ESOTERICHE E RELIGIOSE IN ITALIA


(l'introduzione è tratta dal più ampio "Rapporto Guyard", scaturito dalla Commissione Parlamentare francese che nel 1995 ha condotto una approfondita ricerca sul fenomeno settario in Francia. Il "Rapporto Guyard" può essere consultato in lingua originale sul sito dell'Assemblea Nazionale: http://www.assemblee-nat.fr/2/cenq/rap-enq/r2468.htm . Il testo integrale, tradotto in italiano, è consultabile sul sito "Allarme Scientology": http://xenu.com-it.net/txt/guyard.htm )





INTRODUZIONE

Oggigiorno il termine "setta" fa riferimento a minoranze religiose o movimenti pseudo-religiosi di recente apparizione, secessionisti o meno. Gruppi che mirano ad operazioni di destabilizzazione mentale allo scopo di ottenere dai loro seguaci un'obbedienza incondizionata, riduzione dello spirito critico, rottura con le referenze comunemente accettate (etiche, scientifiche, civiche, educative), e che implicano pericoli per la libertà personale, la salute, l'educazione e le istituzioni democratiche. Tali gruppi usano maschere filosofiche, religiose o terapeutiche per dissimulare i loro obiettivi e influenzare e sfruttare i seguaci.



Volendo differenziare tra legittimità e "zona di pericolo", distinguiamo:

- Libera associazione o gruppo coercitivo

- Convinzione o certezza assoluta

- Impegno o fanatismo

- Prestigio del capo o culto del guru

- Decisioni volontarie o scelte completamente indotte

- Ricerca di alternative (culturali, morali, ideologiche) o rottura con i valori della società

- Appartenenza leale al gruppo o obbedienza incondizionata

- Abile persuasione o manipolazione programmata



Tra gli indicatori che invitano a considerare setta un movimento che si presenta come religione, vi sono:

- Destabilizzazione mentale

- Carattere esorbitante delle richieste finanziarie

- Isolamento dalla società

- Pericoli per la salute fisica

- Arruolamento di minori

- Linguaggio antisociale in forma più o meno accentuata

- Pericoli per l'ordine pubblico

- Rilevanza accordata alle dispute legali

- Tentativi di infiltrare le pubbliche autorità



Diventa urgente pertanto:

a) stimare i pericoli a cui individui e società vengono esposti;

b) stilare un rapporto sulle misure necessarie per contrastare tali pericoli;

c) proporre, se necessario, l'applicazione e/o l'adattamento delle norme in vigore, insieme alla ridefinizione del reato di plagio, così come richiesto dalla Corte Costituzionale nel lontano 1981.



Sono 2 i potenziali fattori che rendono possibile l'espansione del fenomeno settario:

- le sètte possiedono mezzi finanziari ingenti, posti al servizio delle loro attività di proselitismo;

- le sètte soddisfano bisogni significativi, sebbene espressi in modo indefinito.



Le tecniche di reclutamento delle sètte sono largamente note. Non si basano in alcun modo su un processo coercitivo - a differenza di certi metodi impiegati quando il seguace è meglio integrato all'interno della struttura settaria - e contemplano pratiche di "raccolta di consenso espresso". Le caratteristiche dei metodi di reclutamento spiegano la situazione paradossale del nuovo membro, che diviene vittima consenziente: oggi i percorsi psicologici dei futuri seguaci sono meglio conosciuti.



Gli argomenti propagandistici impiegati dalle sètte sono estremamente vari. Oltre al tema religioso, esistono:

Temi etici - I movimenti settari si presentano come difensori dell'etica.

Temi ecologici - Predicano l'isolamento dalle attività contemporanee e dalla vita economica e il ritorno al modo di vivere delle tribù indiane primitive.

Temi medici - Sostengono il carattere presumibilmente curabile di malattie per cui la diagnosi medica è estremamente riservata; o completano la medicina con cure palliative e/o omeopatiche, confondendo omeopatia e fitoterapia.

Temi culturali - Propongono conferenze, incontri e cicli di formazione.

Temi educativi - Sono collegati a scuole private che propongono insegnamenti di supporto e/o di correzione.

Temi riguardanti la trasformazione personale

Temi collegati al fiorire della sessualità



Gli strumenti di propaganda sono estremamente vari: sollecitazioni per strada o porta a porta, diffusione di riviste, pubblicità tramite esposizioni o stampa, conferenze, cicli di formazione ecc.



La prima fase di reclutamento è naturalmente quella della seduzione. Ha lo scopo di proporre un'alternativa tentatrice alle difficoltà della vita quotidiana. In ogni caso il reclutatore deve avere una buona capacità di percepire il sistema di riferimento di chi lo ascolta e le sue componenti emotive.

La seconda fase del reclutamento, una volta stabilite le presunte linee di affinità, consiste nel persuadere il futuro seguace della credibilità del linguaggio. L'obiettivo del reclutatore consiste nel fare in modo che l'ascoltatore passi gradualmente dal mondo reale a quello del credo, senza scatenare il fenomeno del rigetto.

La terza e ultima componente dei passi che conducono all'adesione è il fascino, generalmente ottenuto al momento dell'incontro con il nucleo centrale delle dinamiche settarie (risultati positivi di un test, assistere ad un rituale, incontrare il guru ecc.), che introdurrà il carattere magico nella relazione tra il futuro seguace e la setta, causerà l'irruzione dell'universo simbolico della stessa e condurrà al desiderio di impegnarsi.



Si può fare un certo parallelismo con le fasi della tossicodipendenza. I genitori dei tossicodipendenti pensano - e in un certo senso hanno ragione - che, senza l'orribile spacciatore, loro figlio sarebbe un angelo. Dimenticano però che, nel 90% dei casi, la strada che il loro ragazzo ha percorso è stata volontà sua: per poi cadere nelle braccia dello spacciatore. Non si dovrebbe escludere, quindi, la quota di volontarietà del seguace, che non è detto che sia uno sprovveduto da manipolare, ma potrebbe essere entrato quasi deliberatamente, ingannato dal messaggio non veritiero: in seguito, difatti, subentra la coercizione.



Le sètte non sono reti che cadono dall'alto sulle persone, ma nasse con esca entro cui ci si infila.


A proposito del loro potere finanziario è innegabile che un certo numero di sètte disponga di mezzi economici particolarmente significativi. Uno dei loro guru ha dichiarato, non senza un certo cinismo:

"Se si vuole veramente diventare milionari, il modo migliore è fondare la propria religione".

I capi setta, comunque, sostengono:

- che le loro risorse provengono da contributi volontari, versati dai fedeli per compensare certi servizi (religiosi o meno), dalla vendita di pubblicazioni e da donazioni di privati;

- che i loro conti sono approvati da studi contabili autorizzati e di solida reputazione;

- che si conformano alle richieste delle autorità fiscali.

Sta di fatto che l'ammontare dei contributi versati supera di gran lunga i servizi resi; e i seguaci, che spesso sono portati a versare alle sètte gran parte del loro reddito, si trovano addirittura coinvolti in debiti di proporzioni difficili da immaginare. In ogni caso, lo stile di vita dei leaders conduce a pensare che l'interesse personale degli stessi venga prima degli scopi religiosi, ufficialmente dichiarati, delle loro associazioni.



SUDDIVISIONE

Movimenti "new age"

Sotto questo nome sono raggruppate le organizzazioni che promuovono una corrente neo-spiritualista ed impiegano una varietà di tecniche al fine di porre in collegamento il fedele e l'assoluto. Le dottrine "new age", rese popolari da un grande numero di autori, si basano sull'idea che il mondo stia entrando in una nuova era, quella dell'acquario, che corrisponderebbe ad un nuovo risveglio spirituale, segnato da profondi mutamenti. Sono basate, pertanto, sul millenarismo. I sostenitori di queste dottrine puntano spesso a definire la loro religione come destinata a sostituire le religioni cristiane dell'era dei pesci (che a loro volta hanno soppiantato il mosaico di religioni dell'era dell'ariete e le religioni babilonesi dell'era del toro). E' una tendenza spirituale e filosofica "pigliatutto" importata dagli Stati Uniti alla metà degli anni '80, ed attualmente appare la numero uno nella competizione fra le sètte.



Movimenti "curativi"

Sono quelli che professano una modalità di cura non riconosciuta dalla scienza medica ufficiale. Il grado di pericolosità varia a seconda di quanto integrano o sostituiscono tecniche di maggiore spessore scientifico e nella misura in cui promuovono interazioni con ritrovati prescritti dai medici. I movimenti "curativi" e/o "di guarigione" e/o "di auto-guarigione" (reiki) sono estremamente variati. Il concetto di malattia viene rifiutato, così come quello di morte (= credenza nella reincarnazione): è l'intelligenza che crea la sofferenza e solo la fede in sé stessi la rimuove, non l'intervento di professionisti della salute. Occorre iniettare energia universale nell'organismo, liberando i canali di energia e tenendoli aperti, anche con la pratica della iperventilazione (che in realtà serve per generare stordimento e sottomissione). Reclutano adepti anche tra professionisti della salute, medici o paramedici o omeopati. Il dominio di componenti "curative" invade la maggioranza delle tendenze settarie, seguendo l'esempio "new age", fino a "prescrivere" il rifiuto della medicina ufficiale.



Movimenti "psicoanalitici"

Sviluppano varie tecniche pseudo-psicologiche applicate alla cura dei traumi inconsci. La tendenza "psicoanalitica", purtroppo, è al terzo posto (in un ipotetico podio già occupato dalla "new age" e dai movimenti "curativi"). Il danno causato alle vittime è particolarmente serio (rovina, pazzia, suicidio), poiché in questo tipo di sètte le tecniche di manipolazione mentale sono estremamente sofisticate.



Movimenti "satanici"

Riguardano pure alcune bands musicali e hanno in comune le pratiche spiritiche e il ritorno all'adorazione dell' "avversario" (Satana) della tradizione biblica, con un'abbondante demonologia di basso livello culturale e inesistente valore teologico. Ispirano timori che non devono essere presi alla leggera perché, sull'esempio dei "colleghi" USA e dei Paesi scandinavi, potrebbero abbandonare le loro attività folcloristiche per azioni criminali: profanazioni di cimiteri, traffico di droga, maltrattamento e uccisione di animali, reati di sangue…



Movimenti "apocalittici"

Predicono tutti un imminente cataclisma mondiale (come quelli già annunciati dai Testimoni di Geova per il 1874, 1914, 1925 e 1975), riferendosi sia all'Apocalisse del Nuovo Testamento che alle dottrine induiste dei cicli (reincarnazione e/o metempsicosi).



Movimenti "occulti"

Per occultismo si intende il credo nell'esistenza e nell'efficacia di pratiche (alchimia, astrologia, cartomanzia, chiromanzia, divinazione, magia, necromanzia, telepatia) che non sono riconosciute né dalla religione né dalla scienza e che richiederebbero una particolare iniziazione. L'esoterismo postula l'esistenza di una suprema tradizione dell'uomo che può essere conosciuta solo attraverso un insegnamento "segreto".



Movimenti "evangelici", "di preghiera" e "pseudo-cattolici"

Sotto questi termini rinveniamo movimenti che, facendo riferimento alla tradizione cristiana (protestante e cattolica), si raccolgono attorno a persone (pastori, ex sacerdoti e sedicenti "catechisti") che sviluppano un atteggiamento da guru. Nel caso dei gruppi "pseudo-cattolici", le loro dottrine sono generalmente così lontane dalla teologia della Chiesa da essere escluse dalla sua comunione. Le tendenze "evangeliche", "pseudo-cattoliche" e "sincretiche", ad ogni modo, resistono abbastanza bene. Le "piccole chiese" dirette da falsi vescovi si stanno altresì mantenendo con l'uso caricaturale di rituali cattolici romani o orientali. Dall'altra parte i movimenti evangelici dominanti, spesso animati da autentici pastori, naufragati nel ruolo di guru, beneficiano sempre della libertà di prosperare ai loro margini, offerta dalle strutture protestanti ufficiali. I gruppi sincretici resistono invece con difficoltà alla vaghezza "new age". I gruppi di preghiera, infine, basano la loro attrattiva sulla spettacolarizzazione del sacro e del miracolistico e sulla discriminazione, per niente cristiana, nei confronti di chi non fa parte della loro cerchia.



Movimenti "alternativi"

Propongono una diversa organizzazione di circuiti economici, modelli produttivi, commercio mondiale, rapporti umani, aiuti umanitari (primariamente dedicati alle vittime di fame, guerre, malattie, catastrofi…), assistenza con promozione di progetti nel terzo mondo e studi intesi a contribuire alla ricerca sulle cause della povertà e della sofferenza. Inoltre vorrebbero sradicare la violenza ed eliminare le sofferenze personali, a mezzo dello sviluppo individuale e della trasformazione sociale. Questo movimento è incentrato su solidarietà, attività non-violente, non discriminazione, lotta ai monopòli, cooperative e auto-gestione.



Movimenti "neo-pagani"

Mentre dal punto di vista cristiano i pagani sono membri di popoli non raggiunti dalla predicazione cristiana, o che l'anno rifiutata, il concetto di neo-paganesimo rivive facendo riferimento a divinità differenti da quella biblica. I "neo-pagani" generalmente guardano alla mitologia celtica o scandinava, e anche all'animismo.



Movimenti "orientali"

Sotto questo gruppo viene compresa un'ampia diversità di movimenti che fanno riferimento a religioni e dottrine della metafisica orientale come Buddismo, Induismo e Taoismo.



Movimenti UFO

L'ufologia è la credenza in una pluralità di mondi abitati e nella realtà dei "visitatori dallo spazio". Alcuni di questi movimenti parlano superficialmente di rapporti fra extraterrestri, stigmatizzati, personaggi biblici, madonne che piangono ecc.



Movimenti "sincretici"

Sotto il termine "sincretico" si colloca l'insieme eterogeneo di movimenti che presentano una sintesi fra diverse religioni, comprese le primitive, e anche fra tradizioni orientali e occidentali.



LA SITUAZIONE LEGALE NEL NOSTRO PAESE

Se le sentenze dei tribunali testimoniano molte illiceità commesse dalle sètte o da alcuni dei loro membri, in realtà forniscono solamente un resoconto incompleto dei loro molteplici pericoli. Sono stati osservati, per esempio, diversi casi di abuso della professione medica. Inoltre sono state pronunciate sentenze in riferimento alla violazione degli obblighi familiari, in particolare da parte di genitori, seguaci di sètte, riguardo i figli. Quando poi i fatti non sono apertamente biasimevoli, il giudice si astiene dal condannare direttamente i genitori-seguaci, ma rifiuta loro l'esercizio della patria potestà o della custodia. Le sètte inoltre, nel corso degli anni recenti, si sono rese colpevoli spesse volte di calunnia, diffamazione a mezzo stampa e violazione della privacy. Diverse decisioni giurisdizionali testimoniano, inoltre, la pratica assai frequente dell'evasione fiscale. Si pongono in evidenza, ancora, molteplici casi di truffa, frode ecc. Infine la giurisprudenza fornisce rapporti di molteplici violazioni delle leggi sul lavoro o sulla previdenza sociale.

Ovviamente non tutte le azioni biasimevoli commesse dalle sètte vengono sottoposte a giudizio. Ne siamo ben lontani. I giudizi richiedono, difatti, il sussistere di diverse condizioni spesso difficili da ottenere:



- è necessario, innanzitutto, che la persona che ha subito un danno ne sia cosciente. Per i seguaci, tuttavia, la regola che viene loro imposta dal guru è inevitabilmente buona;

- è necessario che il seguace prenda sufficiente distanza dalla setta, di solito mentre la sta lasciando, e soprattutto prenda coscienza;

- è necessario che la parte interessata decida di sporgere denuncia. Tuttavia questo passo è assai lontano dall'essere automatico: molti preferiscono "girare definitivamente pagina" su un periodo traumatico della loro vita; altri si affidano prontamente ad associazioni di difesa dei consumatori, ma non osano dare inizio a procedimenti per mancanza di fiducia o timore di rappresaglie. In ogni caso la prova dell'illecito, così come la responsabilità della sua istigazione, è difficile da portare, causa l' "originalità" dei reati settari: dove le vittime sono spesso (considerato il loro momentaneo assenso) veri e propri attori;

- è necessario che i fatti corrispondano ad una incriminazione prevista e sanzionata dalla legge; il che, per esempio, non è ovvio in casi di manipolazione mentale;

- è necessario, infine, qualora si giunga a giudizio, farlo rispettare: cosa che a volte incontra grandi difficoltà per la molteplicità dei mezzi che certi movimenti sono in grado di dispiegare (procedure dilazionatorie, pressioni di ogni tipo, auto-dissolvimento o, molto semplicemente, fuga all'estero).



E' ovvio quindi che i pericoli che certi movimenti settari rappresentano per l'individuo e per la società siano in realtà più numerosi, più diffusi e più gravi di quanto la sola lettura di sentenze di tribunale possa suggerire.



L'elenco riportato di seguito raggruppa i pericoli che il fenomeno settario presenta per gli individui da un lato, e per la società dall'altro.

Pericoli per l'individuo - Il primo di essi è la destabilizzazione mentale. Questa espressione va intesa come destabilizzare qualcuno allo scopo di assoggettarlo all'influenza di qualcun altro a mezzo di persuasione, manipolazione e/o mezzi materiali. Questa pratica è oltremodo insidiosa perché è priva di basi scientifiche ed è esercitata con il consenso della vittima, in modo progressivo. Certi procedimenti, d'altra parte, sono assolutamente più brutali. Operano, per esempio, al fine di indebolire l'individuo, imponendogli una disciplina assai rigorosa o comprimendo il suo spirito critico, con richieste di azioni ripetitive o preghiere, in modo da ottenere la sua completa obbedienza. Questi processi, a volte, possono portare i seguaci ad un avanzato stato di stanchezza patologica. Si nota inoltre, seppure più raramente, il ricorso a tecniche soporifere che si spingono fino all'ipnosi profonda o alla prescrizione di farmaci o alla somministrazione di droghe, permettendo alla setta di conseguire un autentico "stupro psicologico" del seguace. Sulla psiche delle persone a cui vengono applicate queste forme di destabilizzazione mentale si possono avere serie conseguenze come depressione, comportamento schizofrenico o grave stato di dipendenza. Certe sètte, inoltre, rivolgono ai loro seguaci richieste finanziarie esorbitanti. Di frequente viene posta in evidenza la rottura del seguace con il suo ambiente di origine. Questo è ovvio con le sètte che praticano la vita comunitaria. La rottura è più insidiosa, ma altrettanto reale, all'interno di sètte i cui seguaci continuano, apparentemente, a svolgere la loro normale vita familiare e sociale, ma il cui impegno li conduce gradualmente a cessare ogni reale relazione tra il mondo esterno e il movimento a cui appartengono. Ed è precisamente questo l'obiettivo che il leader della setta desidera ottenere, offrendo al seguace l'incentivo per dedicare più tempo possibile alla setta, con i suoi riti e le sue credenze: porre fine ad ogni contatto con chi potrebbe probabilmente insinuare dubbi nello spirito del seguace, risvegliare il suo senso critico e, infine, sviarlo dalla setta. Le pratiche di certe sètte minano l'integrità fisica dei seguaci. Può trattarsi di maltrattamenti, digiuni forzati, aggressioni, sequestri di persona, omissioni di soccorso, abusi della professione medica e violenze sessuali, anche a danno di minori.



Pericoli per la comunità - Per cominciare, certe sètte presentano un messaggio apertamente antisociale. Il fatto non è stupefacente: i movimenti che raccomandano pratiche contrarie alla legge e alla morale pubblica devono ben giustificarle; perciò spiegano spesso ai loro seguaci perché le leggi e la morale pubblica sono cattive, e che solo i principi della setta meritano di essere seguiti. Inoltre parecchie organizzazioni arrecano disturbo alla legalità. Tuttavia è opportuno specificare che i difficili rapporti con la giustizia di alcune di esse possono avere due facce: i procedimenti di cui sono oggetto a causa del carattere punibile o pregiudizievole delle loro azioni; le azioni che esse intraprendono nei confronti di persone che, secondo loro, danneggiano la loro immagine. Infatti la maggior parte delle persone che si esprimono pubblicamente sugli effetti negativi di certi movimenti settari vengono querelate per diffamazione.

Si rilevano anche diversi episodi di disturbo nell'economia: certe sètte, infatti, fanno ricorso a lavoro nero o a forme diverse di frode e truffa. Ultime, ma non meno allarmanti, sono le infiltrazioni o i tentativi di infiltrazione che determinati gruppi, sedicenti "religiosi", metterebbero in opera nel cuore dell'autorità pubblica e le loro connivenze con le organizzazioni criminali, considerata la mole di denaro "nero", e quindi incontrollato, di cui dispongono. In Italia, per esempio, esiste un'organizzazione di potere di cui fanno parte funzionari statali e pubblici ufficiali "invitati" a prestare un secondo giuramento: in caso di conflittualità, quale decideranno di violare o di tradire? Per tale motivo è indispensabile sensibilizzare il personale amministrativo responsabile, senza cadere nella paranoia, sulla necessità di dar prova di grande vigilanza; e per evitare, per lo meno, che a sètte e ad organizzazioni che rientrano in questo ambito vengano assegnati sussidi o contratti, per ignoranza sulla loro vera natura. Nessuna categoria sociale o professionale ne è esclusa; e se i giovani sembrano esserne i più colpiti, nelle sètte in realtà si trovano persone di tutte le età. A queste condizioni è significativo sapere se gli strumenti legali esistenti siano sufficienti per affrontarle e cosa la pubblica autorità può fare per meglio ostacolare certe derive.

Le risposte possibili sono:

1) gli strumenti del diritto esistenti non renderebbero possibile ostacolarle;

2) il sistema legale in vigore è adatto, ma incompleto; di conseguenza permette di affrontarle solo in parte;

3) forse le norme esistenti sono adeguate, tuttavia non vengono applicate in modo completo e soddisfacente.



La risposta a questi problemi, pertanto, passa attraverso un atteggiamento pragmatico, basato in primo luogo su un'ampia prevenzione, una migliore applicazione della legge e la modifica di alcuni punti del sistema legale, compresa la riformulazione del reato di plagio (così come richiesto, nel lontano 1981, dalla Consulta).

Al primo posto ci deve essere il rispetto per l'ordine e la legalità, vale a dire, in senso lato: pace, sicurezza, salute e moralità pubblica.

Al secondo il rispetto per la libertà e i diritti del prossimo, relativi a: elaborazioni-dati, schedature, privacy ecc. (considerato che le sètte, con l'espediente di indagini, sondaggi o test, inviano a seguaci o non-seguaci questionari contenenti richieste di informazioni relative a identità, residenza, professione, numero di telefono e personalità conosciute nei seguenti ambiti: politica mondiale, media, arti, legge e finanze).

Infine, al terzo posto, viene il rispetto per il principio di laicità, basato su un equilibrio tra libertà di coscienza, di incontro e di associazione e rispetto per la legge, l'ordine, la tutela dei diritti e delle libertà del prossimo e la laicità della Repubblica che, pur consentendo l'espressione di tutte le credenze, deve considerare e contrastare seriamente i pericoli da esse derivanti.



Occorrono regolamenti che, garantendo la libertà di religione, rendano possibile reprimere i soprusi. Se il movimento spirituale dispone dei mezzi legali per esistere e svilupparsi, la legge dovrebbe prevedere un significativo intervento che renda possibile sanzionare gli abusi perpetrati sotto la copertura dell'esercizio della libertà religiosa. L'associazione, da parte sua, dovrebbe dichiarare alla prefettura della provincia in cui ha registrato la sua sede legale, menzionando il titolo e l'oggetto dell'associazione, l'indirizzo della sua impresa e nome, professione, residenza e nazionalità della persona che, a titolo non specificato, è incaricata della sua amministrazione o della sua direzione. Inoltre dovrebbe allegare due copie dello statuto e rendere pubblica la costituzione dell'associazione, entro un mese, con un'inserzione in un albo ufficiale, contenente data della registrazione, titolo e oggetto dell'associazione, e indicazioni relative alla sede. Infine le sètte dovrebbero essere soggette a controlli del fisco e degli ispettorati del lavoro: controlli che potrebbero essere già messi in atto e che, stranamente, non lo sono. Se pertanto i movimenti spirituali beneficiano di numerose opzioni legali attraverso cui esprimersi, la legge deve rendere possibile la punibilità degli abusi.



Le norme vigenti in Italia permettono già di penalizzare le "derive" settarie

Per convincersi è sufficiente esaminare, per ogni genere di pericolo settario, i mezzi legali a disposizione delle vittime e delle autorità. L'elenco che segue contiene i reati commessi più frequentemente all'interno dei movimenti settari e la cui punibilità è già prevista dal nostro ordinamento.



- violenza carnale, anche a danno di minori (art. 519), corruzione di minorenni (art. 530);

- abbandono di minore (art. 591);

- violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570), inosservanza dell'obbligo dell'istruzione;

- ingiurie (art. 594 c.p.), molestie (art. 660);

- violenza privata (art. 610);

- induzione alla prostituzione (artt. 533 e 534), atti contrari alla pubblica decenza (art. 726);

- circonvenzione d'incapace (art. 643);

- stato di incapacità procurato mediante violenza (art. 613);

- trattamento idoneo a sopprimere la coscienza o la volontà altrui (art. 728);

- spaccio e/o somministrazione di sostanze stupefacenti (v. pagina seguente);

- esercizio abusivo della professione medica (art. 348);

- abuso della credulità popolare (art. 661);

- truffa e/o truffa aggravata (art. 540);

- usura (art. 644);

- sequestro di persona (art. 605);

- omissione di soccorso (art. 593);

- istigazione o aiuto al suicidio (art. 580);



Ogni violazione dovrebbe portare allo scioglimento di quei movimenti il cui comportamento risulti contrario alla legge e alla morale o i cui scopi siano in conflitto con l'integrità del territorio nazionale e con la Costituzione. Ma raramente si è fatto ricorso alle suddette sanzioni nell'ambito della lotta alle derive settarie. La legge italiana offre molteplici strumenti - più numerosi di quelli contenuti nell'elenco riportato - per evitare i diversi pericoli rappresentati da certi movimenti settari. Il problema, pertanto, non è riformare un sistema, quanto farlo valere con la necessaria determinazione.



I rischi nel riconoscere le sètte come religioni a tutto campo

Alcuni ritengono che sarebbe opportuno, senza dar vita a modalità specifiche, riconoscere i nuovi movimenti religiosi come religioni a tutto campo. Non si comprende, però, come sarebbe possibile riconoscere come religioni a tutto campo movimenti che, come un certo numero di sètte, non lavorano per un fine esclusivamente religioso, e presentano pratiche contrarie all'ordine pubblico, ai diritti e alla libertà del cittadino ed alla stessa Costituzione (es. art. 18: "Sono proibite le associazioni segrete…").



Il nostro Paese quindi, che è parte integrante dell'Unione Europea, dovrebbe tenere presente:

a) che con risoluzione del 22/5/1984, su azione comune degli Stati membri della Comunità europea, di fronte a diverse infrazioni alla legge compiute da recenti organizzazioni che operano al riparo della libertà religiosa, il Parlamento Europeo ha espresso consapevolezza "della preoccupazione che suscitano in taluni cittadini e famiglie della Comunità le attività di nuove organizzazioni che operano al riparo della libertà di religione, quando le loro pratiche ledono i diritti dell'uomo e del cittadino e pregiudicano la situazione sociale degli interessati";

b) che con raccomandazione del 5/2/1992, "relativa alle sètte e ai nuovi movimenti religiosi", il Parlamento Europeo ha proposto di raccogliere informazioni supplementari sulla natura e le attività delle sètte e dei nuovi movimenti religiosi;

c) che con altra risoluzione sulle sètte in Europa del 29/2/1996, il Parlamento Europeo - considerato che "talune sètte, operanti attraverso una rete trans-frontaliera all'interno dell'Unione europea, praticano attività di carattere illecito e criminale e commettono violazioni dei diritti dell'uomo" - ha invitato "i Governi degli Stati membri a non rendere automatica la concessione dello statuto religioso e a considerare, nel caso di sètte implicate in attività clandestine o criminali, l'opportunità di togliere loro lo statuto di comunità religiose, che conferisce vantaggi fiscali e una certa protezione giuridica";

d) che con ulteriore recente raccomandazione del 22/6/1999, il Parlamento Europeo ha ribadito la sua disamina critica, riguardo le "attività illegali delle sètte".



E invece in Italia ci troviamo di fronte a norme e proposte che eludono queste indicazioni, come nel caso della Legge Mancino del 26 aprile 1993, n. 122 (misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa); del disegno di legge n. 3947 (presentato il 3/7/1997), che permette intese con tutte le formazioni religiose senza controllo preventivo; e dello schema d'intesa del 21/1/2000, con cui il Consiglio dei Ministri ha approvato la regolamentazione dei rapporti tra Repubblica italiana e Testimoni di Geova (che considerano "satanico", cioè avversario, ogni singolo Stato), affinché possano accedere all'otto per mille.



Organizzare una campagna informativa per il pubblico, in particolare attraverso la tv

Sarebbe opportuno mettere al corrente l'intera opinione pubblica sui pericoli che certe sètte possono rappresentare. Infatti è importante che genitori e educatori siano informati: sensibilizzarli su questi problemi può influire sull'educazione che trasmettono ai loro figli e ai loro allievi. Tale informazione si dimostra necessaria anche per evitare che pubblici funzionari e privati, all'oscuro dell'attività dei movimenti settari, appoggino in buona fede associazioni dannose.



CONCLUSIONE

Difficile da definire e neppure facile da misurare, oltre che impossibile da afferrare nel suo insieme, il fenomeno settario non costituisce per questo una realtà meno tangibile nel mondo contemporaneo: espressione di molteplici movimenti spirituali, distinti dalle religioni tradizionali, caratterizzati da pratiche e credenze specifiche, è difatti strettamente collegato ai maggiori problemi sollevati dall'attuale società, considerato il declino delle religioni tradizionali, il cambiamento delle strutture familiari, la messa in discussione dei valori morali, la crisi politica, economica e sociale. In un certo qual modo ne è addirittura il riflesso. Se la sua diversità e complessità impedisce di rendere conto con precisione della sua evoluzione quantitativa e qualitativa, nell'ultimo decennio il fenomeno settario si è sviluppato a dismisura in Italia e all'estero, sia come numero di organizzazioni che di seguaci e di simpatizzanti.

Le informazioni e le testimonianze in ns. possesso non lasciano dubbi sul fatto che quanto portato alla luce dalla giustizia e dall'informazione costituisce soltanto uno sguardo parziale sui pericoli prospettati dalle sètte, che nei fatti sono più numerosi, vasti e seri. Ovviamente lo Stato non può permettere che nel suo seno si sviluppi ciò che, dopo attenta riflessione, è parte di un autentico flagello. Restare passivi sarebbe da irresponsabili, non solo verso chi ne è rimasto o ne è toccato, ma riguardo i principi democratici su cui si basa la nostra Repubblica. Il miglior modo per contrastare lo sviluppo delle sètte pericolose non deve essere di carattere eccezionale, sotto forma di una legislazione anti-sètte. La portata del nostro apparato legale non rende necessaria una legislazione specifica, che potrebbe un giorno essere utilizzata in uno spirito di limitazione della libertà di pensiero. La cosa essenziale, pertanto, è fare un uso corretto e completo delle disposizioni esistenti, visti i proclami dei nostri politici sull'educazione alla legalità e considerando che la loro applicazione sistematica e rigorosa in alcuni casi ha reso possibile lottare con efficacia. A questo scopo è necessario, in primo luogo, conoscere meglio - e pertanto istituire un osservatorio ad hoc - e, in modo particolare, far conoscere meglio il fenomeno e i pericoli che possono sorgere. Appaiono inoltre auspicabili alcuni aggiustamenti alla legislazione esistente, oltre la riformulazione del reato di plagio.

Infine è importante che gli ex seguaci possano ricevere aiuto, al fine di reintegrarsi nella società. La stesso aiuto dovrebbe essere garantito ad ex promotori e/o fondatori di sètte che volessero cambiare vita.

Anche se nel nostro Paese non ci sentiamo minacciati da episodi di violenza, tipo Waco (Texas), o da attentati come quello compiuto dalla setta Aum nella metropolitana di Tokyo, i germi di drammi di questo tipo e/o di fanatismo millenaristico sono presenti e la prevenzione, insieme all'applicazione delle norme esistenti, diventano essenziali, se non si vuole intervenire in ritardo, dopo aver assistito - impotenti - a qualche nuova inattesa tragedia, non escludendo episodi di giustizia privata: come è, qualche volta, desiderio dei familiari delle persone irretite.



ALCUNI DATI STATISTICI

- Costo complessivo annuo sostenuto dagli italiani per il solo ingresso in un gruppo o in una setta:

50 miliardi di lit. (aumenta con i vari gradi di iniziazione)

- Segnalazioni giunte ai nostri recapiti in 6 anni di attività: c. 1200 (il 60% anonime)

- Sètte e/o gruppi “esoterici” in Italia, censiti dalla ns. associazione: c. 650

- In Europa: 1.100 (fonte Unione Europea-Televideo)

- Su internet (italiani e stranieri): c. 1.000

- Movimenti "religiosi" in Italia: c. 60



Suddivisione numerica (delle sètte e/o gruppi “esoterici), per regioni
Lombardia 104 - Lazio 73 - Piemonte 69 - Toscana 55 - E. Romagna 53 - Veneto 49 - Campania 43 - Liguria 35 - Sicilia 33 - Friuli V. G. 19 - Puglia 18 - Calabria 16 - Marche 15 - Umbria 13 - Sardegna 10 - Trentino A. A. 9 - Abruzzo 8 - Valle D’Aosta 4 - Molise 4 - Basilicata 1



Suddivisione numerica percentuale, per aree geografiche
Nord: c. 57% - Centro: c. 25% - Sud e Isole: c. 18%

Regioni da cui arrivano più segnalazioni: Lombardia, Lazio, Veneto, Piemonte, Sardegna



Città: Milano, Roma, Torino, Cagliari, Napoli

Solo 4 persone su 100 sporgono denuncia - su 5000 c. abusi all’anno, quindi, ne emergono solo 200 c.: per paura di minacce, ricatti, ritorsioni, vergogna ecc.

- Età media cittadini coinvolti: 45 anni

- Distinzione per sesso: donne 60%, uomini 40%

- Titolo di studio: 31% lic. elementare, 39% lic. media, 30% diploma e/o laurea

- Situazione tra gli studenti universitari: sondaggio del settimanale "Mai Dire Italia" (Ca): 1.500 intervistati

885 studenti hanno abbandonato gli studi;

circa il 96% - 849 - dichiara di essersi ritirato:

a) per aver trovato lavoro (425 studenti = 50% c.),

b) per le difficoltà incontrate nello studio (263 studenti = 31% c.),

c) per voler cambiare indirizzo (161 studenti = 19% c.).



Il 4% c. di essi (36 su 885) afferma inoltre di essersi ritirato per seguire dottrine e discipline "occultistico-esoteriche" e/o "new age". Distinzione per sessi: 13 donne, 23 uomini.

Oltre il 50% di coloro che si sono dedicati all'esoterismo (19) dichiara poi che negli ultimi due anni (prima dell'abbandono) non ha studiato né sostenuto alcun esame, perché impegnato all'interno di una sètta.


- Cittadini italiani che hanno rapporti con le sètte: 3-4 milioni

- Famiglie coinvolte: 1-2 milioni

- Problemi dominanti: sentimentali, di salute, economici, di lavoro e (solo marginalmente) spirituali

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MISTERIOSA SPARIZIONE (Ascolta il messaggio) Tema: 11 - Post: 4542
a cura di EX Membro SOKA GAKKAI

del 03/07/2010 18:59:43

Caro Consigliere Giovanni Migliore, le comunico che lei possiede qualcosa di estremamente raro. La foto della mostra con "Daisaku Ikeda, G. Washington e Benjamin Franklin" è SPARITA. NON SI VEDE PIU'nè sul sito originale inglese nè in quelli italiani dove era stata trasmessa.
Chi sarà stato? A chi può aver dato fastidio? Se ancora ci fosse stato bisogno di sprecare parole su certa gente, la SPARIZIONE della foto dimostra che non c'è veramente altro da dire. Mi raccomando, "protegga" quella foto. E' un documento storico.Grazie.

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del 02/07/2010 20:32:37

> a scassatu a m...cu sta cittadinanza onoraria.

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Re: Reato di manipolazione mentale (Ascolta il messaggio) Tema: 11 - Post: 4521
a cura di Fausto Righi

del 02/07/2010 20:16:28

> Gentile Signore, le sue osservazioni sono più che pertinenti. Per una serie di motivi che sono certo che lei comprenderà, posso solo ricordarle che la sentenza della Corte costituzionale n. 96 del 1981, ha abrogato l'articolo 603 del codice penale che puniva il reato di plagio. Attualmente è in discussione, al Senato, un disegno di legge, dal titolo “Disposizioni concernenti il reato di manipolazione mentale” Dal resoconto sommario n.171 dell’8 giugno 2010 , le trascrivo solo un brano: ‘Più nel dettaglio, il disegno di legge in titolo si propone di introdurre nel codice penale, inserendo il
nuovo articolo 613-bis, il reato di manipolazione mentale. La fattispecie è descritta come il comportamento di colui che, salvo che il fatto costituisca più grave reato, ".... pone taluno in uno stato di soggezione continuativa tale da escludere o da limitare grandemente la libertà di autodeterminazione", utilizzando tecniche di condizionamento della personalità o di suggestione, che possono far uso unicamente sia di mezzi di carattere esclusivamente psicologico sia di mezzi materiali’. Le posso garantire che stiamo seguendo con profondo interesse ed immensa attenzione questa delicatissima discussione. E siamo davvero in tanti che cerchiamo giustizia. Non stiamo perdendo tempo. Consideri comunque che ci troviamo davanti a qualcosa di molto più potente e articolato
delle organizzazioni che lei cita. La cittadinanza onoraria di Modica può essere revocata subito. Le modalità riservate, oserei dire “segrete” attraverso le quali è stata concessa, la dicono fin troppo lunga sulla totale assenza di democratico coinvolgimento del Consiglio Comunale di Modica. Voglio sperare che i cittadini di Modica non permettano ad alcuno di operare come se la gestione della cosa pubblica, e la cittadinanza onoraria è cosa pubblica,
sia qualcosa di privato, da decidere tra pochi intimi. Grazie, anche a nome dei “miei amici” per essere dalla nostra parte. Fausto Righi.

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Concretizzate le vostre proteste (Ascolta il messaggio) Tema: 11 - Post: 4515
a cura di uno interessato al caso (per me chiuso)

del 02/07/2010 17:50:35

Gent.mo Sign.Righi, sono dalla sua parte e forse anche di più.
Solidarizzo con chi ha ricevuto solo forti delusioni e disagio psichico dall'aver frequentato questa"organizzazione"o se si preferisce questa"setta".
Evidentemente non tutti intendono uscirne e non tutti subiscono danni morali o economici dalla Soka Gakkai,poichè in tutto il mondo conta milioni di seguaci.Anzi molti sostengono il contrario,sono felici e soddisfatti ed invogliano sempre più altre persone ad aggregarsi.
Il mio discorso è questo: se Lei ed altri cento,mille,o un milione di persone avete subìto plagio,sofferenza,dolore,umiliazioni ecc.ecc.
perchè non create una sorta di comitato legalmente riconosciuto e cominciate a depositare le vostre prove,le vostre esperienze,i vostri disagi sull'esperienza negativa d'aver appartenuto a tale setta?
Grazie alla "rete" la globalizzazione è una realtà indiscussa,creare un sito registrato e magari monitorato da esperti legali,psicologi,teologi,sociologi non è un'utopia irrealizzabile.
Se venisse fuori una verità comune scandalosa e penalmente perseguibile grazie a quello che Lei ed altri centomila o un milione sostenete,allora sarebbe molto più facile creare un caso internazionale in cui verrebbe chiesto di mettere in discussione la finalità di tutto l'operato del Presidente dell'Associazione.
In Italia,ad esempio, alcuni casi si sono conclusi con l'arresto dei fanatici promotori di pseudo sette come quello di "Mamma Ebe" o quello più recente della "Grande Opera di Maria" in cui gli adepti versavamo congrue donazioni ,venivano vessati e moralmente oppressi; in compenso l'organizzazione consentiva loro di poter parlare con Gesù tramite un cordless sul quale era poggiata un'ostia,ed inoltre avevano anche la possibilità di “scatenare l’ira del Padre Eterno” con la “dannazione all’inferno” delle vittime se non obbedivano alle loro richieste.
Ad un uomo avrebbero fatto credere che essi, in contatto diretto con la Madonna e il Padre Eterno, avrebbero fatto ottenere benefici spirituali e patrimoniali, prospettandogli gratificazioni e privilegi da parte di Dio.Ma ciò non accadeva.
Quindi questo loro modo di "operare" evidentemente provocava una forte sofferenza accompagnata da un altrettanto forte trauma psicologico.
Una certa assonanza con quanto riferito dagli ex Soka Gakkai c'è.
Ma ci vogliono le prove.Le prove siete voi stessi,unitevi e cercate giustizia.
Uscite allo scoperto,combattete con coraggio e se la verità venisse fuori sareste degli eroi,orgogliosi e soddisfatti,e perchè no,anche risarciti.
A questo punto sarebbero più che valide le motivazioni di revoca delle cittadinanze onorarie da Lui ricevute.
Altrimenti,è solo tempo perso.

Commenti: 1


Re: Re: Nooo alla Cittadinanza onoraria (Ascolta il messaggio) Tema: 11 - Post: 4509
a cura di Fausto Righi

del 02/07/2010 14:50:31

> Gennaro Barra, lei è stranito, io sono scnvolto,disgustato,indignato. Io ci ho creduto e sono stato calpestato. Mi dica che sta scherzando. La superficialità è sua e di quanti, del tutto ignari degli effetti chimici del mantra, si lasciano abbindolare dal suo presunto, anzi spacciato per tale,
“effetto mistico”. E si sentono veramente dei dritti. Loro, i Sokisti, i seguaci della Soka Gakkai e di Ikeda si sentono detentori della verità assoluta. La loro “rivoluzione umana” consiste nel “praticare” per trovare soldi, lavoro, amore, casa e via dicendo. Sono l’incarnazione del materialismo più bieco. E non mi dica che non è vero. Siamo in tanti pronti a testimoniare
quello che insegnano nei loro incontri periodici. Ha letto la testimonianza di Isabella P. di Milano, in questo forum? Lei non immagina nemmeno lontanamente quanti siano i casi del genere. Gente senza lavoro e senza soldi che se li fa prestare per darli alla Soka Gakkai il cui leader è plurimiliardario. QUESTO è LAVAGGIO del CERVELLO. UNA PERSONA SANA NON LO FAREBBE MAI. Personalmente ho
sentito “praticare” cioè recitare il mantra per la morte di persone sgradite, quando il primo valore del BUDDHISMO è la VITA. Ho sentito recitare per far vincere la squadra del cuore, per ottenere la consegna del frigorifero prima della data prevista, per trascorrere belle vacanze, per far innamorare qualcuno. Ho visto gente seriamente malata sentirsi dire dal responsabile della riunione Soka Gakkai che la COLPA della malattia era sua, del suo karma, perché i responsabili che conducono le riunioni, i famigerati zadankai, non sono scelti per la conoscenza della dottrina, ma per la fede cieca in Ikeda, cioè per l’incapacità di intendere e di volere qualcosa di diverso da quello
che vuole Ikeda. Se poi sono ignoranti e feriscono le persone non importa. Non voglio infestare lo spazio del Consigliere Giovanni Migliore con le dolorose testimonianze di ex membri. I siti dove si trovano sono citati nella documentazione della relativa area tematica. Lei, Gennaro Barra, non è la prima persona che invita ad un colloquio approfondito con i buddisti locali. Mi limito a una considerazione. Ma i buddisti, anzi i sokisti, locali o territoriali, che hanno promosso questa oltraggiosa cittadinanza, perché non si
fanno avanti in prima persona a smentire? Parlo di BONOMO, IOZZIA, ZIMMARDI. Glielo dico io il motivo. PERCHE’ è NOTO che non si può difendere l’INDIFENDIBILE. Perché si stanno vergognando che è stato scoperto pure il BLUFF delle BALENE e la COMICITA’ IRREFRENABILE dell’accoppiamento con WASHINGTON, FRANKLIN, GANDHI, M.L.KING, MADRE TERESA. Venissero lor signori, che veniamo noi a rispondergli. Perché per rispondere a certa gente bisogna essere stati membri della Soka Gakkai. Altrimenti è impossibile rendersi conto di quello che
sono capaci di fare. Lei invece cosa fa? Viene in avanscoperta, a perorare una causa persa? Al plurimiliardario, plurilaureato ma solo honoris causa,pluridecorato, autore prolifico di opere non sue, fascista e megalomane per sua stessa dichiarazione(Io sono il Re del Giappone …) pluricittadinanzeonorato, pessimefrequentazioniaccertato, comincia a non crederci più nessuno,FINALMENTE! Mi vergogno per lei per le considerazioni finali. Lei è un altro di quelli che appartengono alla categoria “Siccome imbrogliano tutti, imbroglio
anche io”. Cambi mestiere. E’ evidente che non sa fare l’avvocato. L’
onorificenza a Daisaku Ikeda è una Vergogna per Modica, per l’Italia, per l’Umanità. Mi dica una cosa: perché internet è pieno zeppo di siti anti Soka Gakkai e non ce n’è uno, ma dico uno, contro il DALAI LAMA?

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Re: Re: No alla Cittadinanza onoraria (Ascolta il messaggio) Tema: 11 - Post: 4507
a cura di Giovanni Di Raimondo

del 02/07/2010 14:42:57

> Signor Barra, i commenti vanno divisi per tipologia.
Ci sono commenti di chi si sente vicino alla Soka gakkai e l'ha abbracciata come Sua Religione.
Ci sono commenti di chi è uscito dalla Soka gakkai perchè ha ritenuto che non era ciò che si aspettavano, nei fatti non dava loro Pace.
Ci sono commenti superficiali sicuramente.
Ci sono commenti con una criticità interessante.
Ci sono commenti di perplessità.
La prima cosa da chiarire è che ognuno è libero di professare la Religione che preferisce, la tolleranza è massima, quindi se Lei vive bene la Soka gakkai, buon per Lei.
La seconda cosa da chiarire è che Lei deve fare altrettanto con chi è critico verso la Soka gakkai.
Io un superficiale, come Lei dice, perchè non ho alcun desiderio di conoscere la Soka gakkai (come mai Lei la chiama organizzazione? Non è una Religione?), la sete di conoscenza è un bisogno, una necessità, ma io mi sento appagato pienamente della fonte a cui attingo.
Il problema non è assolutamente Religioso o di Religiosità. Il problema è la cittadinanza onoraria assegnata, il Comune e chi lo rappresenta, ha snaturato il significato dell'Atto stesso, il valore non c'è, magari il Signor Daisaku Ikeda merita la santità, ma nulla ha da spartire col nostro territorio, a meno che non ci sia un secondo fine che potremmo chiamare "millantato credito", questi Atti inutili servono per accreditarsi, per acquisire visibilità, per portare numeri "all'organizzazione", in questo caso sono anche giustificate le foto che abbiamo visto alla mostra, il Signor Daisaku Ikeda accanto a Gandhi, Martin Luther King, Madre Teresa di Calcutta, Michael Gorbaciov, Nelson Mandela, ecc..
Rifletta, forse sono queste le cose che rendono discutibile e delegittimano la Soka gakkai, il Signor Daisaku Ikeda, i signori di Modica che hanno spinto il Sindaco a concedere la cittadinanza onoraria e il Sindaco stesso.
Non ho fatto alcuna domanda perchè ho capito che sieto poco avvezzi a dare risposte, forse preferite il dialogo quando è solo un monologo.
Buonasera.

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