> Salve a tutti. Sono una studentessa del liceo scientifico e sono proprio una alunna della quarta che deve essere accorpata. Vorrei condividere con voi quello che sto provando in questi giorni, le mie emozioni, il mio stato d'animo. Stamattina come tutti sapete siamo rientrati a scuola e il preside ci ha convocato nell'auditorium. non potete immaginarvi come mi sentivo in quel momento. Ero agitatissima: non sapevo quello che mi sarebbe capitato, la classe in cui sarei dovuta andare, con quali nuovi compagni avrei trascorso gli ultimi due anni di questo liceo. Mi sentivo come se oggi 26-09-2011 fosse il primo giorno del liceo.. ero agitata come quattro anni fa, come se in un attimo tutto fosse stato tutto cancellato. è normale? oggi poi non si è risolto nulla, e siamo punto e a capo. Il preside non ci ha garantito continuità didattica perchè non ci ha concesso di avere neanche un nostro professore della IV E nelle nuove classi, come punto di riferimento. Dice comunque che provvederà a rimescolare il tutto per venirci incontro: lo speriamo bene. Ora, nell'attesa, mi sento come ieri, molto, molto triste e stanca di questa situazione insostenibile. Concludo dicendo che noi non ci arrenderemo a tutto questo: Siamo delle persone con dei sentimenti non dei numeri !!!!!!
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Repliche per questo messaggio
- Commento inviato da: GattoComunista in data 26/09/2011 22:51:44
> Una volta la scuola era per pochi, solo per i figli dei ricchi e dei notabili. Poi con la democrazia è arrivata l'alfabetizzazione di massa. L'obbligo di frequentare la scuola,accessibile a tutti, sembrava una grande conquista della società civile.
Col passare del tempo si è ritornati al passato, la qualità della scuola pubblica è andata scemando, la differenza qualitativa fra scuola pubblica e privata si è allargata a dismisura, creando studenti di seria A e studenti di serie B.
Sinistra+Destra o destra+sinistra, appena saliti al governo hanno avuto il primo pensiero a dare picconate alla qualità della scuola e riforma dopo riforma hanno ristabilito il passato.
L'eguaglianza non esiste più, l'accesso alle scuole migliori è solo per pochi, sarà sempre più difficile mantenere i figli all'università e chi arriverà alla laurea sarà sempre un passo indietro a chi avrà fatto dei costosi masters all'estero.
Malgrado tutto, a costo di grandi sacrifici, i migliori emergono, ma poi sono costretti a lasciare l'Italia perchè restando si vedono tarpate le ali dai baroni di turno messi lì dalla politica.
Ospedali, università, centri di ricerca, sono in mano a gente cinica, priva di scrupoli e spesso incompetente. Sappiamo tutti che la politica non sceglie il meglio ma il più utile ad alimentare il proprio potere.
Anche qui stiamo vivendo il ballo del qua qua, oche starnazzanti che non si curano assolutamente degli studenti, ma uomini mossi dalla politica di potere e non di servizio, che hanno a cuore solo il consolidamento del proprio status.
In "cent'anni di solitudine" quando gli emissari del partito liberale andarono dal colonnello Aureliano Buendìa per trattare la fine della rivoluzione,così da poter accedere al governo con i conservatori,lo costrinsero a barattare gli ideali per cui aveva lottato per il potere.
Firmò, rifiutò ogni riconoscimento, e si lasciò morire di inedia nella sua casa natia.
Dico agli studenti, se ritenete di lottare per il vostro futuro, un futuro migliore rispetto a quello che purtroppo noi genitori vi stiamo consegnando, se pensate che i vostri ideali non si possono barattare col potere, non mollate, chiedete, a testa alta, il rispetto e la considerazione che meritate.
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