> Osservando l’enorme disagio vissuto da chi deve ritirare la pensione ad ogni inizio mese,mi chiedevo come mai le Poste Italiane(oppure le banche) non provvedessero a far recapitare al domicilio degli anziani (con servizio a pagamento ovviamente) l’importo in contanti da percepire. C’è chi inizia a fare la fila alle 7 di mattina dietro una porta che si apre inesorabilmente alle 8.30 e specie d’inverno è un calvario stile lager tedesco.Dopo aver conquistato l’entrata c’è chi deve attendere ancora qualche buona oretta affinchè possa “vedere e toccare” con mano l’attesissimo e ahimè molte volte insufficiente denaro (parecchie pensioni sono fra le 400 e le 600 € mensili) . E assistiamo impotenti a poveri vecchietti deformati da artrosi , artrite reumatoide,affetti da problemi cardiacie circolatori o diabetici che barcollano e soffrono nell’attesa . A tutto ciò (che non è poco)aggiungiamo il rischio di borseggio che potrebbero subire nel tragitto fino a casa ,e si sa, è un rischio in costante crescita. Dirigenti ed operatori degli uffici menzionati tendono a far utilizzare i moderni sistemi di pagamento elettronici :postamat bancomat,carte di credito con le quali si potrebbe avere il contanti in qualsiasi momento e all’esterno degli uffici,senza massacranti file. Ma nel 90% dei casi l’anziano vuole in mano le banconote tradizionali, impossibilitato comunque all’utilizzo delle tecnologie per svariati motivi (mentalità,livello culturale,difetti alla vista etc.). Per i sopramenzionati motivi,sarebbe fantastico se delle persone autorizzate ed affidabilissime svolgessero la funzione di “distributori umani di banconote” portando,oltre ad un sorriso,anche quanto dovuto dallo Stato a chi infaticabilmente ha lavorato una vita e che ancora purtroppo continua a soffrire anche per poter mangiare . Lunghe file dal medico,lunghe file nei laboratori d’analisi,lunghe file all’ospedale , lunghe file all’esattoria, lunghe attese degli autobus. Almeno facciamoli respirare questi poveri anziani, ricordiamoci che se saremo fortunati in un futuro più o meno prossimo saremo anche noi nelle loro stesse condizioni. Il cons.Migliore dirà : < Ma perché sta raccontando queste cose proprio a me ? > Ed io rispondo : < Perché ho notato in lei quella giusta sensibilità (virtù rara) che purtroppo manca a tantissima altra gente, insensibile alle altrui sofferenze. Quello descritto non è un problema per niente politico ma assolutamente di disagio sociale. Chiedo,anzi suggerisco che una bella lettera da Lei ben impostata ed indirizzata ai vertici locali,regionali o nazionali delle Poste o addirittura al Ministro delle Comunicazioni ,potrebbe almeno tentare di scuotere la coscienza di chi crede che dopo una certa età si può e si deve sopportare di tutto. Ed invece no. Aiutiamoli a vivere meglio e a far sì che non siano considerati solo e semplicemente dei numeri .
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Repliche per questo messaggio
- Commento inviato da: giovanni migliore in data 08/11/2010 22:10:40
> Caro blogger R.C.,condivido interamente la sua analisi e non potrebbe essere altrimenti in quanto la situazione a cui si riferisce è oggettiva e certamente meriterebbe una soluzione nei termini che lei ipotizza. Purtroppo,non so quanto potrà essere condiviso da Poste italiane; tuttavia, proprio per la mia assoluta condivisione del problema, le prometto che molto presto mi farò parte diligente per sensibilizzare chi di dovere, auspicando una possibile soluzione.
Grazie del contributo.
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