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ReplicaArgomento del Forum: Chi la fa l'aspetti. Da: R.C.

Leggete questa notizia di oggi apparsa su La Sicilia.it, dopo la commenterò.

--CATANIA - Dopo l'ennesimo scippo a Catania ai danni di una donna che ritira la pensione e viene aggredita dopo essere uscita dall'ufficio postale con la grave conseguenza della frattura di un braccio, interviene Francesco Tanasi segretario nazionale Codacons il quale afferma che gli scippi in città stanno diventando troppo frequenti ed occorre porre un rimedio serio. Tanasi oltre a chiedere una vera intensificazione dei controlli nei giorni di pagamento delle pensioni scrive al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, chiedendo di assegnare una scorta ad ogni pensionato che ritira soldi alla posta sino all'arrivo a casa. ---------
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Secondo me il segretario del Codacons chiede a Maroni un'assurdità:
cioè assegnare una scorta ad ogni pensionato. Una bestialità non realizzabile.
Non ho trovato il pezzo che scrissi circa un anno fa su questo argomento sul blog,ma in sintesi parlava dell'opportunità di far arrivare direttamente a casa la pensione alle persone più indifese,cioè gli anziani,i quali ogni inizio del mese devono affrontare quel calvario chiamato posta o banca,con l'aggravante che all'uscita di entrambi possono essere bersaglio di delinquenti senza scrupoli.
Non un politico,non un sindacalista,non un movimento di consumatori si è mai fatto portavoce di questo tipo di problema che tocca gli anziani,dimenticando che un domani,magari non troppo lontano,toccherà pure noi.
Vecchi non si nasce,ma lo si diventa,prima o poi anche noi andremo incontro a tutti quei disagi ai quali loro sottostanno senza che nessuno responsabilmente contribuisca ad alleviarglieli.
Chi la fa l'aspetti.

Repliche per questo messaggio

  • Commento inviato da: R.C. in data 08/11/2010 08:53:27
    > Osservando l’enorme disagio vissuto da chi deve ritirare la pensione ad ogni inizio mese,mi chiedevo come mai le Poste Italiane(oppure le banche) non provvedessero a far recapitare al domicilio degli anziani (con servizio a pagamento ovviamente) l’importo in contanti da percepire.
    C’è chi inizia a fare la fila alle 7 di mattina dietro una porta che si apre inesorabilmente alle 8.30 e specie d’inverno è un calvario stile lager tedesco.Dopo aver conquistato l’entrata c’è chi deve attendere ancora qualche buona oretta affinchè possa “vedere e toccare” con mano l’attesissimo e ahimè molte volte insufficiente denaro (parecchie pensioni sono fra le 400 e le 600 € mensili) .
    E assistiamo impotenti a poveri vecchietti deformati da artrosi , artrite reumatoide,affetti da problemi cardiacie circolatori o diabetici che barcollano e soffrono nell’attesa .
    A tutto ciò (che non è poco)aggiungiamo il rischio di borseggio che potrebbero subire nel tragitto fino a casa ,e si sa, è un rischio in costante crescita.
    Dirigenti ed operatori degli uffici menzionati tendono a far utilizzare i moderni sistemi di pagamento elettronici :postamat bancomat,carte di credito con le quali si potrebbe avere il contanti in qualsiasi momento e all’esterno degli uffici,senza massacranti file.
    Ma nel 90% dei casi l’anziano vuole in mano le banconote tradizionali, impossibilitato comunque all’utilizzo delle tecnologie per svariati motivi (mentalità,livello culturale,difetti alla vista etc.).
    Per i sopramenzionati motivi,sarebbe fantastico se delle persone autorizzate ed affidabilissime svolgessero la funzione di “distributori umani di banconote” portando,oltre ad un sorriso,anche quanto dovuto dallo Stato a chi infaticabilmente ha lavorato una vita e che ancora purtroppo continua a soffrire anche per poter mangiare .
    Lunghe file dal medico,lunghe file nei laboratori d’analisi,lunghe file all’ospedale , lunghe file all’esattoria, lunghe attese degli autobus.
    Almeno facciamoli respirare questi poveri anziani, ricordiamoci che se saremo fortunati in un futuro più o meno prossimo saremo anche noi nelle loro stesse condizioni.
    Il cons.Migliore dirà : < Ma perché sta raccontando queste cose proprio a me ? >
    Ed io rispondo : < Perché ho notato in lei quella giusta sensibilità (virtù rara) che purtroppo manca a tantissima altra gente, insensibile alle altrui sofferenze.
    Quello descritto non è un problema per niente politico ma assolutamente di disagio sociale.
    Chiedo,anzi suggerisco che una bella lettera da Lei ben impostata ed indirizzata ai vertici locali,regionali o nazionali delle Poste o addirittura al Ministro delle Comunicazioni ,potrebbe almeno tentare di scuotere la coscienza di chi crede che dopo una certa età si può e si deve sopportare di tutto. Ed invece no. Aiutiamoli a vivere meglio e a far sì che non siano considerati solo e semplicemente dei numeri .




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