sante parole, caro Sig. Righi. Neanche a farlo apposta oggi pomeriggio ho ricevuto la visita di due Testimoni di Geova; come mio solito le ho accolte per parlare (non li caccio via come fanno tanti) e per l'ennesima volta ho potuto constatare, con mio grande dispiacere, che se uno non la pensa come loro, pur parlando il loro linguaggio, è una persona da evitare: sono andate via dicendo che avevano "troppo da fare" per poter continuare la discussione. Già di per se questo ha dell'incredibile (visto che normalmente è il malcapitato che adduce questa scusa per toglierseli di torno), ma la cosa più strana è che al mio semplice messaggio d'amore e di pace ribattevano con salmi e versetti, dimostrando una somma vacuità di spirito. Quanta ragione ha il suo commento che voglio ripetere con forza: "Bisogna essere puliti per cogliere la spiritualità, non importa da che fede provenga.Quelli che non lo sono proiettano soltanto la loro dimensione. Che è inesistente".
Non mi permetto di rispondere al Grande Imprenditore-Costruttore Ibleo, ma attendo con ansia che lo faccia lei. Con molta trepidazione lo attendo.
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Repliche per questo messaggio
- Commento inviato da: Fausto Righi in data 10/08/2010 22:42:49
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Caro Silvio, rispondere al Grande Imprenditore – Costruttore Ibleo sarebbe come cercare di parlare con i Testimoni di Geova. Il fanatismo è un morbo che si diffonde in diversi campi. Ha comunque un terreno comune: l'ignoranza. Quelli che ignorano cosa significhi il rispetto degli altri, e qui si parla di un monaco che vive di elemosine, ignorano i valori fondamentali della convivenza civile. Serve parlare con questa gente? Ne dubito. Se qualcuno pensa che pagando le tasse ha assolto i suoi doveri di civiltà, di solidarietà e di rispettabilità siamo ancora alla preistoria. Che dirle? De minimis non curat Praetor. Mi stia bene. Gli amici degli amici sono miei amici.
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