Consiglio Comunale di Modica. Non viene ne bocciato ne approvato il punto relativo all’elenco degli immobili. Solidarietà al giornalista Saro Cannizzaro Fonte: ufficio stampa comune di modica
Al Consiglio Comunale di Modica di ieri sera non ci sono stati i voti ne per adottarlo ne per bocciarlo l’aggiornamento del Piano di valorizzazione ed alienazione del patrimonio comunale ovvero approvazione elenco immobili. Un atto propedeutico al bilancio di previsione perché in qualche modo lo condiziona.
L’argomento non essendo stato bocciato rimane all’ordine del giorno e la commissione bilancio avrà nuovamente modo di riesaminarlo anche sulla scorta delle indicazioni che sono pervenute in consiglio dai vari gruppi
Presenti ventidue consiglieri all’appello il civico consesso si apre con un intervento del Presidente Scarso che ha espresso a nome del consiglio comunale solidarietà al dipendente comunale e giornalista Saro Cannizzaro vittima di un attentato intimidatorio avvenuto stanotte.Rileva la pericolosità dell’azione criminale che è indice di un atto preoccupante e che in sé costituisce un gravissimo precedente e allora c’è la necessità di esprimere solidarietà ai giornalisti per garantire loro un lavoro sereno. Solidarietà esprime il capogruppo del Sel Vito D’Antona; chiede, poi, del come mai il consiglio non è stato convocato stasera per partecipare all’azione di contrasto, insieme agli altri consigli comunali a Ragusa, alla manovra finanziaria votata alla Camera che taglia fondi ai comuni e alle provincie. E vuole capire le ragioni per le quali non si è aderito a questa iniziativa dell’Anci. Il Presidente Scarso informa che l’8 settembre scorso è stata recapitata al’Ente una nota del Sindaco di Ragusa, in qualità di coordinatore dei sindaci della provincia, al Sindaco di Modica e dal quale il presidente ha avuto conoscenza dopo la seduta dell’ultimo consiglio. Informa che il Sindaco non ha inteso informarlo di questo; se ciò fosse avvenuto sarebbe stato consequenziale. Il Sindaco replica dicendo che oggi ha partecipato all’incontro dei sindaci in Prefettura e atteso che il consiglio era stato convocato per il bilancio, materia importante e fondamentale, non ha inteso chiedere una sospensione del consiglio e credeva, comunque, che la stessa nota fosse arrivata al Presidente del Consiglio comunale.
Si introduce il punto relativo all’approvazione dell’elenco immobili, aggiornamento del piano di valorizzazione ed alienazione del patrimonio comunale. Su questo il Presidente Scarso chiede di avere la notifica della convocazione al commissario Giorgio Aprile al fine di evitare, anche questa volta, una sospensione del punto per un vizio procedurale. Il consiglio viene sospeso, per questo accertamento, per quindici minuti. Alla ripresa sono presenti ventidue consiglieri. Informa che la convocazione al consigliere Giorgio Aprile è stata fatta ma non ha notizia della notifica e si va dunque avanti con il punto; sarà eventualmente il consigliere Aprile a sollevare il problema.
Il consigliere Paolo Nigro propone il voto per verificare se il consiglio voglia avvalersi o meno del parere della commissione.
Il consigliere del Sel Vito D’Antona si dichiara favorevole in quanto intende avvalersi del parere e per entrare nel merito della questione inerente la lista dei beni.
Il capogruppo dei popolari, Salvatore Cannata ritiene offensivo discutere un argomento di questo tipo senza il necessario parere. Quindi si dichiara favorevole.
Il presidente della commissione Poidomani valuta che si possa andare avanti perché non è presumibile che in commissione ci possa essere sempre il plenum.
Il consigliere Giovanni Migliore dichiara che il parere della commissione sia utile per una analisi completa del punto per cui si dichiara favorevole a volersene avvalere.
Ai voti i contrati sono undici, otto favorevoli e quattro astenuti. Il consiglio non approva e quindi l’argomento viene posto in discussione.
Il Sindaco illustra il punto. Sostiene che il disavanzo di amministrazione rispetto agli anni precedenti è oggi di nove milioni e mezzo di euro e quindi dall’elenco sono stati esclusi immobili,rispetto alla lista precedente, e quelli inseriti valgono un totale di quindici milioni di euro. Esclusi per valorizzarli sono il parcheggio di Viale Medaglie D’oro che sarà inserito nel progetto di finanza nell’ambito della gestione dei parcheggi in città; terreno zona fontana grande oggetto di un finanziamento regionale e il mercato ortofrutticolo che ha una destinazione precisa: come scuola al posto di Santa Marta o area a verde attrezzata dove esiste già un progetto. Rimangono esclusi dalla lista dei beni alienabili locali comunali in zona S3, Palazzetto Scherma, Palazzina stazione sollevamento San Pancrazio, Palazzo delle Poste, ex Asilo Antoniano, Geodetica di Via Fabrizio, Geodetica di Via Mascagni.
Il consigliere del PD Giancarlo Poidomani propone di escludere dall’elenco i seguenti cespiti: Villa di Via Silla, area ex foto boario, campetto di tennis a Marina di Modica e Chiesa del Ritiro.
Il consigliere Giovanni Migliore ritiene che siano delle scelte incomprensibili da parte dell’amministrazione come l’inserimento di beni considerati alienabili quando questi sono oggetto di investimento, grazie ad una convenzione con la provincia regionale ( vedi campo sportivo V.Barone) e indicata la destinazione d’uso. Il suo valore è di tre milioni e mezzo. Il bene andrebbe a questo punto eliminato dalla lista dei beni alienabili.
Il consigliere Vito D’Antona precisa che malgrado le aste fatte negli anni siano andate deserte, non comprende perché ciò sia accaduto atteso che vi erano in lista beni appetibili. Questo comporta il mancato decremento del debito dell’Ente. Il piano di valorizzazione è oggi diverso perché il disavanzo di amministrazione è di nove milioni e 800 mila euro e quindi la lista è stata rimodulata e ci si trova un elenco di cespiti alienabili per quindici milioni che viene giudicato eccessivo rispetto al debito e quindi bisognerebbe escludere alcuni beni. Propone di eliminare dall’elenco la Villa di Via Silla, l’ex Foro Boario , l’ex campo di tennis di Marina di Modica e Chiesa del Ritiro. E aggiunge il campo sportivo “V.Barone” e l’ex Palazzo delle Poste.. Chiede che questa proposta possa essere discussa e valutata. Il consigliere Paolo Nigro valuta che non sono stati resi appetibili gli immobili dell’ente con destinazioni d’uso specifiche come previsto dalla legge. Nessuno ha avuto la volontà di farlo. Per tale ragione non si vendono. Sull’area dell’ex foro boario si potevano prevedere delle valorizzazioni atteso che insiste un finanziamento regionale per la sua riqualificazione. Si attende delle risposte da parte dell’amministrazione. Il Presidente del consiglio comunale informa che da stamani il Comune non ha più il possesso dell’ex Palazzo delle Poste in quanto è stato nominato l’esecutore giudiziale e la gara di vendita è stata fissata il 15 novembre p.v. Per tale ragione va escluso in ogni caso.
Il capogruppo del Pdl Michele D’Urso giudica irrealizzabile la vendita dei cespiti ed esagerata la cifra proposta rispetto al disavanzo d’amministrazione. Sul campo sportivo “V.Barone” chiede se è vendibile considerato che la provenienza è una donazione e poi come si potrebbe alienare quando è stato oggetto di una convenzione con la Provincia regionale di Ragusa. Il palazzo ex Telecom pare che sia un bene di cui il Comune non è proprietario; lo è un fondo di investimento quindi va comprovato il titolo di proprietà. Contrario alla cessione dello spazio a verde di Via Silla. L’esclusione di questi beni farebbe scendere a dieci milioni di euro il valore del patrimonio rispetto al disavanzo di amministrazione che non è frutto di abilità di questa amministrazione ma bensì di un’operazione che andava fatta sui residui fin dal 2007.
Il capo dell’UTC, ing. Puccio Patti, chiarisce i dubbi esposti dai consiglieri Migliore e D’Urso che chiedono all’amministrazione se intende valorizzare il patrimonio.
L’Assessore Giuseppe Sammito replica al consigliere D’Urso sulla operazione di riduzione del disavanzo. Eliminando i residui attivi e passivi è stata solo fatta un’operazione cartacea, cartolare che già si poteva fare nel 2007. Questa amministrazione ha preferito diluire il disavanzo; vale a dire che il capo dell’UTC per tre anni, commenta sarcasticamente,i ha lavorato inutilmente a fare elenchi, impegnando tutto l’ufficio, e a cercare di vendere i cespiti. L’amministrazione si è invece impegnata a mettere ordine ai conti e a fronteggiare la crisi economica in modo serio attesi i livelli finanziari del nostro ente. Modica era il primo comune in Italia in fatto di disavanzo di amministrazione, nel 2009 è secondo, per il 2010 sarà almeno trentesimo. Allora invita ad essere seri e a prendersi tutti sul serio. Ritiene sia possibile che la cifra di quindici milioni a fronte dei nove milioni e ottocento mila euro di disavanzo attuale possa essere diminuita eliminando dalla lista alcuni cespiti a cui peraltro fanno riferimento gli emendamenti già presentati.
Il consigliere del PDL Michele D’Urso giudica una favoletta il risanamento dei conti di Modica: “in un anno non crederò mai che questa amministrazione ha eliminato dodici milioni di euro di disavanzo.” Annuncia che con le carte alla mano illustrerà tutte le operazioni finanziarie che hanno caratterizzato questa amministrazione. Chiede che il Campo sportivo “V.Barone” sia tolto dall’elenco dei cespiti alienabili. Chiede poi di sapere se l’auditorium di Piazza Baden Powell è stato ceduto alla provincia o meno. Il consigliere Giovanni Migliore informa che agenzie si occupano della consulenza per la valorizzazione e la vendita dei cespiti e dichiara che si è recato con dei consulenti dal Sindaco i quali hanno chiesto, nel corso di un incontro, delle informazioni di merito tanto che il primo cittadino avevo dato disposizioni in merito ma da allora lui non ha saputo più nulla e chiede oggi di avere notizie. Il Sindaco nel suo intervento rileva che il manifesto dal titolo “i Conti di Modica” riporta i dati noti in consiglio comunale e le cui cifre sono certificate. Il risultato è un lavoro di tre anni di questa amministrazione. Il disavanzo è frutto del bilancio dello scorso anno, cancellazione di residui frutto di transazioni operate con i creditori, Il Sindaco non ricorda l’incontro con i consulenti proposti dal consigliere Migliore. Sul campo sportivo “V.Barone” è un bene disponibile e la provincia, ove il Comune dovesse venderlo, entro otto mesi la Provincia dovrebbe lasciarlo disponibile senza nulla a pretendere sull’investimento fatto. Sia sul campo sportivo che sulla scuola di Santa Marta non si toccherà una pietra sino a quando non sarà realizzato un campo sportivo in sostituzione o una scuola in sostituzione. Sull’auditorium si aspetta l’offerta ufficiale di acquisto della provincia. Sul’ex palazzo delle Poste l’amministrazione e il consiglio comunale precedente non hanno inteso sfruttare il progetto di riqualificazione, frutto di un concorso di idee, con una piazza. L’immobile è rimasto chiuso ed inutilizzato. A questo punto non essendo obbligati ad inserirlo tra quelli alienabili l’amministrazione ha inteso impiegarlo, con pochi investimenti, per le necessità dell’ente. Sugli emendamenti e sulla delibera si aprono le dichiarazioni di voto. Il PD e Mpa ritirano il loro emendamento per bocca dei capigruppo consiliari.
IL consigliere Vito D’Antona non ritira la firma nei due emendamenti che rimangono in vita e propone un ritorno del punto in commissione. Non li ritira perché non ha compreso il parere contrario del dirigente, non intende votare il punto contro il parere del dirigente.
Il capogruppo dei Popolari Salvatore Cannata propone di inserire una pregiudiziale secondo la quale il punto debba tornare in commissione per poter esprimere un voto motivato.
Il consigliere Paolo Nigro ritiene defraudate le competenze del consiglio: o si vota così oppure si va a casa atteso che il punto non può essere ritirato in quanto si è in fase di dichiarazioni di voto. L’amministrazione non sta mettendo il consiglio nelle condizioni di potere votare serenamente.
Il consigliere Giovanni Migliore ritiene che ci sono valori che non sono più reali; essi sono svalutati del 20% dopo la gara deserta del 6 settembre scorso, e quindi non ci sono più riferimenti certi e si appella al segretario e al presidente per trovare una soluzione che riporti il punto in commissione.
Il capogruppo dell’Mpa Silvio Iabichella ritiene che l’atto non è più reale e quindi non si può votare. Il Presidente Scarso afferma che non c’è nessuna diminuzione del 20% del valore dei beni fino a quando non si tiene la prossima asta. Il capogruppo del PD Giorgio Zaccaria ritiene che si possa andare avanti perché esiste ancora la compatibilità delle somme. I consiglieri Carmelo Cerruto e Nino Cerruto annunciano il voto favorevole al primo emendamento.
Si vota sul primo emendamento . Ai voti si registrano tre favorevoli, cinque contrari e quattordici astenuti.
Il consiglio non approva .
Il secondo emendamento, D’Antona, ( inserire il campo sportivo “V Barone” tra quelli da valorizzare e l’ex palazzo delle Poste da non alienare) .
Ai voti nessun favorevoli, tredici contrari e nove astenuti.
Il consiglio non approva.
La delibera nel suo complesso ottiene undici voti favorevoli, sei contrari e cinque astenuti. L’argomento attesa la parità dei voti non è ne approvato, ne bocciato.
Quindi rimane all’ordine del giorno.
La seduta viene rinviata a lunedì 19 settembre alle 19.
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