Modica – Caso Quetzal: “… ” Disparità di trattamento tra gli imprenditori del Cioccolato Modicano!
Mi sono astenuto dal fare apprezzamenti sul merito dei licenziamenti operati dalla Coop. Quetzal perché nessun titolo avrei avuto, io come gli altri, per farne. Ancor più il contenzioso è da considerare “CAMPO MINATO” per la politica e per le rappresentanze istituzionali in quanto di esclusiva competenza delle Organizzazioni Sindacali, se chiamate in causa, e della Magistratura del Lavoro, se adita.
Mi interpella, invece, e non soltanto me, ma buona parte della cittadinanza, la dibattuta questione circa il dovere o la facoltà d’intervento della politica nel campo delle iniziative imprenditoriali, di qualunque natura esse siano, con o senza profitto.
Non posso non esprimere il mio stupore per la circostanza che mentre l’AVIS, il PD, il Sindaco di chiara estrazione PD, si sono profusi in esaltazioni dei meriti della Coop. Quetzal per l’iniziativa “I’m mensa mente”, realizzata in Piazza Matteotti a Natale 2009 nel tendone-mercato equo e solidale, il loro silenzio assordante cala sulle iniziative assunte dal “Consorzio di Tutela del Cioccolato Modicano per il riconoscimento dell’IGP”.
E dire che sia la Coop. Quetzal, che il Consorzio di Tutela, hanno, o dovrebbero avere entrambi, il denominatore comune della “promozione e valorizzazione del cioccolato Modicano”.
Ci ha fatto sapere il vice coordinatore del PD di Modica, intervenendo sulla vicenda dei licenziamenti alla Quetzal, che tale Cooperativa ha nel proprio direttivo componenti che “… fanno capo senza alcun dubbio ad un’area culturale e politica affine a quella del Partito Democratico …”.
Secondo me avrebbe fatto bene a parlarne solo all’interno del Suo Partito, ma tant’è ha autorizzato noi cittadini a dedurre che l’esaltazione della Quetzal ed il silenzio sulle iniziative del Consorzio di Tutela non sono del tutto casuali, ma equivalgono alla sponsorizzazione con pubblicità gratuita per la prima. Da consigliere comunale deduco anche che corrispondono ad una scelta faziosa che non avrebbe dovuto avere matrici istituzionali.
Il Ministro del Lavoro, nel nostro piccolo il Sindaco, può intervenire se chiamato in causa dalle Rappresentanze dei Lavoratori e delle Imprese, con il compito di mediare, magari facilitando accordi, in vertenze che hanno ricadute sul tessuto economico e sociale, rispettivamente della Nazione e della Città (Modica).
Il Sindaco non può non sapere, in quanto, lui che si diletta a calcetto, sa benissimo che l’entrata a gamba tesa intenzionale od a piedi uniti è un fallo da espulsione.
E lui nel rapporto privilegiato con la Cooperativa Quetzal è entrato per ben due volte a piedi uniti.
Nella prima, con grande mecenatismo, a spese del comune, ha erogato un “ … contributo economico che ha coperto parte delle spese sostenute per gli eventi musicali, ha concesso in forma gratuita l’utilizzo di Piazza Matteotti per tutto il periodo della manifestazione (oltre un mese - nessuna tassa di occupazione suolo pubblico pagata) ed è venuto incontro in tutti i modi possibili alle esigenze di carattere tecnico che di volta in volta hanno richiesto l’intervento delle strutture comunali” (n.d.r. dichiarato dall’AVIS con comunicato stampa).
La seconda volta quando, nella qualità di Sindaco, ha garantito il Suo intervento riparatore e risolutore rispetto al licenziamento delle tre lavoratrici.
Quindi non da mediatore chiamato in causa dalle parti per una generale ricaduta sul tessuto economico e sociale di Modica, bensì da “colui che può …”, quasi a voler evocare il “ … ghe pensi mi …” spesso richiamato nei suoi interventi dal Buon Bersani!
Se Buscema non ha alcun titolo istituzionale per interferire ufficialmente nella vicenda, a che titolo allora è intervenuto?
Il Suo intervento, confermato nella Sua nota con cui rompe il silenzio sulla vicenda, alimenta paradossalmente la cultura del sospetto (questa volta nei suoi confronti) e foraggia quanti sulla questione stanno speculando esercitandosi nella dietrologia.
Non di rado capita di restare sepolti sotto la cultura del sospetto di cui si è stati alfieri e convinti assertori.
Io non mi associo a quanti speravano che il Sindaco mettesse il piede in fallo, anzi mi auguro che riprenda velocemente la Sua funzione istituzionale affrancandosi dal sospetto di avere interessi particolari (personali, di partito, etc.) e soprattutto che assuma il ruolo di Sindaco di tutta la Città, che dovrebbe avere a cuore l’economia di Modica cui concorrono tutti, siano o meno della stessa Sua parte politica.
Il Cioccolato sarà l’ORO NERO della Città, quindi di tutti i Modicani per le ricadute sull’intera economia, solo se le Istituzioni sosterranno tutti gli artigiani e cioccolattieri, anche quelli che non si fregiano di essere Onlus, nel percorso del tanto atteso riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) del Cioccolato Modicano.
Se il Sindaco sarà super parters ed affiancherà anche chi sempre tenacemente incalza le Istituzioni competenti in materia ci guadagnerà due volte: allontanerà da sé i sospetti e sarà il Sindaco dei Modicani, non già dei Suoi elettori, meno che mai di quelli a lui “culturalmente e politicamente affini”.
Paolo Nigro Consigliere Comunale Indipendente
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