Brani Tratti da: Giovanni Modica Scala, La Grande Alluvione, Ed. "Voce Libera di Modica" 1969 <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< -------------------- Secondo le risultanze del censimento del 1901,appena un anno prima della Grande Alluvione, Modica si trovava, per numero di abitanti presenti,al 37° posto dell'elenco dei più grossi Comuni d'Italia ed al 4° posto di quelli della Sicilia, dopo Palermo, Messina e Catania.
Modica aveva anche un proprio Rappresentante al Parlamento Nazionale. Ed è proprio a lui che vogliamo fare riferimento esplicito, nel dichiarare che il Governo era stato più volte interessato alla soluzione del problema più grave, più urgente del nostro Comune :la sistemazione e la copertura dei due torrenti. Sul conto dei quali, riteniamo necessario, prima di addentrarci nel nostro lavoro, dare qualche breve cenno storico.
La città, anteriormente al 1902, nel corso di lunghi secoli, aveva sofferto per inondazioni più o meno gravi; e la cattiva fama dei suoi torrenti,in particolar modo del Pozzo dei Pruni, è testimoniata ampiamente da scrittori antichi e moderni.
Raffigurando, come altre volte è stato fatto, il corso dei torrenti come una gigantesca ipsilon Y, la copertura nascose i segmenti superiori, lasciando scoperto quello inferiore.
Modica veniva a perdere, così, quell'aspetto singolare che ne faceva -secondo i dizionari della seconda metà del novecento - la città più caratteristica d'Italia, dopo Venezia.
Da questi torrenti,Pozzo dei Pruni e JanniMauro, quando sono riboccanti, nascono le inondazioni della mezza città di sotto, cioè quella parte del paese ove esistono le strade a ruota e tutto ciò che al vivere civile si appartiene.
Ai nostri giorni, tré ne sono avvenute. Una al dì 24 dicembre 1818 che ruinò quattro ponti ed una parte di strada rotabile di trecento passi circa, lasciando sommersa nella belletta molta quantità di frumenti, orzi ed altri generi riposti nei granai e nelle officine di primo piano. L'altra il 22 gennaro 1830 e, finalmente, il fatale acquazzone del 10 ottobre 1833 che, per calcolo di approssimazione costò a Modica la perdita di centomila onze, in danni sì pubblici che privati (n.d.a.: Oltre alla perdita di vite umane: sette, secondo la relazione dell'Intendente o nove, secondo il rapporto. Centomila onze corrispondono a più di un miliardo di lire attuali.
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
Evidentemente le varie amministrazioni succedutesi negli anni a seguire,compresa l'attuale,della storia passata della ns.Città non gliene è importata un fico secco.
|