lunedi pomeriggio a Modica un ragazzo di 24 anni stava montando un'antenna informatica adsl sul tetto di una casa per conto della ditta in cui lavora; all'improvviso cade dalla scala e sbatte violentemente la testa:ambulanza,ospedale maggiore,poi in serata elisoccorso verso il Cannizzaro di Catania.Intervento chirurgico,prognosi riservata,situazione fino ad oggi stazionaria. Un dramma per la famiglia.Un dramma dovuto alla fatalità ed al fatto di trovarsi in sicilia.Questo ragazzo,operaio per l'occasione,è un dottore in scienze informatiche,laureatosi meno di un anno fa. E dai computer si ritrova sui tetti a montare antenne per qualche centinaio di euro al mese.Tanto rischio,poca prevenzione,pochi soldi,tanto dolore.una laurea a modica serve anche a questo,salire sui tetti e rischiare la vita,altrimenti...muori di fame. Conosco il ragazzo e la famiglia,formulo i miei più sinceri auguri dal profondo del cuore. Sono amareggiato e sconvolto da questa triste realtà che ci circonda, se manca il lavoro per i giovani,manca tutto,è finita. Anni di studio e sacrifici per cche cosa?
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Repliche per questo messaggio
- Commento inviato da: silvio in data 19/01/2011 23:28:45
anche se non lo conosco, mi associo agli auguri di una pronta guarigione di un ragazzo che ha visto mortificare le sue aspirazioni da una società che non dà sbocchi.
gli auguro di trovare anche un più consono impiego.
mi rattrista pensare che tanti come lui si trovano in una condizione di precarietà, dopo aver affrontato anni di sacrifici all'università (magari andando a rimpinguare le casse di Istituti universitari blasonati del nord Italia, e magari anche pagando affitti che sfiorano l'indecenza e sicuramente trovano humus per l'evasione fiscale, tanto chi controlla se una casa viene affittata a 4+5 studenti per 1000+2000 euro al mese e ne vengono dichiarati 300+400?).
Una mia parente è un caso emblematico: laureata in Scienze Politiche, da 4 anni in cerca di prima occupazione, attualmente è part time in un call center.
Di sicuro non rischia di cadere da un tetto, ma l'umiliazione che deve subire quotidianamente per poche centinaia di euro mensili, pur sapendo che con un curriculum scolastico che vanta, tra l'altro, la perfetta conoscenza di due lingue straniere, potrebbe aspirare a ben altro, le crea scompensi psicologici non indifferenti. Se poi la si paragona ad un ministro della pubblica istruzione del calibro di quella attuale, allo sconforto si aggiunge la rabbia di vedere premiata l'ignoranza e la presunzione a scapito del buon governo.
E come lei centinaia di giovani cervelli del Sud che pagano lo scotto di essere nati in una parte sbagliata del Paese, una parte che perde dignità da 150 anni fino a convincerla che è giusto così.
Viva l'Italia Unita (e speriamo che arrivi presto!).
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