correva l'anno 2008.....
PESCARA. L'indagine che la procura ha portato avanti sugli appalti dei cimiteri ha scoperchiato una serie di episodi, non tutti inediti, che gettano ombre sulle modalità di assegnazione dei lavori e non solo.
* CIMITERI 2+ DE CESARIS VERSÒ SOLDI AL GIORNALISTA SU RICHIESTA DI D’ALFONSO
* CIMITERI 3+ LAVORI A CASA DI D'ALFONSO GRATIS
Per questa questione sono indagati per corruzione propria aggravata Luciano D'Alfonso, il suo braccio destro Guido Dezio, e l'imprenditore Massimo De Cesaris. Tutti e tre da lunedì sera si trovano ai domiciliari e oggi saranno ascoltati dalla Procura di Pescara, per la prima volta dopo il loro arresto. «Massimo De Cesaris», si legge nell'ordinanza del Gip De Ninis, «è l'imprenditore che, all'esito di una delicatissima operazione di ingegneria tecnico-giuridica, costellata di violazioni di legge e governata dall'uso distorto della procedura di evidenza pubblica, ha potuto aggiudicarsi quale unico partecipante il project financing per la ristrutturazione, ampliamento e gestione dei cimiteri di Pescara San Silvestro e Colle Madonna». Già da qui si capiscono i diversi dubbi su una operazione giudicata tutt'altro che trasparente. Secondo il gip, infatti, «l'iter amministrativo appare sostenuto da una volontà politica tenace che viene ricondotta al sindaco». Era lui, secondo l'accusa, che dettava le regole e impartiva gli ordini. Ad operare erano sempre terzi. Completamente estraneo ai fatti, invece, risulta essere l'assessore ai cimiteri Balducci che sollevò formalmente il problema della privatizzazione del cimitero dicendo chiaramente di essere stato estromesso da qualunque partecipazione decisionale.
«PROJECT FINANCING FUORI LEGGE»
Secondo l'accusa, che si è avvalsa di alcune consulenze tecniche, «l'originario intervento presso il cimitero di Colle Madonna», dove era prevista la manutenzione straordinaria, «è di per sé incompatibile allo spirito della legge sul project financing». Infatti, se così fosse non dovrebbero essere previsti oneri finanziari per la pubblica amministrazione. Ma non solo: secondo l'accusa ci sono «anomalie plurime e gravissime» che denoterebbero «una strategia volta a pilotare la gara in favore dell'unico partecipante». Tra le varie «anomalie», si legge nell'ordinanza, ci fu l'estromissioni dell'impresa Rialto (già aggiudicataria dei lavori di ampliamento dei cimitero di Colle Madonna per un importo che superava il milione di euro). Venne spedita così una lettera, «a firma del geometra Giampiero Leombroni, direttore dell'area Tecnica Lavori Pubblici e dall'architetto Di Febo, responsabile del procedimento», in cui si chiedeva di «rinunziare alla gara già aggiudicata nella mera prospettiva dell'amministrazione di realizzare ulteriori loculi nei due cimiteri». Qualche giorno dopo la Rialto si tirò effettivamente indietro: «la Rialto Costruzioni srl accetta l'invito e (…) spontaneamente rinuncia a qualsiasi pretesa».
MODIFICHE AL PROGETTO SENZA PASSARE DAL CONSIGLIO COMUNALE
Sempre secondo l'accusa, inoltre, il project financing venne cambiato in corsa: «il geometra Leombroni (direttore dell' Area Tecnica Lavori Pubblici) amplia l'oggetto dalla sola "manutenzione" alla loro "gestione" sempre senza decisione del Consiglio comunale che non è mai stato chiamato a pronunciarsi in merito». «Nei giornali e nell'albo Pretorio del Comune il Leombroni», si legge ancora nell'ordinanza, «fa pubblicare una rettifica dell'originario avviso indicativo di project jìnancing con la fuorviante dizione di "proroga termini", così violando i termini ed i contenuti minimi dell'avviso previsti dalla legge Merloni. Analoghe violazioni in materia di pubblicità si ripetono nel successivo sviluppo del procedimento». L'unica offerta che arrivò fu poi quella dell'Ati Angelo De Cesaris srl- Delta Lavori. «Il 13 dicembre 2004», si legge ancora nell'ordinanza, «la commissione incaricata approva la proposta del project financing sebbene non fosse conforme al piano di fattibilità elaborato dall'ente appaltante né al piano regolatore della città». Il 13 gennaio 2005 anche la giunta approvò il project financing. «D'Alfonso è assente», scrive De Ninis, «ma non si può dubitare che egli sostenesse il progetto con la sua volontà politica».
PROGETTO NON CONFORME AL PRG
Secondo l'accusa, inoltre, l'istruttoria del geometra Leombroni e la relazione della Commissione "dimenticarono" di rilevare che il parcheggio previsto per il cimitero di San Silvestro «ricade in zona agricola, mentre sulle aree già destinate a parcheggio è previsto parte dell'ampliamento cimiteriale. Nei progetti preliminari anche i nuovi parcheggi previsti per il cimitero di Colle Madonna non sono conformi alla destinazione del Prg (i definitivi invece lo sono)». La giunta il 6 marzo 2006 avrebbe dovuto prendere atto della non conformità della proposta di De Cesaris al piano regolatore ed al progetto preliminare «ma anziché avviare gli atti per l'annullamento della gara decide semplicemente di stralciare tali opere, approvando il resto».
«NON CONOSCO IL PROJECT FINANCING»
L'ex sindaco nel corso dell'interrogatorio con il pm ha «preso le distanze dai comportamenti di quelle persone che sono stati fedeli e stretti collaboratori». Anche sulla questione dei cimiteri ha fatto altrettanto e detto «non conosco l'iter del Project financing». Per l'accusa però questa presa di distanza «non riesce a scalfire il materiale probatorio raccolto».
TUTTI I PAGAMENTI DI DE CESARIS
La polizia nei mesi scorsi ha eseguito una perquisizione nei confronti di Massimo ed Angelo De Cesaris. E' stato sequestrato, nella borsa porta-documenti di Massimo, un appunto informale che riepilogava i versamenti verso i partiti politici. I versamenti sono divisi tra quelli operati attraverso la società Anzuca S.r.l. e quelli operati personalmente. Tra quelli personali, spicca quello di € 13.000 erogato all'allora candidato sindaco Luciano D'Alfonso. Tra quelli societari l'erogazione di € 15.000 in favore della Margherita per le elezioni regionali del 2005. Per la procura nell' aprile 2006 Massimo De Cesaris versò, tramite l'Anzuca S.r.l., un contributo non dichiarato di 5.000 euro al partito politico del sindaco D'Alfonso. Di tale versamento è stata trovata una annotazione nella contabilità ufficiosa tenuta da Dezio ma anche in quella di De Cesaris. L'appunto sequestrato a Dezio contiene un'altra indicazione giudicata dagli inquirenti «interessante»: tra i soggetti indicati come possibili finanziatori vi è il nominativo dell'avvocato Marco Mariani, membro della commissione che ha approvato il project financing di De Cesaris. Per l'accusa «il suo nominativo non può essere frutto dell'iniziativa di Dezio, che con lui non ha avuto alcun rapporto istituzionale». «L'indicazione», si legge nell'ordinanza, «non può allora provenire che dal D'Alfonso, che ha indicato e appoggiato la sua nomina».
18+12+2008 12.31
maggiori dettagli su: http:++www.primadanoi.it+modules+bdnews+article.php?storyid=18351
|