Giovanni Migliore - Cittadino Modicano


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ReplicaArgomento del Forum: Il mio pensiero...sui mercati contadini. Da: R.C.

Si parla tanto,in questi giorni, di "filiera corta". I proclami a favore dei produttori aderenti ai mercati contadini non si contano.
Ogni politico di turno dice la sua; vogliono accaparrarsi in tal modo, evidentemente, quella fiducia,da parte degli addetti, che ormai manca; sfiducia dovuta all'evidente stato di crisi che sta colpendo l'agricoltura più di ogni altro settore.L'annaspare della politica ed il suo conseguenziale fallimento portano essa a trovare soluzioni piccole scaturite da idee ancora più piccole.
L'agricoltura è in ginocchio,lo sanno tutti,e grazie all'istituzione di questi mercati "contadini" di certo non si salveranno "nè capra ne cavoli", piuttosto continuando su questa linea in ginocchio lo sarà(più di quanto già lo è) anche quella parte del terziario dedito alla vendita dei prodotti in questione,cioè caseari e ortofrutticoli.
E'il teorema secondo il quale "scopriamo la Madonna per coprire il Signore". Cioè da un lato si vogliono favorire quei piccoli o medi produttori che attuano una vendita diretta al consumatore, ma dall'altro lato si danneggiano quanti da anni faticosamente portano avanti un commercio svolto in sede fissa o ambulante,in piena regola e con una sfilza enorme di adempimenti e tasse.
L'unico finora vicino al mio pensiero è stato il Presidente Ascom di Ragusa,sollecitato evidentemente da chi si ritiene leso da questa nuova forma di vendita libera da vincoli,tasse e norme restrittive.
S'è parlato anche di concorrenza sleale; una vendita non ad armi pari.
Se qualcuno ritiene che comprare in negozio non conviene per colpa di ricarichi troppo alti, è anche vero che il mercato dei contadini,per essere realmente conveniente,dovrebbe adottare prezzi inferiori a quelli di mercato di almeno il 40% o 50%.
Cosa che in pratica non avviene, nonostante la vendita "diretta" consente di intascare quasi al 100% il ricavo del prodotto venduto.
Se tutti i negozianti del settore consegnassero per protesta le licenze,penso che lo Stato ed in primis i Comuni,dovrebbero adoperarsi per un ravvedimento rapido ed intelligente.
Per finire segnalo l'ottimo lavoro svolto dal consigliere Migliore il quale ha monitorato fotograficamente lo svolgersi dei mercatini.
Di ulteriori controlli e monitoraggi da parte delle istituzioni, non ne abbiamo memoria.

Repliche per questo messaggio

  • Commento inviato da: Darwin in data 30/10/2010 00:06:01
    > E' vero, la coperta è senza dubbio corta.

    I mercati contadini sono stati presi sottogamba, nessuno scommetteva sulla riuscita e durata nel tempo, ma in parte la ricerca di prezzi abbordabili a causa della crisi economica e i parte la voglia di prodotti genuini hanno smentito gli scettici.

    Ora tutto ciò pone un grosso problema, i controlli.

    Chi controlla che i prezzi siano veramente favorevoli? Dopotutto il regime fiscale e gli adempimenti dei produttori agricoli sono molto diversi rispetto agli artigiani e ai commercianti.

    Le merci commercializzate, sono prodotte effettivamente in azienda o provengono da altri siti?

    Le trasformazioni, vedi formaggi, pane, focacce, conserve, ecc. con materie prime dell'azienda o di altra provenienza?
    Sono rispettate tutte le norme di igiene?
    I locali dove avvengono le trasformazioni sono idonei?

    Poter avere risposte a questi quesiti ci consentirebbe di poter valutare con serinità se il progetto merita di andare avanti o invece e solo un'altra strada per evadere e giocare con la salute dei Cittadini.
  • Commento inviato da: giovanni in data 30/10/2010 10:23:51
    > Anch'io penso che tale soluzione non possa risolvere affatto i problemi del settore primario ma spesso ho avuto modo di rilevare che questa attività di vendita diretta consente ai produttori di fronteggiare le spese correnti e urgenti, mentre per gli impegni e le quantità più importanti, purtroppo, si devono sottomettere alla forza della "Grande Distrubuzione" che oltre ad imporre ai produttori il proprio prezzo, che spesso è un terzo di quello applicato sugli stessi prodotti nei banconi dei supermercati, impone anche le modalità ed i tempi di pagamento che non sono mai inferiori ai 90 gg. Penso anche che le principali difficolta dei piccoli commercianti di questi prodotti non siano da imputare alla presenza di questi mercatini bensì alla continua apertura di grandi supermecati o ipermercati ai quali tutti per comodità ci rechiamo. Concludo pertanto dicendo che ben vengano queste iniziative volte al sostenimento, seppur minimo, degli operatori del settore primario, e auspico che al più presto nasca in loro la consapevolezza che per acquistare potere negoziale nei confronti della grande distribuzione da una parte e dei fornitori dall'altra bisogna associarsi e cooperare in modo serio.


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