http://www.radiortm.it/2010/08/20/modica-commento-del-sindaco-buscema-a-nota-del-pdl/
Replica dell’amministrazione comunale di Modica, alla nota del Pdl di ieri sulle scelte amministrative. Riceviamo e pubblichiamo.
Leggendo la nota del gruppo consiliare del PdL, diramata a commento delle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi al Giornale di Sicilia dal deputato regionale del MpA Riccardo Minardo, la cosa più facile che verrebbe da dire è che dovrebbero essere loro a stare più attenti agli effetti della canicola estiva: c’è però molto più seriamente da valutare che questo risveglio del PdL dal torpore si è manifestato con toni tanto inutilmente disordinati e violenti quanto incoerenti e scorretti.
Dal momento che il gruppo consiliare del PdL si rivolge direttamente all’onorevole Minardo, non sta a noi assumerne una difesa d’ufficio, ma su certe accuse che entrano nel merito delle scelte della nostra gestione finanziaria e che denotano –delle due l’una- ignoranza o malafede, non possiamo non sentirci in obbligo di ristabilire la “verità”, espressione di cui loro abusano ma della quale noi abbiamo ancora profondo rispetto, come ne abbiamo del diritto dei nostri concittadini di conoscerla.
Il PdL si arrischia infatti a sostenere che “nessun costo è stato limato” da questa Amministrazione e che pertanto “risulta difficile comprendere come si possa realizzare un percorso di risanamento”: forse il PdL è rimasto distratto rispetto alle scelte che siamo stati costretti a fare in questi due anni e ai sacrifici radicali ai quali abbiamo dovuto costringere capitoli importanti per la gestione dell’Ente e della Città.
Del resto dobbiamo ricordare al PdL ciò che la Città già sa, ovvero che abbiamo chiuso a pareggio il Conto consuntivo del 2009, rispetto ai 5 milioni e 700 mila euro di disavanzo del 2007 e che questo non sarebbe stato possibile senza “limare” le spese.
Nonostante ogni singolo passaggio della nostra azione di risanamento sia stato reso puntualmente chiaro e pubblico -e siamo certi che i modicani ne abbiano, nel bene e nel male, piena consapevolezza- rinviamo al dibattito della prossima sessione consiliare sul Bilancio il dettaglio dei numeri, invitando il PdL ad essere più attento nel leggerli e meno avventato nel commentarli, evitando così di avventurarsi in critiche tanto demagogiche e superficiali quanto improbabili e a tutti gli effetti autolesionistiche.
Laddove i consiglieri del Pdl dichiarano infatti, andando davvero oltre i limiti del congruo, che noi non avremmo apportato “modifiche sostanziali e di correzione ad un’attività dell’ente che continua sulla strada di chi li ha preceduti”, chiediamo che ci chiariscano, sebbene nella assoluta scorrettezza e infondatezza dell’affermazione, se quello che ci attribuiscono è un merito, e allora dovrebbero astenersi da ogni critica, o un demerito, e allora non resterebbe davvero nulla da replicare, rispetto a quella che sarebbe a tutti gli effetti la più esplicita ammissione di colpa rispetto alla gestione disastrosa che loro –che ci hanno preceduti- hanno condotto.
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Repliche per questo messaggio
- Commento inviato da: Fausto Righi in data 20/08/2010 20:50:05
> La coerenza è un optional. E le parole lasciano davvero il tempo che trovano. Il PdL dichiara che l’attuale gestione non ha apportato “modifiche sostanziali e di correzione ad un’attività dell’ente che continua sulla strada di chi li ha preceduti”. Questo vuol dire che il PdL non condivide, oltre all’attuale gestione, quella che l’ha preceduta. Davanti a questa affermazione vengono presentate due ipotesi: è un merito o è un demerito? E’ chiaro che non è un merito ed è chiaro che è un demerito. Tuttavia, come se niente fosse, la risposta è strabiliante. Se è un merito aver continuato a percorrere la strada della precedente gestione, il PdL deve tacere. Questo significa che chi scrive queste amenità ritiene che l’appartenenza ad un partito dovrebbe imporre, comunque, la sua difesa a spada tratta. Se poi aver continuato a percorrere la strada della precedente gestione, al contrario, è un demerito, occorre comunque tacere. Giusto per sottolineare che è solo ed esclusivamente l’appartenenza ad un partito che stabilisce ciò che è corretto e ciò che non lo è. Ma stiamo scherzando? E’ questo il concetto di politica che informa il Palazzo? Qualunque cosa, se fatta da uno schieramento politico, non importa se bene o male deve “per forza” essere condivisa dagli appartenenti a quello schieramento? Ci mancava solo questa dichiarazione per aprire ulteriormente gli occhi su un sistema che, invece che preoccuparsi della tutela dei cittadini, alza a vessillo la tutela del sistema della lobby.
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