Repliche per questo messaggio
- Commento inviato da: silvio in data 07/08/2010 13:26:24
allora a questo servono le cittadinanze onorarie di Ikeda: pura propaganda commerciale.
se così fosse siamo salvi, qualche gonzo ci cadrà e farà ingrossare il porafoglio del Maestro, niente di più.
se così fosse abbiamo sempre la facoltà di scegliere le nostre letture e i nostri soprammobili, tutto regolare.
Ma è veramente solo così?
- Commento inviato da: Ex membro Soka Gakkai in data 07/08/2010 17:54:15
> Al “giro” commercial+religioso del Gran Maestro occorre aggiungere le entrate derivanti dallo “zaimu”, la cosiddetta offerta, che offerta non è, in quanto il termine giapponese letteralmente indica ciò che è dovuto all’organizzazione di appartenenza. In soka gakkai si versano fiumi di inchiostro per illustrare agli adepti il valore dell’offerta, l’importanza di fare zaimu e i benefici che ne derivano. Per farla breve, il messaggio veicolato è questo: se dai, avrai. Cosa avrai? Di tutto. Amore, lavoro, soldi e guarigioni. C’è da dire che la richiesta non è mai diretta, è molto soft, impreziosita da spiritualità varia: siccome tu sei un Budda, facendo zaimu fai un’offerta a te stesso.Vengono organizzate speciali giornate dell’offerta, che sono diventate sempre più frequenti e se un membro dimentica di fare zaimu gli arriva a casa un bollettino prestampato e, più o meno in contemporanea, la visita di almeno due responsabili che ricorderanno al malcapitato i benefici derivanti dall’offerta. In Italia l’entità dell’offerta è libera, comunque, per produrre benefici, i soldi versati all’organizzazione non devono essere un resto, un qualcosa che avanza e si può dare, devono rappresentare uno sforzo, altrimenti non producono effetti. Qui c’è un interessante articolo sullo zaimu in Giappone: Soka Gakkai e Membri di Diamante http:++www.cesap.net+forum+viewtopic.php?f=49&t=712&start=20 Altre entrate, se pure indirette, derivano dall’attività che ogni membro è tenuto a prestare se vuole che la sua vita migliori. In cosa consiste l’attività? C’è da premettere che la soka gakkai riunisce i suoi adepti nei centri culturali, i cosiddetti kaikan, sparsi in tutta Italia. Ce ne sono di grandiosi, specie quello nuovo che stanno costruendo vicino a Milano. Immaginate degli immensi locali, tipo chiese, contornati da costruzioni più piccole, in mezzo a vasti terreni ben curati e pieni di aiuole. Sono strutture complesse, che necessitano di manutenzione. Fare attività significa andare a turno nei vari kaikan a lavare i pavimenti, pulire i gabinetti, potare e innaffiare le piante, fare i guardiani perché non entrino estranei, fare i turni di notte, non si sa mai, lavorare al centralino, cucinare quando si riuniscono i vertici, pulire le cucine e lavare i piatti, fare gli autisti per andare a prendere alla stazione o all’aeroporto qualche capoccione in arrivo e altro che adesso non ricordo. Tutti sono contenti, la soka perché si mantiene a costo zero, i membri perché lavando i pavimenti lavano il karma, cioè le cattive azioni commesse nel passato che impediscono di raggiungere una vita felice.
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