Informiamo il sign."Gianni Parisi" o presunto tale che a seguito di controlli telematici anagrafici incrociati a breve accerteremo se persiste il reato di furto d'identità perpetrato ai danni di un soggetto rispondente al nominativo sopramenzionato. Il furto di identità infatti è un reato. L'uso del nome altrui per un indirizzo email, è un reato a tutti gli effetti. Ingannare così platealmente la comunità Internet non si può Rischia un massimo di un anno di carcere chi si appropria dell'identità altrui in rete. Lo stabilisce la sentenza 46674 della Cassazione, che ha confermato la condanna di un uomo che aveva utilizzato un indirizzo email intestandolo in apparenza ad una propria conoscente. Lo stesso dicasi per "Massimo Cassarino"e per quanti altri fomentano dubbi agli inquirenti sulla loro reale identità. E' altresì ammesso,oltre a chi preferisce il "vero" nome e cognome,l'uso comune di un nickname di fantasia,purchè supportato da indirizzo e-mail esatto e individuabile. Resta ssempre ferma l'immediata tracciabilità dell'utente tramite l'indirizzo IP. Per approfondimenti: http://punto-informatico.it/2142699/PI/Brevi/furto-identita-un-reato.aspx
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