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Molta confusione, troppi debiti Modica, la storia della Multiservizi lettera-riflessione di Giovanni Migliore di Felicia Rinzo Mercoledì 21 Luglio 2010 - 23:10
Modica – Storia della Multiservizi Spa di Modica. A raccontarla il consigliere Giovanni Migliore in una “lettera-riflessione” che racconta le tappe di un soggetto che, nel bene e nel male , ha fatto la storia della città. Molta confusione, troppi debiti. Perchè no: è giunta l'ora di capirne la storia, il suo inizio e la sua fine. Migliore dai primi mesi di quest'anno comincia a scavare chiedendo chiarimenti tecnici sulla Multiservizi Spa, la società interamente partecipata dal Comune dal 20 febbraio 2008 e dichiarata in liquidazione. “Una società che continua ad accumulare debiti, malgrado non gestisca i servizi d’un tempo e nonostante abbia posto in mobilità nove lavoratori – afferma il consigliere comunale - e dire che il 17 aprile scorso l’assessore comunale al bilancio, Peppe Sammito, alla stampa ha dichiarato: “ la società è in dismissione, libereremo risorse per altro”.
A seguire, nell'articolo, ha aggiunto che da parte del Comune era stato deciso di procedere, per gli interventi di manutenzioni, solamente con gli appalti pubblici. Leggendo una simile dichiarazione, chiunque è indotto a pensare che la scelta fosse dettata dal fatto che con la Multiservizi si spendesse di più. Ma se la valutazione è questa, perchè si fanno passare tanti mesi continuando a spendere tanti soldi pubblici, mantenendo in vita un carrozzone per il quale tutti hanno espresso parere d'inutilità? I servizi sono ridotti all'osso ma bisogna mantenere lo stesso un dirigente( direttore tecnico) che da solo, costa quanto la metà degli operai posti in mobilità, ossia 104.000 euro l'anno così ripartiti : retribuzione mensile € 4.830,00, retribuzione Lorda € 49.336,32 , contributi retribuzione Lorda € 30.456,00, ratei € 15.502,98, contributi ratei € 4.113,17, TFR € 4.634,40.
Un compenso che presuppone grande managerialità. Sotto gli occhi invece una gestione fallimentare dai numeri spaventosi”. Il 10 maggio è una nuova tappa nella strada dei chiarimenti intrapresa da Migliore. “Alla mia interrogazione l'unica risposta che mi viene fornita è che nove lavoratori non sono più in forza alla società. E per il resto? Nulla! Non bisogna pretendere troppo! Dei tempi effettivi di dismissione, dei debiti fuori bilancio di cui nessuno ha mai parlato e che raggiungono la stratosferica cifra di 3 milioni di euro, chi ci dirà qualcosa? Eppure come consiglieri, avremmo il diritto di conoscere fatti e misfatti dell'attività dell'ente! Dunque, come non capire l'esasperazione del cittadino di fronte ad un modo d'amministrare così strano? E si continua a gridare ai quattro venti che la loro forza è la trasparenza e la democrazia partecipata! Se vogliamo invece definire ciò che accade in questo Comune con le parole giuste, dobbiamo dire che siamo di fronte a veri atti di arroganza politica e di presunzione amministrativa”.
Ma Giovanni Migliore non si ferma: il suo cammino appare lungo ma al capolinea è deciso a giungere con quelle delucidazioni, che senza se e senza ma, continua a chiedere fino a quando la Multiservizi spa Modica diventerà un palazzo di vetro, accessibile alla vista di chiunque, chiaro per ogni modicano che ne vorrà sapere di più.
“Il primissimo contratto fu sottoscritto iil 24 novembre del 2004 per gestire l'emergenza idrica mediante autobotte – spiega Migliore - tale contratto fu prorogato di volta in volta in base alle disponibilità dei capitoli di spesa fino al mese di Aprile 2005. Poi nel Gennaio del 2005 vennero stipulati i contratti per i servizi come la mantenzione ordinaria degli edifici comunali e scolastici, la mantenzione ordinaria stradale ed idrica, la pulizia degli immobili urbani, la cura e la manutenzione del verde pubblico, il trasporto scuolabus. Il 10 agosto del 2005 è stato poi stipulato il contratto di affidamento del servizio gestione soste a pagamento mentre il 10 ottobre del 2005 è stato esteso il servizio di manutenzione ordinaria e di pulizia degli immobili urbani all'ex Ospedale S.Martino ed all'istituto ex Salesiani, destinati a sede dell'Università). Quindi un susseguirsi di attività e di metodi gestionali che hanno portato alla situazione disastrosa di oggi”.
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