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ReplicaArgomento del Forum: La vera storia della Soka Gakkai in Italia Da: Cesnur (Centro studi nuove religioni)

Le origini della Soka Gakkai in Italia risalgono al 1961, quando Sadao Yamazaki - un membro del movimento che all’epoca risiede a Roma - è nominato “corrispondente dall’Italia”. Il “Settore Italia” nasce due anni più tardi, quando Daisaku Ikeda compie il suo secondo viaggio nella penisola. A Sadao Yamazaki e a sua moglie si aggiunge presto la signora Toshiko Nakajima, arrivata in Italia dal Giappone per ragioni di studio, e nel 1965 il fratello di Toshiko, Tamotsu Nakajima. Nel 1966 la prima praticante italiana - Amalia Miglionico (soprannominata “Dadina”, 1927-2002) - riceve il Gohonzon. Nel 1969 giungono in Italia Mitsuhiro Kaneda e la moglie Kimiko; di lì a poco Tadayasu Kanzaki si trasferisce a Bergamo per lavoro, completando così la formazione del nucleo storico dei primissimi pionieri. Nel 1970 nasce il “Capitolo Italia”, affidato alla responsabilità di Mitsuhiro Kaneda. Intorno al 1975 arrivano in Italia due musicisti jazz americani praticanti della Soka Gakkai - Karl Potter e Marvin Smith -, i quali diffondono il messaggio buddhista fra i loro studenti. Aumentano così i praticanti italiani e nel novembre 1976 è organizzato il primo raduno nazionale a Poppiano (Firenze), con sessanta partecipanti, mentre nell’agosto 1979 si tiene il primo corso estivo a Bardonecchia (Torino). La crescita, originariamente lenta, accelera dopo la visita del presidente Daisaku Ikeda in Italia nel 1981, che ispira il lancio - nel febbraio 1982 - del mensile Il Nuovo Rinascimento; nel 1984 il primo centro ufficiale italiano è aperto a Firenze, seguito dalla posa della prima pietra per il centro culturale nazionale della Villa di Bellagio, sempre a Firenze, nell’aprile 1986, la cui costruzione è completata nel maggio 1987. Negli anni 2000 si è manifestata una complessa problematica interna alla Soka Gakkai italiana intorno a questioni di leadership, stile di dirigenza e organizzazione amministrativa, con l’emergere di due gruppi i cui contrasti, che possono essere ricondotti a una classica dinamica fra “progressisti” e “conservatori”, hanno pure spinto diversi membri a lasciare il movimento, talora diventandone aspri critici. Nel frattempo in Francia - nel contesto dell’autentico panico morale che si è determinato, per una serie complessa di ragioni, in tema di “sette” - anche la Soka Gakkai è stata oggetto di critiche, che si sono estese ad altri Paesi francofoni e hanno trovato occasionale eco in Italia.

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