Giovanni Migliore - Cittadino Modicano


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ReplicaArgomento del Forum: link su Daisaku Iseda su Giornale di Ragusa Da: Giovanni Migliore



http://www.ilgiornalediragusa.it/editoriale-top/19724-ancora-sulla-cittadinanza-onarario-al-prof-ikeda-ecco-tutte-le-menzogne-del-web.html

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Ancora sulla cittadinanza onoraria al prof. Ikeda: ecco tutte le menzogne del web

In merito all’articolo di giovedì 3 giugno scorso sulla figura del prof. Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale, vorrei precisare quanto segue:
In generale le critiche rivolte al prof. Ikeda sui siti, sono sempre le stesse e, ciclicamente, vengono ingenuamente riprese, purtoppo senza alcuna verifica.
Per confutarle occorrerebbe più spazio di quello che ho a disposizione perché, se è facile scrivere “Ikeda è stramiliardario, paranoico, amico di Noriega etc etc”, contestualizzarle in poche righe è molto più complicato.
Le elenco tra virgolette alcune delle distorsioni più gravi contenute nell’articolo.
– “Ikeda è stramiliardario, amico di criminali arricchitosi principalmente con la truffa colossale del Tempio Sho Hondo” (…) Tempio costruito con materiale scadente” (…) Insulta pubblicamente Nikken Abe dimenticando il Buddismo”.


Qui si va a toccare il problema della scomunica che l’ex Patriarca della Nichiren Shoshu comminò nel 1990 ai 12 milioni di membri della Soka Gakkai. Il tempio Sho Hondo, costruito con le offerte dei membri della Soka Gakkai di tutto il mondo, è stato distrutto da Abe Nikken, per “cancellare” ogni traccia della Soka Gakkai (ha per questo tagliato ed estirpato anche una straordinaria sequenza di splendidi ciliegi). Il Tempio era considerato un capolavoro di architettura religiosa e costruito con materiali e marmi provenienti da tutto il mondo. Centinaia di lettere di famosi architetti (tra questi Portoghesi) sono arrivate a Nikken per fermare – purtroppo senza successo – la sua decisione di distruggerlo. Il Buddismo poi se lo è dimenticato l’ex patriarca che oltre a scomunicare tutti i membri della Soka Gakkai si è dichiarato incarnazione di Nichiren Daishonin, ponendo lui e i monaci su un piano superiore ai laici, creando una “intermediazione” con un’alterità trascendente che nel Buddismo non esiste proprio. In questo modo si è allontanato definitivamente dall’ortodossia buddista.
– “Uomo di cultura che compra lauree honoris causa e onorificienze. (…) Paranoico al punto di accostarsi a Gandhi e Martin Luther King”:
Su quanto ha pagato la laurea ricevuta a Palermo e Bologna stendo un velo pietoso e mi chiedo se i rispettivi Rettori saranno felici di leggere tale affermazione. L’accostamento a Gandhi ovviamente non viene da Ikeda, ma dal Presidente della Gandhi Smriti prof. N. Radhakrishnan (induista e discepolo di Gandhi) che lo ha definito “il Gandhi vivente”. L’accostamento a Martin Luther King viene dal Morehouse College – la Chiesa evangelica di M. L. King – che ha prodotto una mostra dal titolo “Gandhi, King, Ikeda”
– “Gestisce il terzo partito politico del Giappone che è di estrema destra”.
Il Komeito non è gestito da Ikeda, la Soka Gakkai giapponese se ne è separata in anni passati, ma lo sostiene. Non tutti i membri della Soka Gakkai votano Komeito, e – soprattutto – non è un partito di “estrema destra”. Il fondatore della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi è morto in carcere per essersi opposto alla politica bellica dei fascisti giapponesi, allo stesso tempo fu imprigionato il suo discepolo e secondo presidente Josei Toda. Daisaku Ikeda, negli anni settanta, fu il primo giapponese a lottare per ripristinare rapporti diplomatici con la Cina, per questo motivo andò a incontrare Tsu-Enlai: per questo fu accusato di essere “comunista”. Il Komei ha cercato di evitare l’intervento bellico in Iraq, è contro la pena di morte e sostiene una politica di welfare. Sarebbe opportuno studiare la realtà politica del Giappone che è estremamente distante dalle categorie politiche di noi occidentali (e in particolare di noi italiani).
– “Fondi materiali e denaro a Noriega”.
Cerchiamo di inquadrare questa diffamazione nel contesto corretto: Nel 1993, nel tentativo di screditare la coalizione di governo del Primo Ministro Hosokawa, di cui il Komeito faceva parte, il Liberal Democratic Party (LDP) lanciò una campagna per diffamare la Soka Gakkai, principale sostegno elettorale del Komeito.
L’LDP creò un’immagine negativa del gruppo Buddista promovendo la diffusione di fatti calunniosi. Contestualmente, alcuni settori dei media Giapponesi, in particolare i tabloid scandalistici, cercarono di trarne profitto amplificando i fatti. È interessante leggere il libro A Public betrayed, an inside look at japanese media Atrocities and their Warning to the West (di Adam Gamble & Takesato Watanabe,Regnery Publishing, inc, Washington DC) che spiega come la legge sull’editoria giapponese permetta di creare scandali ad hoc e rimanere totalmente impuniti. Il business è semplice in Giappone: si pagano falsi testimoni di accusa, si pubblica lo scandalo, le vendite dei tabloid arrivano a picchi vertiginosi, poi il tabloid viene portato in tribunale, perde, paga pochissimi yen al diffamato e soprattutto è obbligato solo scrivere due righe magari all’ultima pagina del giornale e in corpo 5...


Avvalendosi di questa campagna, un professore dell’ Università di New York, Y. Tsurumi, nel 1994 pubblicò un libro intitolato “An unconventional Method of Killing America”. In questo libro Tsurumi parla del sostegno finanziario a leader politici con fondi ricavati da traffici di droga finanziati dalla Soka Gakkai. Purtroppo non ha mai fornito alcuna prova a sostegno di queste sue affermazioni. Nel Marzo 1974, Noriega, che all’epoca era un assistente del leader Panamense Generale Torrijos , conobbe Ikeda. Gli fu presentato da un amico che in quel periodo era il responsabile delle attività della SGI a Panama. Nell’ambito dei numerosi incontri con figure guida di tutto il mondo, Ikeda e Noriega si sono poi incontrati in altre occasioni in Giappone ed una volta a Panama nel 1981, periodo in cui Noriega era una figura emergente. Tutto questo successe molto prima del suo arresto da parte delle truppe Americane nel 1989. Il libro di Tsurumi, pubblicato solo in Giapponese, attrasse l’attenzione di un ex membro della SGI di Chicago. Questi, diventato ostile alla SGI, ne tradusse delle parti utilizzandole su siti anti SGI, concentrandosi solo sugli incontri con figure controverse come Noriega e Fidel Castro – ignorando di proposito lo scopo di questi e di innumerevoli altri incontri con leader, grandi intellettuali e studiosi di tutto il mondo. Nel 2000, Tsurumi riscrisse il suo libro dandogli un titolo differente: “Japan’s Renaissance” – (Kodansha 2000 ). Dopo ripetute richieste da parte della SGI di produrre fatti e documenti a sostegno delle tesi di Tsurumi, l’editore Kodansha non ha esibito prove a riguardo pubblicando solo un comunicato in cui afferma di non voler controbattere per tutelare la proprie fonti di informazione.
– “Ha istituito il premio della Pace delle Nazioni Unite e se lo è attribuito”.
Siamo di fronte a un uomo veramente potente!! Sostituirsi al Segretario Generale dell’ONU ed espletarne le funzioni: questa affermazione è così ridicola che la lasciamo al giudizio dei lettori
–“È una persona che si fa pregare due volte al giorno nelle preghiere silenziose, assieme ai defunti, quando è ancora vivo”.
Non è ovviamente Ikeda che ha deciso di farsi pregare (e il termine “pregare” nel Buddismo non ha lo stesso significato che riveste nella tradizione cattolica), ma è una richiesta venuta dai membri che lo considerano loro maestro. La presenza del “maestro” nell’insegnamento di ogni scuola buddista è di estrema importanza: è infatti indispensabile per il proseguimento del cammino di ogni praticante.
–“Personaggio che non che non si è minimamente degnato di venire a ritirarla (la cittadinanza)”:
Il “personaggio” Ikeda è anziano, ha 82 anni, e, ormai da lungo tempo non si sposta dal Giappone. Vorrei ricordare inoltre che non è stato il prof. Ikeda a richiedere la cittadinanza onoraria di Modica...


Vorrei ora proporre ai lettori del suo giornale un percorso di approfondimento che consentirebbe di avere una visuale più ampia sulla figura del prof. Ikeda.


1 Studiare la realtà socio-politica-religiosa del Giappone dagli anni ’30 ai nostri giorni per avere un contesto corretto dove inserire la nascita e lo sviluppo della Soka Gakkai e le biografie dei suoi tre Maestri/Presidenti Makiguchi, Toda, Ikeda


2 Lettura dei dialoghi di Ikeda con intellettuali, studiosi e costruttori di pace mondiali, ad esempio: Michail Gorbaciov (Le nostre vie si incontrano all’orizzonte, Sperling & Kupfer, Milano), Arnold Toynbee (Dialoghi: l’uomo deve scegliere, Bompiani, Milano), Aurelio Peccei (Campanello d’allarme per il XXI secolo, Bompiani, Milano), Joseph Rotblat (Dialoghi sulla Pace, dalla scienza della guerra alla scienza della pace, Sperling & Kupfer, Milano) Johan Galtung (Scegliere la Pace, Esperia edizioni, Milano), Majid Teheranian (Civiltà Globale, Sperling & Kupfer, Milano), Hazel henderson (Cittadini del mondo, l’impegno di ognuno per costruire un futuro sostenibile, Sperlin & Kupfer, Milano), René Simard-Guy Bourgeault (L’essenza dell’uomo: dove si incontrano etica e spiritualità, Sperling & Kupfer, Milano), David Krieger (La scelta necessaria: costruire la pace nell’era nucleare, Esperia ed. Milano), Monkombu S. Swaminathan (Rivoluzioni: aver cura dell’ambiente e del cuore umano, Esperia ed. Milano), Brian Wilson (La religione e i valori umani: dialogo sul ruolo sociale della religione, Esperia edizioni, Milano)


3 Lettura delle conferenze tenute da Ikeda nelle pricipali università di tutto il mondo (D. Ikeda: Un nuovo umanesimo: conferenze in celebri atenei di tutto il mondo, Esperia ed. Milano)

4 Lettura della “laudatio” del prof. Antonio La Spina in occasione della laurea honoris causa conferita a Ikeda dall’Università di Palermo

5 Lettura dello studio su Ikeda dell’antropologa Prisca Giaiero (Daisaku Ikeda, maestro di dialogo, edizioni la meridiana, Bari)

6 Lettura delle Proposte di pace che Ikeda invia alle Nazioni Unite dal 1983

7 Lettura dei libri del prof. N. Radhakrishnan (Ikeda Sensei, Gandhi Media Centre, New Delhi; The living dialogue: Socrates to Ikeda, Gandhi Media Centre, New Delhi)

8 Lettura dei quattro volumi di Ikeda : La saggezza del Sutra del Loto (edizioni Mondadori, Milano)

9 Conoscenza e approfondimento delle Istituzioni educative (scuole di ogni ordine e grado, università Soka a Tokyo e in California), artistiche (Min-on la più grande associazione musicale del Giappone) culturali (Museo Fuji di Tokyo, Toda Institute e un Centro di Ricerca sulla Pace a Boston), filosofiche (Istituto di Filosofia Orientale di Tokyo).


La ringrazio per l’attenzione tutti i lettori del
Giornale di Ragusa Online
Roberto Minganti (nella foto)
(Ufficio Relazioni Esterne
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai)

Repliche per questo messaggio

  • Commento inviato da: Darwin in data 11/06/2010 13:42:12
    > Signor Roberto Mingandi,

    si legge nella sua:
    (Gestisce il terzo partito politico del Giappone che è di estrema destra). "Il Komeito non è gestito da Ikeda, la Soka Gakkai giapponese se ne è separata in anni passati, ma lo sostiene".

    Si può dire che la mente non sà quello che fa il braccio?

    Riguardo agli accostamenti, per me parecchio discutibi, a Gandhi e Martin Luther King, sono palesemente asserviti, così come sono asservite tutte le onorificenze del Signor Daisaku Ikeda. Servono a farsi legittimare, perchè fanno parte del marketing moderno, anche se la storia è vecchia. Anche Greci e i Romani cercavano la legittimazione in alberi genealogici mitologici e strambalati per essere seguiti e osannati dal popolo, la storia si ripete col Signor Daisaku Ikeda. Quanti piccoli Omero ci sono oggi che scrivono e attribbuiscono meriti ingiustificati al Signor Daisaku Ikeda?

    Voglio raccontare una storiella.

    In un piccolo villaggio dell'India viveva un Signorotto, malvisto ed odiato da tutti gli abitanti perchè, oltre ad essere superbo, era avaro e praticava l'usura. Un giorno, andando in giro per curare i suoi affari, notò del fermento fra gli abitanti. Tornato a casa chiese ad un servo se sapeva il perchè di tale agitazione. Il servo gli disse che correva voce della presenza, il giorno successivo, di un grande e molto stimato, vecchio Santone.
    Si avviò a tavola continuando a pensare al Santone, alla fine, dopo aver a lungo meditato che quella era un occasione da non perdere, chiamò il servo e gli disse: "Domattina allo spuntar del sole, vai sulla strada che conduce al villaggio e porta da me il Santone".
    Di buon mattino, il servo, eseguì l'ordine del padrone, accompagnando il Santone alla sua abitazione.
    Rimasti soli, disse al Santone che aveva un problema e Lui lo poteva aiutare. "Tutti gli abitanti del villaggio mi disprezzano e questo mi nuoce. Con l'occasione della tua presenza ho pensato che camminando per il villaggio accanto a te, sicuramente gli abitanti cambieranno opinione su di me, la tua vicinanza, il tuo carisma, darà lustro alla mia immagine. Ti prego di compiacermi in questo."
    Il Santone acconsentì. Così l'uno accanto all'altro si avviarono lungo la strada principale del villaggio. Gli attestati di stima al Santone, lungo il percorso, furono enormi e il Signorotto si compiaceva e anche Lui rispondeva ai saluti e agli inchini.
    Alla fine chiese come poteva sdebitarsi per il favore ricevuto: "Dimmi cosa posso fare ed io lo faccio, dimmi cosa ti posso dare e te lo darò".
    Il Santone, rifiutando garbatamente, lo guardò, e con serenità gli disse" Io morirò prima di te, ti consegno questo oggetto, quando tu morrai me lo dovrai portare", gli prese la mano e ci mise sopra uno spillo storto e arrugginito.
    Il Signorotto, perplesso, ma estremamente contento per il risultato ottenuto, si avviò verso casa. La moglie, quando lo vide, gli chiese quale fosse il motivo di tanta contentezza. Nel raccontare quanto aveva fatto nella mattinita concluse dicendo:" sono stato anche fortunato, ha rifiutato ogni cosa da me offerta, mi ha chiesto solo di portargli alla mia morte questo spillo storto ed arrugginito, povero scemo".
    La moglie, lo guardo, e, con commiserazione, gli desse " non hai capito niente. Quando morirai neppure uno spillo potrai portare con te".

    Amici traete Voi le conclusioni della storia.





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