dimenticavo, sono da sempre stato un grande ammiratore di Gesualdo Bufalino, e con lui mi ritrovo nel grande insegnamento che ci ha dato. Leggo e riporto da uno dei tanti siti internet sul Grande Maestro:
“C’è un’arma segreta contro la mafia: i maestri elementari”. Parola più parola meno, così Gesualdo Bufalino, immenso poeta e scrittore siciliano, rispondeva tanti anni fa in un’intervista televisiva. E dovendo oggi rilanciare la riflessione sul Mezzogiorno, forse è necessario ripartire dai “fondamentali”, o se volete dall’essenziale. E l’educazione, soprattutto quella di base, appare il collante necessario per riprendere un tragitto di legalità, di democrazia e di sviluppo per quella parte del territorio italiano in cui il gap rispetto al resto del Paese è divenuto strutturale. Un gap, è bene ricordarlo, che non risparmia nessun ambito: dall’economia al lavoro, dalle infrastrutture agli investimenti, dalla ricchezza prodotta ai servizi, dall’alfabetizzazione di base all’alta cultura, dall’efficienza della pubblica amministrazione alla tenuta delle classi dirigenti. Un quadro di sostanziale ritardo, dinanzi al quale si manifesta un silenzio imbarazzato delle classi dirigenti che hanno operato la scelta più facile: eliminare per decreto la questione meridionale e inventare il mito del federalismo come strumento di governo dei territori.
credo di aver fatto cosa gradita a tutti. silvio
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