> Stop al carrozzone mangiasoldi da oggi l' Azasi non esiste più Repubblica — 01 dicembre 2002 pagina 5 sezione: PALERMO
IL TRASLOCO è già cominciato e i camion hanno già iniziato a scaricare casse piene di carte e suppellettili. Dentro c'è un pezzo della cattiva storia della Regione imprenditrice: da ieri l' Azasi, azienda asfalti siciliani, uno dei tre enti economici controllati da Palazzo d' Orleans, non esiste più. Chiusa, liquidata. Con tutto il suo pesante fardello di aziende decotte o funzionanti, consigli di amministrazione e liquidatori che sono durati in carica per più di venti anni. L' avevano immaginata, gli architetti del sogno malato della Regione imprenditrice, nel 1960. Ma aveva cominciato a funzionare nel 1962. Da ieri è un ricordo. Oppure, il primo obiettivo centrato da Rosalba Alessi, docente universitaria, la donna chiamata dal governo regionale a chiudere per sempre i tre carrozzoni mangiasoldi: oltre all' Azasi, l' Ems e l' Espi. La fine dell' Azasi, che a foglio paga come dipendente ha potuto vantare anche l' ex presidente della Regione Rino Nicolosi scomparso qualche anno fa, ha regalato alla Regione un palazzo (la sede di Modica dell' azienda liquidata) e un gruzzoletto di milioni di euro. Dice Rosalba Alessi: «Quando mi sono insediata le società del gruppo Azasi erano cinque e nel maggio 1999 il patrimonio Azasi ammontava a 19 miliardi e 348 milioni di vecchie lire. A chiusura della liquidazione il patrimonio è di 115 miliardi di vecchie lire». Sessanta milioni di euro, o giù di lì, che vanno dritti dritti nelle casse della Regione. La maggior parte di questi soldi arriva dalla vendita di Insicem, il cementificio che era il vero gioiello del gruppo e la cui cessione ha fruttato 128 miliardi di vecchie lire. Una parte di queste risorse, però, il bilancio regionale le ha già drenate: 20 milioni di euro sono stati trasferiti alla Sarcis, una delle società controllate dall' Ems, per ripianare vecchi debiti con l' Eni, 5 milioni di euro la Regione se li era già presi lo scorso anno per pagare i lavoratori prepensionati degli enti economici e altri 12 milioni sono stati versati come anticipo. Sempre nell' ambito delle privatizzazioni, alcuni giorni fa la Regione ha ceduto a Fincantieri, che ne è diventata azionista unica, la sua quota nella società Bacini di Palermo.
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